CATANIA – Un patto tra inquilini, organizzazioni sindacali e amministrazione, per recuperare il patrimonio abitativo pubblico. E’ la proposta dei sindacati catanesi degli inquilini che, stamani, hanno esposto alla città il percorso pensato per ottenere un duplice scopo: da un lato regolarizzare i pagamenti da parte degli inquilini, molti dei quali sono morosi, e dall’altra, permettere la manutenzione degli edifici pubblici destinati ad abitazione, che soffrono di costante abbandono da parte delle istituzioni. Presenti in conferenza, i segretari di Sicet, Sunia e Uniat Giusi Milazzo, Francesco Nicolosi e Sabina Marino, e la rappresentante della rete delle associazioni che fanno parte della Piattaforma Librino, Sara Fagone.
“Il patrimonio comunale che conta circa 2900 alloggi è in completo stato di abbandono – afferma Milazzo – e i componenti della Commissione consiliare Lavori pubblici ci hanno confermato che, negli anni, sono stati effettuati pochi lavori di manutenzione”. Milazzo si sofferma anche sulla morosità, altro lato della medaglia, che non consente al Comune di incassare i canoni di affitto, impedendo dunque anche la possibilità che qualche fondo venga utilizzato anche per manutenzioni. “Crediamo che si possa e si debba intervenire – prosegue – e che si possa trovare un sistema per contrastare la morosità”.
Da qui la proposta: “Dei canoni recuperati con la lotta all’evasione – sottolinea Nicolosi – si potrebbe destinare il quaranta per cento alle manutenzioni. Per recuperare la morosità si può pensare a un piano di rateizzazione che però sia sostenibile per le famiglie che hanno reddito bassissimo. La scorsa settimana – ha aggiunto – abbiamo avuto un incontro con la Commissione Lavori pubblici e l’assessore Bosco, al quale abbiamo avanzato la proposta”.
Un problema ampio che deve essere affrontato. “Noi – sottolinea Marino – proponiamo un accordo tra Comune, sindacati e cittadini che preveda la ripartizione del carico debitorio da estinguere in dieci anni”. Insomma, un vero e proprio patto che permetta di recuperare il patrimonio e i fondi per mantenerlo. “Anche perché – conclude Fagone – chi si vede circondato dal degrado vive male e non reagisce. Le molte associazioni di Librino sono disposte a dare una mano, ma è fondamentale, per scacciare via il pregiudizio e favorire il recupero, che si metta mano alla manutenzione. Che si dia un segnale: la riqualificazione sociale parte da quella fisica”.
Nel frattempo, la Commissione consiliare si è impegnata ad approvare entro la consiliatura, un regolamento per l’auto manutenzione degli edifici, un sistema di sgravi sui canoni di locazione per chi fa manutenzione e piccoli interventi nei palazzo di proprietà pubblica.