PALERMO – Chissà se quando arrivò primo al concorso per due posti da ginecologo all’ospedale Cervello, nel 2008, Francesco Picciotto immaginava che sarebbero dovuti passare undici anni per arrivare alla firma del contratto a tempo indeterminato a cui iniziava ad aver diritto da quel momento.
A decidere che il medico va assunto proprio in forza di quel concorso è stato il giudice amministrativo di Palermo. Nel 2017, infatti, la questione è stata portata davanti al Tar che nei giorni scorsi ha emanato la sua decisione: anche se Picciotto è stato assunto come precario da stabilizzare nel 2018, ha diritto a firmare il contratto in quanto vincitore del concorso da cui derivano diversi benefici sia in termini di anzianità di servizio sia per il trattamento economico e contributivo.
Tutto ha inizio nel 2006 quando l’ospedale Cervello avvia il concorso per due ginecologi. Nel 2008 il concorso si concluse con la pubblicazione della graduatoria per la copertura dei posti vacanti. Successivamente l’ospedale Cervello è stato unificato con Villa Sofia e si è determinato un esubero di personale che ha rimandato di anno in anno la firma del contratto. A Picciotto, intanto, sono stati proposti contratti a tempo determinato per svolgere lo stesso lavoro per cui il concorso era stato vinto. Una circostanza, questa, criticata dai giudici del Tar che, infatti, nella sentenza scrivono: “L’utilizzazione pluriennale del dottor Picciotto, successivamente alla utile collocazione dello stesso nella graduatoria per cui è causa, con forme contrattuali alternative a quella che (invece) sarebbe dovuta conseguire all’espletamento del relativo concorso smentisce l’assunto del soprannumero di personale medico nella struttura”.
Nel 2017 poi l’azienda degli ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello ha approvato una delibera con il piano del fabbisogno di personale e il piano delle assunzioni. In questa delibera veniva negata l’esistenza di una graduatoria da cui prendere il personale necessario al reparto di ginecologia perché il concorso era stato svolto da un solo ospedale e non dalla nuova azienda sanitaria nata dall’unificazione. Il vincitore del concorso è figurato piuttosto tra il personale precario. Insomma, di anno in anno, l’azienda si è dimenticata della graduatoria tanto che, oltre a stabilizzare il medico, ha indetto nuovi concorsi per ginecologi a tempo determinato. Così, Picciotto ha impugnato il piano delle assunzioni. In questi giorni il giudice amministrativo ha deciso la correzione della delibera e la firma del contratto. E dopo 11 anni il medico otterrà quello a cui aveva diritto.