PALERMO – “La riforma degli Ato Rifiuti deve tenere conto delle eccellenze che fino ad oggi hanno raggiunto risultati straordinari: per questo motivo ho chiesto di convocare in commissione Territorio ed Ambiente dell’Ars gli amministratori locali del bacino di Kalat Ambiente SSR, il loro modello deve essere mantenuto”. Lo dice Anthony Barbagallo, parlamentare regionale del PD e componente della commissione Territorio e Ambiente, dove oggi è stato incardinato il disegno di legge del Governo che riforma gli Ato Rifiuti in Sicilia e prevede, fra l’altro, la loro riduzione a nove (facendoli coincidere con i territorio delle attuali province).
“Siamo fermamente contrari all’impostazione del governo – aggiunge Barbagallo – che rischia di cancellare uno dei modelli di gestione dei rifiuti più efficienti, quello messo in piedi dai comuni del Calatino attraverso Kalat Ambiente SRR, che grazie al sistema di raccolta porta a porta ed agli impianti di proprietà dei comuni ha mantenuto la media della raccolta differenziata al 65% – cioè la quota prevista dalla legge – con comuni che superano il 70% ed alcuni persino l’80%”.
“Questo modello di gestione ha generato risparmio rilevante per i comuni e vantaggi ambientali, culturali e sociali non indifferenti per una comunità di circa 180.000 abitanti – prosegue il parlamentare PD – non possiamo azzerare tutto e tornare indietro.” “Condivido e faccio mie le preoccupazioni dei sindaci del Calatino Sud Simeto e dei gruppi consiliari del Comune capofila ‘Caltagirone Bene In Comune’ e ‘Per La Città che Vogliamo’ – conclude Barbagallo – e chiedo di individuare forme di salvaguardia che il mantenimento della proprietà degli impianti di trattamento in capo di comuni del Calatino, per mantenere e migliorare il modello gestionale messo in piedi da Kalat Impianti Srl”.