Candidato M5s col nipote di "Binnu" | Di Maio: "Pascucci va espulso" - Live Sicilia

Candidato M5s col nipote di “Binnu” | Di Maio: “Pascucci va espulso”

Il candidato Pascucci e il nipote di Provenzano

Il vicepremier ha scelto di non andare a Corleone. Pascucci rivela: "Foto concordata col deputato Chiazzese e col meetup".

CORLEONE (PALERMO) – Il ministro Luigi Di Maio non andrà a Corleone, cittadina del Palermitano dove si voterà per le Amministrative domenica. “Appena atterrato a Palermo – ha raccontato il vicepremier in un video su Facebook – tra le news ho visto la notizia del candidato sindaco del M5s che ha detto che voleva dialogare con i parenti dei mafiosi e questo fa il paio con una foto che ha postato sul suo profilo. So che avrà agito in buona fede, ma non si può accettare questa cosa. Anche involontariamente stai comunicando qualcosa a quel mondo lì e in più noi i voti di quelli non li vogliamo, ci fanno schifo”. E in serata, poiché Pascucci ha continuato comunque a organizzare il comizio, Di Maio ha rincarato la dose: “Lo denunceremo ai probiviri, va espulso dal M5s. Qualora qualcuno della lista fosse eletto, gli verrà subito ritirato il simbolo”. “Sulla mafia – ha aggiunto – non è concesso neppure peccare d’ingenuità da parte di chi si candida a ricoprire cariche pubbliche. Ci aspettavamo scuse, non arroganza. Questo non è un comportamento da Movimento 5 Stelle e come tale deve essere sanzionato immediatamente”.

Il candidato sindaco a Corleone aveva postato una sua foto sulla propria pagina Facebook accanto a Salvatore Provenzano, marito della nipote del defunto boss di Cosa Nostra. L’immagine ritrae i due nel bar di Provenzano e sopra c’è un commento dell’esponente di 5 Stelle: “Un buon caffè con Salvatore. Delusione per i maldicenti…”.

“Al comizio di questa sera, in piazza a Corleone, dirò chiaramente che non vogliamo i voti della mafia – ha detto Pascucci -. Con la foto volevamo trasmettere il messaggio che i parenti dei mafiosi che prendono le distanze dai proprio congiunti non possono essere esclusi dalla comunità. Evidentemente il messaggio è stato male interpretato”.

Adesso c’è anche l’ipotesi estrema del ritiro del candidato M5s. “Vedremo, mi confronterò con il meetup e con il parlamentare di riferimento del territorio e decideremo se e come proseguire”, ha detto ai cronisti, prima di rivelare: “La scelta di fare la foto con il nipote di Provenzano era stata condivisa proprio col meetup e con il parlamentare di riferimento del territorio Giuseppe Chiazzese”.

Ecco il video di Di Maio:

“Qualunque messaggio, che possa prestarsi a dubbi e interpretazioni ambigue, è pericoloso e va sconfessato. ‘Fuori la mafia dallo Stato’ è una pratica politica. E il ministro Luigi Di Maio, scegliendo di saltare la tappa a Corleone, oggi lo ha dimostrato con i fatti. Al M5S i voti dei mafiosi fanno schifo, non li vogliamo come abbiamo dimostrato in ciascuna competizione elettorale”. A dirlo la capogruppo del M5s all’Ars Valentina Zafarana.

“Certamente non è un reato farsi una foto con un parente di uno dei più spietati boss mafiosi che la storia ricordi, ma pubblicare quella foto sui social è una scelta inopportuna, soprattutto per chi si candida come sindaco di un paese che ha subito lo scioglimento per infiltrazioni mafiose. Siamo sicuri che il vicepresidente Di Maio, oggi in visita elettorale a Corleone, lo spiegherà adeguatamente al candidato del M5S”, afferma Claudio Fava, presidente della commissione parlamentare Antimafia siciliana. La commissione aveva svolto, proprio nei giorni scorsi, una missione istituzionale nel Comune del palermitano, stigmatizzando la mancanza del tema del contrasto alla mafia nel corso della campagna elettorale.

“Imbarazzante il silenzio del presidente della commissione Antimafia Nicola Morra (M5s) su quanto sta accadendo a Corleone proprio a causa del comportamento, a dir poco inopportuno, del candidato sindaco del suo partito. Non ha nulla da dire? Nemmeno il suo entourage? Quello di Morra è un comportamento complice e indegno di un presidente della commissione antimafia. Parli, condanni il suo candidato sindaco o si dimetta immediatamente”, afferma, in una nota, Carmelo Miceli, deputato del Pd e componente della Commissione nazionale antimafia.

“Dopo ‘la mafia ha una sua morale’ urlato da Beppe Grillo a Palermo, un altro brutto segnale del M5S in Sicilia –  afferma Matteo Richetti, parlamentare del Pd -. A Corleone, il Movimento 5 stelle candida a sindaco chi vuole il dialogo con i parenti dei mafiosi – aggiunge – e orgogliosamente pubblica sui suoi social foto che lo ritraggono in compagnia di Salvatore Provenzano. Chi si occupa di mafia sa quanto siano gravi questi segnali. Non si era mai arrivati a tanto da queste parti pur di accaparrarsi voti. Ebbene, ci sono arrivati quelli di onestà onestà”.

“La mafia in Sicilia non esiste più, era questo quello che affermava Beppe Grillo qualche anno fa. Evidentemente il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle ne è talmente convinto da farsi ritrarre con parenti del boss Provenzano. Non basta che Di Maio non vada a Corleone, serve una chiara e netta presa di distanza dal suo candidato sindaco”. Lo afferma il deputato siciliano di Liberi e Uguali Erasmo Palazzotto, componente della commissione Antimafia.


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