Windjet, appello dei sindacati:| "La Regione pensi ai lavoratori" - Live Sicilia

Windjet, appello dei sindacati:| “La Regione pensi ai lavoratori”

Cresce l’ansia per gli ex-dipendenti della compagnia catanese low cost in cassa integrazione straordinaria: il 19 giugno prossimo, infatti, scade il decreto per la concessione del II semestre del trattamento d’integrazione salariale. Rotolo (CISL): "La Regione Sicilia si assuma le responsabilità e si impegni nell’offrire prospettive migliori ai lavoratori”. (Nella foto una delle proteste prima della chiusura della lowcost)

FILT-CGIL E CISL
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CATANIA- Trascorso davvero troppo in fretta il secondo semestre di cassa integrazione straordinaria per i 433 ex-dipendenti della compagnia aerea etnea Wind Jet, per i quali, adesso, riappare lo spettro del mancato rinnovo relativamente alla terza tranche di cassa. Come si legge, infatti, nell’ultimo provvedimento, firmato lo scorso 13 febbraio, il Ministero del Lavoro ha disposto un periodo di copertura che non va oltre il 19 giugno prossimo, “ Ai sensi dell’articolo 1 bis – si legge nel decreto – della legge del 3 dicembre 2004, di conversione, con modificazioni, del decreto legge 5.10.2004, n.249, è autorizzata la concessione del II semestre di trattamento straordinario d’integrazione salariale, definito nell’accordo intervenuto presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in data 19.06.2013 in favore di un numero massimo di 433 lavoratori della società Wind Jet spa per un periodo dal 20.12.2012 al 19.06.2013”.

Ma Carmelo De Caudo, segretario generale della Filt Cgil di Catania, non perde tempo, e così come consentito dall’articolo 4 dello stesso decreto in scadenza, sollecita l’istanza di proroga della cassa straordinaria per i lavoratori dell’ex-vettore etneo, “Proprio per scongiurare – spiega a LiveSiciliaCatania – il profilarsi nuovamente della medesima situazione già verificatasi in passato, (in cui il mancato rinnovo automatico fece sì che i lavoratori si trovassero per ben sei mesi senza cassa, trovandosi di fronte a seri disagi economici), insieme all’organizzazione sindacale abbiamo ritenuto opportuno scrivere all’Inps di Roma, al Ministero del Lavoro e all’azienda stessa, perché approntino al più presto le procedure necessarie per il rinnovo automatico. E’ necessario – prosegue – riconfermare il decreto per sbloccare il capitolo di spesa inerente agli ammortizzatori sociali, a sostegno degli ex-dipendenti, in attesa, tra l’altro di un reimpiego”. De Caudo, inoltre, insiste nel richiamare la Regione Sicilia ad una doverosa assunzione di responsabilità, relativamente all’urgente ricollocazione occupazionale dei dipendenti attualmente in cassa integrazione, “un ragionamento ¬– continua – è ovvio che va fatto, si tratta di lavoratori di una certa professionalità e con brevetti che non hanno tutti coloro i quali si affacciano al mondo del lavoro. E’ di vitale importanza – conclude – prendere in considerazione l’opportunità di un reimpiego in tutte quelle aziende, per esempio, che si sono “appropriate” o riposizionate all’interno della compagnia Wind Jet”.

Ed è proprio, sulla delicata questione della ricollocazione dei dipendenti della compagnia aerea catanese, che interviene, attraverso una nota, anche Rosaria Rotolo, segretaria generale Cisl Catania, a margine, anche, dell’avvio delle attività all’aeroporto di Comiso e del consistente supporto da parte della Regione Sicilia, “Mi chiedo – afferma la Rotolo – se resta sempre attuale la proposta della Sac per ricollocare i lavoratori di Windjet, coinvolgendo anche l’indotto aeroportuale, per garantire da un lato il mantenimento dei livelli occupazionali e dall’altro le medesime opportunità di sviluppo del territorio e di tutela dell’economia, e quale straordinario impegno la Regione Siciliana può assumere in tale direzione. Ora, più che mai, dunque, è il momento di insistere – nella ricerca di prospettive migliori, perché le altre compagnie a Catania e quelle che arriveranno anche a Comiso – conclude – dimostrino una maggiore responsabilità sociale e contribuiscano a salvaguardare la nostra economia”.

In ogni caso, la preoccupazione per il futuro dei lavoratori si unisce, inevitabilmente, al dispiacere di non essere riusciti ad individuare soluzioni economiche concrete per il salvataggio di un’importante realtà in Sicilia e significativo volano per la crescita dell’economia territoriale.

 


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