PALERMO – Chi si rivede. Il Pd siciliano si materializza nella sala camino dell’Hotel delle Palme di Palermo. E’ il giorno della direzione regionale che deve avviare il percorso congressuale. Appuntamento alle quattro e mezza, alle sei finalmente si comincia. In ritardo, come il Pd, che praticamente non si guardava allo specchio da dopo la batosta delle Politiche. C’è da decidere le date dei congressi, provinciali e regionale. E c’è anche chi quel congresso vorrebbe rinviarlo. Perché il partito non c’è più e il confronto oggi si trasformerebbe in una “guerra civile”.
Presiede i lavori Giuseppe Lupo che lascia la parola a Fausto Raciti, segretario uscente, per la relazione introduttiva. Il regolamento individua le date entro le quali svolgere i congressi di circolo e provinciali, dal 15 novembre al 2 dicembre, con primarie per l’elezione del segretario regionale il 16 dicembre. Entro il 12 novembre vanno presentate le candidature. Questa la proposta di regolamento presentata da Raciti.
Il segretario si e’ soffermato a lungo sul tema del personale del partito, con cui e’ stato sospeso il rapporto di lavoro, un “problema di dignità politica” che va affrontato e risolto, dice Raciti che invita tutti gli eletti a dare disponibilità a risolvere il problema. Sarà solo il primo di una serie di riferimenti al tema dei soldi che mancano. In particolare a quelli non versati dagli eletti dem.
Enzo Napoli, segretario di Catania, prima ringrazia Fausto Raciti per il suo lavoro da segretario. Poi fa notare come la bozza di regolamento appaia solo adesso: “Abbiamo il dovere di interrogarci se siamo in grado di affrontare un congresso regionale. Non abbiamo sedi, non abbiamo un tesoriere che si e’ dimesso, non abbiamo un’anagrafe degli iscritti”. Napoli ricorda i veleni e le accuse degli ultimi anni: “Con questo clima noi non faremo un congresso, faremo una guerra civile”. Napoli allora chiede di rinviare il congresso, nominare un organismo collegiale di reggenza per incollare i cocci.
E quando prende la parole il deputato regionale Antonello Cracolici rincara la dose: “Lo dico brutalmente: io penso che oggi il partito debba decidere di rinviare l’elezione dei suoi dirigenti a dopo il congresso nazionale. Il Pd non esiste più” , aggiunge Cracolici al culmine di un lungo e appassionato intervento. “Una sola cosa non possiamo fare: rinviare il problema”, obietta Antonio Rubino dei Partigiani Dem. E Lillo Speziale: “Il Pd è ormai marginale. E allora rinviare il congresso sarebbe un errore”, dice l’ex deputato. Speziale, che è anche tesoriere dimissionario, lamenta il mancato pagamento delle quote da parte dei parlamentari nazionali. “È un problema politico, non si sente la comunità”.
Giuseppe Lupo dice che il congresso va fatto, auspica un congresso “rifondativo, possibilmente unitario e aperto alla partecipazione delle organizzazioni sociali”. Alla fine si vota e il regolamento viene approvato: il nuovo segretario del Pd si eleggerà con le primarie il 16 dicembre. Le candidature vanno presentate entro le 20 del 17 novembre.