PALERMO – Di una certa antimafia restano le macerie. Chissà se è anche per questo motivo che la parola è scomparsa dal lessico della commemorazione della strage di Capaci. Nel corso della cerimonia nell’aula bunker dell’Ucciardone è stata pronunciata solo tre volte. In due occasioni associata alla parola pool per descrivere il gruppo di magistrati creato da Antonino Caponnetto per combattere i boss. E una terza volta in riferimento al movimento di ribellione civile nato dopo le stragi. Tre volte in due ore di interventi. È il segno dei tempi. Forse è davvero giunto il momento di archiviare, anche dal punto di vista linguistico, una lunga stagione dell’antimafia.
Cambia anche il lessico delle commemorazioni.
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