Penalisti contro la riforma| "Così muore la democrazia" - Live Sicilia

Penalisti contro la riforma| “Così muore la democrazia”

Oggi la prima delle cinque giornate di astensione dalle udienze. COSA CAMBIA

PALERMO – Adesione massiccia a Palermo alla prima delle cinque giornate di astensione dalle udienze proclamate dalla Camera penale. Gli avvocati protestano per le modalità con cui il governo nazionale ha approvato il ddl di riforma del codice penale e del codice di procedura. La riforma è passata al Senato nei giorni scorsi con il voto di fiducia e sta per tornare alla Camera dei deputati.

“Il governo ha sottratto al Parlamento ogni possibile confronto su una riforma che, di fatto, incide, profondamente, sull’intero ordinamento processuale – si legge in una nota della Camera penale palermitana – mediante la previsione e la configurazione di un limitato ricorso al diritto di appellare le sentenze di condanna, mediante il ricorso ad una abnorme sospensione dei termini di prescrizione con la conseguenza di paralizzare le attività processuali e di violare il principio della ragionevole durate dei processi, nonché attraverso il ricorso alla violazione sistematica e la negazione del diritto dell’imputato a partecipare personalmente alle udienze”.

Il testo prevede, tra l’altro, la riforma della prescrizione, la delega sulle intercettazioni e una stretta sui furti. Per quanto riguarda la prescrizione si prevede che dopo la sentenza di condanna in primo grado il termine di prescrizione resti sospeso fino al deposito della sentenza di appello, e comunque non oltre 18 mesi. Stesso tempo per la condanna in appello. Secondo i penalisti, la riforma, presentata come “risolutiva dei problemi della giustizia penale in realtà è palesemente inorganica e foriera di meccanismi processuali che contrastano con le garanzie costituzionali, che rallenteranno i tempi processuali e che si tradurranno, ancora una volta, in un danno per i cittadini”. In ballo, si legge ancora nella nota, c’è “il rischio concreto di una sospensione, anticostituzionale, della democrazia”. Da Palermo parte un invito all’Unione nazionale delle Camere penali affinché si proclamata un’astensione ad oltranza fino a quando non saròà avviato un confronto per rivedere la norma. Nel frattempo l’avvocatura porterà il dibattito nelle scuole, nelle università e negli ordini professionali.


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