PALERMO – Ha appoggiato la scelta del marito di collaborare con la giustizia. Rosalia Luisi, moglie del pentito Francesco Chiarello, ha dato il suo contributo alle indagini sull’omicidio dell’avvocato Enzo Fragalà. Ha pure criticato il tentativo del marito di proteggere Francesco Castronovo, in cella da alcuni giorni con la pesantissima accusa di avere picchiato a morte il penalista a colpi di bastone. Erano grandi amici ed è per questo che Chiarello aveva deciso di tenerlo fuori dalle sue confessioni. Solo dopo una serie di interrogatori, il primo ottobre 2015, il collaboratore ha tirato in ballo, e pesantemente, l’amico che si difende. “Si è vendicato perché avevo una relazione con sua moglie”, ha detto Castronovo rispondendo alle domande del gip Fernando Sestito.
Eppure il verbale della donna è chiaro. Il 2 ottobre, un giorno dopo l’interrogatorio del marito, Rosalia Luisi, anche lei oggi sotto protezione, era stata convocata dal sostituto procuratore Caterina Malagoli. E riferì le responsabilità di Castronovo: “Lavorava ai Pip, diciamo il lavoro l’aveva, ma non lavorava… la sera del pestaggio venne a mangiare da noi… era tutto sporco di sangue… con i miei occhi a casa mia è entrato… il giubbotto, la camicia e i jeans”. La donna gli chiese: “Ma cosa hai fatto hai litigato? anche se io già lo sapevo da mio marito… lui dice.. no ‘sicuramente questo sarà morto’ però non indicando chi… era sconvolto… ‘sicuramente è morto’, dice ‘l’ho ammazzato’… mio marito si è messo le mani in faccia… si andò a cambiare, dice ‘sto andando a buttare le cose’ sporche di sangue”.
Il marito e Castronovo andarono al pub di un amico. A tarda sera fecero rientro a casa. La donna li aspettava: “Castronovo era tutto ubriaco… ebbe uno sfogo che aveva fatto questa cosa che era stanco… che Ingrassia con Siragusa lo avevano rovinato”. Quando il pm gli fece notare che il marito aveva protetto l’amico la donna non ha esitato a definirla “una cosa grave”. È stata schietta: “… qua i sentimenti li dobbiamo mettere da parte.. perché i sentimenti li dobbiamo avere per noi e i nostri figli… io sto dicendo la mia verità, mio marito ha detto la sua”.
Tre giorni dopo la sala colloqui del carcere Pagliarelli di Palermo era imbottita di microspie che registrarono, dicono i carabinieri del Nucleo investigativo, la conferma della genuinità del racconto della donna. Luisi rimproverava il marito: “… ma che hai combinato, hai coperto a quello hai coperto…. hai mentito del coccodrillo (è il soprannome di Castronovo, ndr) perché se tu mi dicevi a me che hai mentito del coccodrillo succede il bordello.. perché se io do una versione tu ne dici un’altra… cioè la dici e non ci metti a lui che fa babbii”.