Nuovo teste nel processo Lombardo |Sarà ascoltato il pentito Tuzzolino - Live Sicilia

Nuovo teste nel processo Lombardo |Sarà ascoltato il pentito Tuzzolino

Il collaboratore sarà il protagonista dell'udienza del 10 maggio.

CATANIA – L’ombra oscura del legame tra massoneria, politica e mafia arriva anche nel Palazzo di Giustizia di Catania. L’architetto 36enne Giuseppe Tuzzolino sarà il protagonista della prossima udienza del processo d’appello a carico di Raffaele Lombardo. Il collaboratore di giustizia, considerato dagli inquirenti vicino al super latitante della cupola di Cosa nostra Matteo Messina Denaro, avrebbe molto da dire sull’ex governatore della Sicilia, già condannato in primo grado per concorso esterno.

La presidente Carruba – dopo essersi ritirata con gli altri giudici della Corte in Camera di Consiglio – ha accolto la richiesta del pg Agata Santonocito di citare come teste l’architetto arrestato nel 2013 per corruzione al comune di Palma di Montechiaro. I verbali del pentito sono stati rivelati da il Fatto Quotidiano qualche giorno fa e hanno coinvolto in un ciclone mediatico il segretario della Regione Patrizia Monterosso, che ha già annunciato la querela per calunnia nei confronti di Tuzzolino. E non sarebbe la prima volta per il collaboratore.

I difensori di Raffaele Lombardo si sono opposti all’esame dell’architetto 36enne evidenziando l’inattendibilità del pentito. “Si è occupata di far comunicare la massoneria di Trapani – riferisce Tuzzolino parlando di Patrizia Monterosso – con Raffaele Lombardo, ad esempio nell’interesse della società Vento Divino, di Nicastri, poi sequestrata”. Questo potrebbe essere uno degli spunti dell’esame del teste nell’udienza che si svolgerà il prossimo 10 maggio all’aula bunker di Bicocca.

Ci sarà anche il teste della difesa Gaetano Anastasi, genero dell’imprenditore (ormai scomparso) Basilotta. E’ stato citato anche Carmelo Puglisi, nome della malavita catanese. La difesa ha chiesto e la Corte ha accolto l’acquisizione della sentenza di proscioglimento per l’editore Mario Ciancio.


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