L'inchiesta sui rimborsi |Assolti gli ex consiglieri provinciali - Live Sicilia

L’inchiesta sui rimborsi |Assolti gli ex consiglieri provinciali

La Corte dei Conti ha rigettato l’accusa di presunto danno erariale stimato in circa 500 mila euro.

PALERMO – Una sentenza perlomeno inattesa. Assolti infatti tutti gli ex consiglieri provinciali in merito al procedimento promosso dalla Corte dei conti sui rimborsi spesa in favore dei gruppi di Palazzo minoriti. La sentenza è arrivata il 23 aprile e sembra chiudere definitivamente la questione. Non fosse altro che in filigrana gli stessi giudici riconoscono come legittime le medesime spese. In particolare esce incolume dal giudizio dei togati l’ex presidente del Consiglio, Giovanni Leonardi poi eletto sindaco di Mascalucia, che dalla richiesta di deduzioni al rinvio a giudizio, aveva visto lievitare il quantum a lui attribuito. Sulla sua persona era stata ventilata l’ipotesi sulla responsabilità economica riguardante le missioni dei singoli consiglieri, ma su questa parte la Corte dei Conti ha accolto l’istanza di inammissibilità dell’atto di citazione.

I giudici contabili hanno assolto nel merito. “Le spese – si legge nella sentenza – presentano un non effimero legame con la carica istituzionale tale da rendere, in una prospettiva di ponderato apprezzamento secondo parametri legali, le spese stesse ammissibili e, dunque, rimborsabili”. La Corte è perentoria su un aspetto: non è questa la sede dove ci si possa addentrare “nell’opportunità” delle somme spese, ma queste “non appaiono esulare dall’alveo del normativamente consentito. Ciò esclude la configurabilità di una condotta antigiuridica”.

Non ci sarebbero, dunque, gli elementi probatori per il prospettato danno erariale di oltre 500 mila euro per le spese effettute negli anni 2011 e 2012. Con queste motivazioni la Corte dei Conti ha rigettato nel merito l’accusa di presunte irregolarità nel rimborso di alcune spese che gravavano sul Fondo per il funzionamento degli organi consiliari.

“Ho sempre agito nel rispetto della Legge e la sentenza di oggi lo conferma” – è il commento a caldo di Gianluca Cannavò, uno dei 44 ex consiglieri provinciali coinvolti nel procedimento, a cui era stata contestata la fetta più alta di spese, quasi 37 mila euro. “Ringrazio i miei legali, gli avvocati Alberto Grasso ed Enrico Pistone per avere sostenuto le ragioni di correttezza e di trasparenza che mi hanno sempre contraddistinto. Il tempo – conclude – è sempre galantuomo”.

Tutti assolti gli ex consiglieri provinciali. Nel mirino della Corte dei Conti erano finiti quasi tutti. Dai banchi della maggioranza a quelli dell’opposizione. Da destra a sinistra, come si diceva un tempo. Ognuno però con differenti addebiti. Gianluca Cannavò doveva rispondere infatti di 37.177,13 (in prima battuta i giudici avevano ipotizzato 38.294,55); Rocco Cristoforo 7.980, 98 euro; Sergio Gruttadauria 12.796,08 (16.924, 04); Carmelo Pellegriti 1321,16 (6.447,92); Francesco Cardillo 12.198; Domenico Galvagno detto Mimmo 7.158, 55 (10.398,68); Nunzio Parrinello 11.471,32 (12.565,92); Sebastiano Cutuli 6.774,20 (8.437,00); Edmondo Pappalardo 8.210, 01 (9.716, 90); Santo Orazio Primavera 16.979,96 (19.145,18); Francesco Laudani 6.712,57 (9.585,02); Giuseppe Furnari 8.686,73 (9.486,73); Giovanni Leonardi 53.165,48 (42.094,76); Raffaele Vanella 6.826 (7.326); Antonino Sinatra 8.743,40 (9.934,40); Aldo Catania 15.518,88; Antonio Danubio 8.096 (8.711,80); Consolato Aiosa 9.183,70; Vincenzo D’Agata 6.900,96 (7.539, 52); Antonio Rizzo 6.230, 00; Alfio Barbagallo 8.666,07; Carmelo Giuffrida 7.130,80 (7.410,90); Raffaele Strano 9.240.97 (10.900,47).

E ancora. Filippo Gagliano 1776 (4.099,85); Vanessa D’Arrigo 13.500,50; Giuseppe Zitelli 8.316,01 (11.488,11); Benedetto Anfuso 3.552, 48; Antonio Tomarchio 4.326,70 (8.291,32); Matteo Di Mauro 8.164,70; Marco Luca 10.123,00; Maurizio Tagliaferro 2.927,92 (5.791,38); Alfia Abbadessa 5.455,33 (10.355, 34); Salvatore Patané 3.785,15 (4.634); Antonio Musumeci 8.313,40; Giuseppe Castiglione 10.504,13; Salvatore Valenti 8.049,16 (9.563,77); Salvatore Tomarchio 10.594,58 (12.040,32); Giuseppe Galletta 14.241,75 (14.790,35); Ernesto Calogero 5.956,13 (9.440,44); Giuseppe Mistretta 6.513,50 (7.683, 47); Giacomo Porrovecchio 8.262, 47; Salvatore Valerio Marletta 3.923,48 (9.193, 71); Gaetano Di Stefano 8.164,70 (9.741); Carmelo Sgroi 3.800 (5.691, 89).

Era uscito dall’inchiesta il consigliere Santo Trovato, che lungo la fase preprocessuale aveva già provveduto a ripianare i 7.601 euro di danno contestato. Nessun addebito invece era stato contestato a Claudio Milazzo. La spesa di 879,36 euro da lui effettuata era stata già riconosciuta come istituzionale.


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