PALERMO – La bordata al Movimento cinque stelle arriva nel corso di un incontro con il ministro dei Trasporti Graziano Delrio: “Hanno indicato un barista per l’assessorato alle Infrastrutture. E’ una scelta che ben si concilia con la logica dei Cinquestelle, che un po’ di problemi li hanno creati amministrando in giro per l’Italia”. Fabrizio Micari prende di petto la scelta fatta da Giancarlo Cancelleri di puntare su Salvo Corallo, ex assessore della giunta grillna di Ragusa, per il settore dei trasporti nella sua ipotetica giunta regionale. Secondo l’ex rettore il nuovo governo regionale avrà bisogno di “progettualità e competenza, che sono le due condizioni necessarie – dice – insieme a una continuità di rapporto con il governo nazionale”. Entro il 2020, ha aggiunto “dovremo avere sistemato i collegamenti ferroviari e definito la questione delle strade provinciali”.
“Il governo ha mandato Pasqualino Monti a Palermo per il nuovo sviluppo del porto. L’Italia è leader sia nelle crociere che nel ro-ro (traghetti per merci), quindi non siamo messi male. La situazione di Palermo è quella che ha descritto Monti ma non c’è un problema di risorse. Ho più soldi che progetti”. Lo ha detto il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, oggi all’autorità portuale di Palermo. “Se riusciamo a interpretare fino in fondo l’economia del mare – ha proseguito – possiamo essere protagonisti dello sviluppo economico italiano ed europeo. Dobbiamo pensare però ai porti come sistema, perdiamo o vinciamo lavoro se la concorrenza la facciamo con gli altri non tra di noi, tra i nostri approdi”.
“Oggi per la prima volta si incontra il cluster marittimo del porto di Palermo. Dobbiamo guardarci negli occhi e fare una fotografia del porto di Palermo. Ci troviamo di fronte a una situazione da una parte tragica dall’altra comica. Sotto il punto di vista delle infrastrutture siamo molto indietro”. Lo ha detto Pasqualino Monti, presidente dell’autorità portuale Sicilia occidentale, all’incontro con il ministro dei Trasporti. “Abbiamo un’industria come quella crocieristica – ha proseguito – e ci scontriamo con infrastrutture di ricezione squalificate. Bisogna demolire quelle strutture fatiscenti del porto e realizzare quegli edifici che sono necessari per rendere l’approdo dignitoso. Per fare questo abbiamo bisogno dell’aiuto del ministero. Abbiamo sbloccato tre Pon che riguardano i dragaggi di Palermo e Termini e il telecontrollo per Palermo. Anche Fincantieri ha necessità di un intervento per tornare a costruire navi”. “Sono stati sbloccati – ha concluso – tre progetti Pon per il porto di Palermo. In tutto arriveremo 135 milioni di euro anche se per fare tutto quello che abbiamo in mente, tra demolizioni di vecchie strutture e la realizzazione di nuove, servirebbero 180 milioni”.