CATANIA – Anno nuovo, nuovi obiettivi e sfide per Catania. La città dovrà affrontare un anno che le previsioni giudicano difficile a livello economico e che potrebbe mettere alla prova i catanesi, più di quanto non abbia fatto quello appena concluso. Il sindaco Bianco traccia un bilancio e illustra a Livesicilia gli obiettivi per il 2015.
Come giudica l’anno appena concluso?
Il 2014 è stato un anno di contrasti e di difficoltà in tutto il Paese e non solo. La crisi economica non è interrotta e per i Comuni italiani ci sono state grandi difficoltà, a partire dai minori trasferimenti e dai vincoli normativi che spesso peggiorano la situazione. La città di Catania ha ovviamente scontato in toto la crisi generale, tenuto conto che, non essendo capoluogo di regione, vive solo di imprenditoria privata e commercio. Per quanto riguarda le casse comunali è stato un anno segnato ancora dalle restrizioni del piano di rientro ma abbiamo messo i conti in sicurezza e il bilancio sulla retta via, così da guardare con più serenità al 2015. Da quando mi sono insediato, ad esempio, non c’è stato un solo giorno di ritardo nel pagamento degli dipendenti comunali. Il 2014 per Catania è stato anche un anno di semina. Abbiamo affrontato le tante emergenze della città ma anche posto le basi per un rilancio che già ha iniziato a manifestarsi. Il 2014 ha fatto tornare protagonista Catania nello scenario nazionale e non solo. Le visite di tutte le più alte istituzioni, dal Presidente della Repubblica a quello del Consiglio, dal Presidente del Senato a quello della Camera, dai numerosi ministri all’Assemblea parlamentare della Nato. A questo va aggiunto che da presidente del Consiglio nazionale dell’Anci, votato dai sindaci di tutti gli schieramenti politici, potrò difendere con più forza la città. Tutti segnali che Catania è tornata al centro della scena nazionale, anche come baricentro della città metropolitana e del Distretto della Sicilia del Sud-Est e può così far sentire la sua voce a tutti i tavoli, a Palermo come a Roma.
Gli obiettivi raggiunti?
Uno dei più importanti è stato l’aver ottenuto, in giugno, 196 milioni di euro sfruttando il Dl 35 per il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione. Circa l’80% del finanziamento è servito a pagare aziende locali che vantavano crediti nei confronti del Comune e per gli importi più alti abbiamo chiesto e ottenuto dai creditori delle riduzioni che ci hanno consentito considerevoli risparmi. Immettere nell’economia catanese una così ingente quantità di denaro ha rappresentato un concreto aiuto per rimetterla in moto e dunque anche l’occupazione potrebbe presto ripartire. Un altro obiettivo raggiunto è stato quello di aver riportato, con la missione a Genova, le navi da crociera a Catania: dal 2016 Costa crociere, ma già nel 2015 Tui cruises – che ha annunciato entro il 2016 l’arrivo di ben 90.000 crocieristi – e Royal Caribbean porteranno a Catania numerose grandi imbarcazioni che, dopo l’aumento del pescaggio fino a 13 metri della darsena, possono entrare nel nostro Porto. E questo, insieme al fatto che Catania si trova al centro di un territorio con cinque siti Unesco e perle come Taormina e Piazza Armerina, e al clima straordinario della città, sarà il nostro asso nella manica nel Forum sulle crociere invernali nel Mediterraneo che si svolgerà dal prossimo 21 gennaio a Cartagena, in Spagna.
Quest’anno abbiamo inoltre colto l’obiettivo di entrare nella Top 20 italiana delle città a maggior interesse turistico e quello di far crescere del 60% le presenze e gli incassi nei musei, a dimostrazione che la Cultura può dare ricchezza.
Anche nel settore dei servizi sociali sono stati raggiunti importanti obiettivi, a cominciare da quello del salvataggio degli asili nido e della loro completa riorganizzazione, indispensabile per mantenerli, anche se c’è qualche sparuta minoranza che continua ad ignorare il piano di rientro voluto dalla scorsa amministrazione che li chiudeva.
Altro risultato, di cui sono orgoglioso, è legato al lavoro sinergico di cui parlavo, ed è la creazione della Squadra dei sindaci metropolitani: in ottobre, considerato che a Roma si stava insediando un gruppo di lavoro per la sistemazione idrogeologica delle città metropolitane e che nel nostro territorio abbiamo problemi con il canale di gronda, ho chiesto ai sindaci dell’hinterland di fare una riunione nel Palazzo degli elefanti. Grazie a quell’iniziativa e al lavoro svolto di concerto con i primi cittadini e con l’assessore Luigi Bosco, abbiamo ottenuto da Palazzo Chigi i fondi per completare gli allacciamenti con tutti i Comuni e riprendere un vecchio progetto sul canale di gronda ovest.
Corso dei Martiri della Libertà: a quando l’avvio dei cantieri?
Io spero al più presto. Noi abbiamo fatto la nostra parte e adesso attendiamo i privati, per sapere come intendano aumentare l’area da destinare a verde o comunque a un uso pubblico. In realtà ci attendiamo una quantificazione, perché la destinazione d’uso dovrà poi essere decisa dal Consiglio comunale. Posso dire che il progetto di Mario Cucinella, il cui plastico si trova esposto nella corte di Palazzo degli elefanti, mi sembra di notevole levatura e so che questo importante architetto lo sta affinando ulteriormente.
Parliamo del Pua: qual è la sua personale visione del progetto della Plaia?
Come ho detto più volte, sotto il profilo economico si tratta di un’importante occasione per la nostra città, ma tutto va fatto nel pieno rispetto della legalità e dell’ambiente. Voglio dire che sono felice che il Consiglio comunale abbia detto no alla trasformazione del Palaghiaccio in un ennesimo centro commerciale, ma anche che gli emendamenti approvati dall’Assemblea mi lasciano profondamente insoddisfatto. Il Cru aveva sottolineato la necessità di una maggiore compatibilità ambientale e io ritenevo e ritengo che le indicazioni dell’organo regionale migliorassero il progetto. Gli emendamenti del Consiglio comunale, invece, hanno eliminato indicazioni di buon senso, in una zona delicata sotto il profilo del rispetto dell’Ambiente. Vedremo adesso cosa decideranno il Cru e la Regione. Certo, chi si è battuto non approvare quelle indicazioni si assumerà la responsabilità di eventuali rallentamenti, o peggio, dell’iter del procedimento. Recepire le osservazioni del Cru sarebbe stata invece la strada più semplice sotto il profilo del metodo e più efficace sotto il profilo della tutela ambientale.
Politica, come va il rapporto con gli alleati? Rimpasto in vista o avanti così?
La maggioranza ha una buona tenuta e sulle scelte importanti si è sempre trovata coesa. È normale che, essendo ampia e composita, ci possano essere opinioni differenti. Per il resto, non ho necessità né intenzione di operare alcun rimpasto. Non amo dinamiche che appartengono alla vecchia politica. L’unico avvicendamento in giunta, quello tra Fiorentino Trojano e Angelo Villari, è stato dovuto a motivi personali. Il rapporto con i partiti della maggioranza e con i gruppi è buono e io apprezzo il lavoro, i suggerimenti, le indicazioni che nascono da un confronto sempre aperto in cui credo.
Un giudizio sul Consiglio comunale?
Fino a questo momento i consiglieri hanno lavorato, ciascuno seguendo le proprie convinzioni, per ottenere il meglio per la città. Credo che in questo, al di là delle differenze di vedute, ci sia tutto il senso di una democrazia partecipata. Ecco, ritengo che il dialogo, quando non si parte da posizioni preconcette, sia il grande patrimonio comune che dobbiamo coltivare. Con questa chiave riusciremo sempre, pur tra le mille difficoltà in cui ci dibattiamo, a trovare una strada per fare il meglio per Catania e per i Catanesi. Quando mi sono insediato ho voluto che anche all’opposizione fosse riconosciuto un ruolo istituzionale, a partire dalle presidenze delle Commissioni. Ognuno fa la sua parte ed è normale che ci sia a volte una dialettica accesa, ma spesso ho avuto la sensazione di una condivisione di responsabilità che fa bene alla città e di questo voglio ringraziare tutto il Consiglio.
Municipalità, quali obiettivi raggiunti?
Intanto abbiamo mantenuto la promessa e dato 120mila euro alle Municipalità nel nostro bilancio 2014 e impegnati in particolare per spese di manutenzione. Consideriamo le Municipalità il front-office con i cittadini e abbiamo realizzato numerose convezioni con associazioni ed enti per far sì che i Catanesi, senza esser costretti a recarsi al centro, ottengano servizi direttamente negli uffici delle Circoscrizioni. In particolare agli sportelli è possibile cambiare residenza in tempo reale, ottenere visure catastali, cambiare o revocare il medico di fiducia dell’Asp, prenotare certificati riguardanti carichi pendenti, casellario giudiziario, chiusura richiesta ai fini assicurativi, nulla osta incidenti stradali. Si possono anche ottenere, grazie a una convenzione con l’Ordine, consulenze gratuite notarili. Inoltre vedo un pullulare di iniziative sociali, ricreative, sportive che hanno come propulsori le Municipalità, i presidenti e i consiglieri. Per questo stiamo studiando la realizzazione in ogni Municipalità di un punto d’incontro stabile che sia sede per le attività della comunità. Il decentramento amministrativo è un nostro obiettivo forte: la città rinasce se i quartieri vivono e hanno uno sviluppo sano e armonioso.
Nodo Gioeni, tonfo o vittoria?
Semplicemente una cosa che andava fatta: risulta dagli atti che il finanziamento aggiuntivo, riconosciuto dalla Giunta regionale, non poteva essere utilizzato per la messa in sicurezza del cavalcavia ma doveva invece garantire il completamento del progetto della Protezione civile attraverso l’abbattimento del ponte. In soldoni, se il Comune di Catania non avesse abbattuto il Ponte avrebbe dovuto accollarsi le spese di tutte le altre opere già realizzate, per milioni di euro e spenderne altri per mettere in sicurezza il cavalcavia con interventi che avrebbero chiuso un tratto della circonvallazione per quasi un anno. Adesso, dopo l’apertura della bretella di via Petraro, vedremo se sarà necessario realizzare un altro tornaindietro. C’è poi la possibilità di realizzare il sottopasso tra via Caronda e via Grassi, un’ipotesi molto difficile che peraltro bloccherebbe la circonvallazione per lungo tempo
Il 2015 vedrà un incremento di piste ciclabili?
Certamente. Il 2014 è stato l’anno del Lungomare liberato e di una nuova sensibilità di molti Catanesi nei confronti di mezzi di locomozione alternativi all’automobile. Pensiamo dunque nel 2015 di realizzare intanto la pista ciclabile sui viali Ruggero di Lauria e Alcide De Gasperi che si possa collegare a quella di Acicastello. Un percorso, insomma, anche turistico. Sempre con un occhio al turismo abbiamo parlato della promenade che dovrebbe nascere sul molo foraneo, dal quale tra l’altro si gode, soprattutto la notte, una meravigliosa visione della nostra città. E altre piste ciclabili, realizzabili con poca spesa, sono allo studio.
Raccolta differenziata, quali sono i risultati e gli obiettivi?
Non sono soddisfatto della pulizia della città. Ci sono alcune zone che hanno una raccolta accettabile, molte altre dove non va bene per nulla. Sono andato a constatare di persona cosa avviene, qualche settimana fa. Mi sono recato, di notte, a fare un giro della città con gli amministratori straordinari nominati dal Prefetto per l’appalto della Nettezza Urbana Ipi-Oikos: il gen. Carlo Gualdi, l’ing. Riccardo Tenti e il dott. Maurizio Cassarino. Si tratta di tre figure di altissima levatura grazie alle quali sarà possibile, dopo il decreto interdittivo antimafia che ha colpito le aziende, dare continuità alla gestione dei rifiuti in città. Durante il tour notturno abbiamo avuto la conferma che alcuni cittadini non conferiscono i rifiuti in maniera adeguata e ci sono tanti abitanti dei paesi pedemontani che gettano i rifiuti nei nostri cassonetti. Per impedirlo intensificheremo i controlli sul territorio con una squadra di sedici persone. Soltanto negli ultimi mesi, quando a sorvegliare le zone d’ingresso alla città erano sette Vigili urbani, sono stati elevati 872 verbali. Insieme agli amministratori straordinari abbiamo potuto elaborare un programma che consentirà a Catania di compiere nel 2015 una svolta straordinaria nella raccolta e nella gestione dei rifiuti. A cominciare dall’esperimento di raccolta differenziata porta a porta che partirà in gennaio nel Villaggio Santa Maria Goretti.
Catania non finisce a Monte Po. L’Etna Valley che fu sua intuizione, riprenderà vigore? Cosa si può fare per sollecitare le Istituzioni in relazione alla sicurezza, alla viabilità e, in generale, alla ripresa del polo industriale?
L’Etna Valley è stata ed è una grande intuizione e un fondamentale fulcro di sviluppo. Dalla ST, per la quale ci stiamo impegnando al massimo per far sì che vengano realizzati gli investimenti previsti, alla 3Sun, che è stata acquisita interamente, con un investimento strategico, da Enel Green Power, all’incubatore di imprese della Telecom con tanti giovani che si scommettono. Tutto un tessuto vivo e vitale che ho voluto mostrare sia a Napolitano che a Renzi, per sottolineare come il Sud si impegno e possieda punti di eccellenza. Ci sono tante imprese grandi e piccole che devono essere tutelate e devono crescere. E mi piace anche ricordare l’impegno profuso per il salvataggio quasi totale dei livelli occupazionali della Micron.
Poi inizierei a parlare non solo dell’Etna Valley ma della Valle dell’Etna, ossia quel Distretto della Sicilia sudorientale il cui panorama è sempre dominato dal vulcano. Penso che dovremmo cominciare a ragionare in termini di Città Metropolitana anche riguardo agli insediamenti industriali. Dobbiamo renderci conto che le principali fonti di finanziamento dalle quali attingere sono quelle europee. E dobbiamo dunque comprendere quali territori l’Europa riconosce come locomotive economiche capaci di trascinare le nazioni fuori dalla crisi. È evidente che stiamo parlando delle aree vaste, macrocittà con valori e vocazioni comuni. Ossia le città metropolitane, sulle quali l’Europa ha un fitto programma di investimenti, ma anche distretti più grandi. Ecco perché è nato il Distretto della Sicilia del Sud-Est: non una Regione, ma un insieme di enti che, senza creare nuova burocrazia, si muovono in maniera coordinata per indurre le imprese a produrre un benessere che sia sostenibile e che soprattutto esalti la nostra identità. Un sistema che esalti la nostra ricchezza, fatta di beni culturali e ambientali, di clima, di enogastronomia e dunque di agricoltura, utilizzandola per un turismo che possa veramente cambiare il volto del nostro territorio. Un turismo anche innovativo, per esempio quello del benessere e Sanitario. Perché in un luogo bello, con un bel clima, si guarisce prima e meglio. Eccolo dunque il Distretto può diventare il primo network istituzionale per migliorare le performance del nostro territorio, dialogando con le altre istituzioni nazionali e non. Ma non è l’unico soggetto. Per quanto riguarda, in particolare, i Beni culturali, l’Italia è il primo Paese al mondo per numero di siti Unesco. La Sicilia è la Regione che vanta, nel nostro Paese, il maggior numero di luoghi Patrimonio dell’Umanità e la stragrande maggioranza di questi è concentrata nel Distretto della Sicilia sudorientale. Anche in questo caso abbiamo voluto promuovere la nascita di un Coordinamento dei siti Unesco siciliani, tra i Comuni nel cui territorio ricadono siti Patrimonio dell’Umanità. E abbiamo intenzione di lavorare perché l’Europa comprenda che difendere e valorizzare questi siti significa diventare più forte, più autorevole sul piano internazionale. Non si tratta dunque soltanto di far diventare europei i siciliani, ma, in un certo senso, di far diventare siciliani i tedeschi, i francesi, i finlandesi.
I principali obiettivi dell’Amministrazione per il 2015?
Uno è far partire realmente la città metropolitana e far sì che la Regione finalmente le istituisca. Il mio auspicio, a questo punto, è che venga recepita la legge Delrio, anche per non creare diversità tra regioni. Eravamo partiti in anticipo rispetto al resto del Paese, ora occorre non restare indietro, considerato che nelle grandi città, da Torino a Bologna, da Milano a Firenze, gli organismi sono già istituiti ed è pronta a partire una governance efficiente del territorio.
Altro obiettivo è l’apertura del Porto alla Città. Pensiamo di abbattere la cinta doganale nella zona di Villa Pacini per farla diventare un tutt’uno con la città come avviene a Trieste, a Genova, a Napoli. Ce la faremo grazie all’impegno del commissario Indaco, dell’ammiraglio Domenico De Michele e di tutte le autorità di che ci stanno dando una mano. Sogno anche che si possa realizzare sulla diga foranea, che sarà consolidata grazie a un finanziamento, in parte già ottenuto dall’Autorità portuale, una magnifica passeggiata pedonale e ciclabile, da collegare al Passiatore.
Nel settore dei trasporti l’obiettivo è far finanziare e poi realizzare l’interramento della rete ferroviaria che consentirà l’allungamento della pista di Fontanarossa, ormai il più grande aeroporto del Mezzogiorno, che quest’anno, lo ricordiamo, ha superato i 7 milioni di passeggeri, con un incremento di passeggeri di ben il 15%, la maggior parte dei quali con voli internazionali e quindi principalmente turisti. Questo progetto è fondamentale per intercettare i flussi aerei dei prossimi anni, con le compagnie destinate ad utilizzare velivoli più grandi che necessitano di una pista adeguata. Inoltre proseguiranno i lavori della Metropolitana, che nel 2016 arriverà a piazza Stesicoro e a Nesima.
Nel settore urbanistico l’obiettivo è far partire la rigenerazione del Centro storico, in modo da attivare il grande volano economico dell’edilizia, attraverso il recupero e il miglioramento qualitativo degli edifici, senza nuova cementificazione. Anche in questo caso il percorso che abbiamo scelto come Amministrazione è quello del più ampio coinvolgimento della città, dagli organismi professionali alle associazioni ambientaliste e, naturalmente, dal Consiglio comunale, seguendo dunque il medesimo metodo utilizzato per il Regolamento edilizio approvato dopo ben 65 anni. Per la Variante, prima che vada in Giunta, ci sarà un mese di tempo per fare osservazioni. Entro marzo o aprile la delibera dovrebbe poter essere esaminata e votata dall’Aula. E poiché si tratta di scelte storiche, lavoreremo in sinergia non solo con la maggioranza ma anche con l’opposizione certi di trovare il giusto equilibrio.

