ROMA – Più di una volta, il calcio ha fatto da ancora di salvezza nei confronti di chi, proprio grazie allo sport, ha provato ad evadere da situazioni al limite tra la vita e la morte. Situazioni che più di una volta sono state vissute da Yaser Kasim. Un ragazzo nato nel 1992 in Iraq sa bene che la vita è tutt’altro che serena: gli ultimi periodi della Guerra del Golfo e il regime di Saddam Hussein avevano gettato nello sconforto gli iracheni, molti dei quali avevano optato per l’emigrazione pur di sfuggire alla guerra e al pericolo costante di morte. Nel 1998 Yaser e la sua famiglia arrivano in Inghilterra, dove lui avrebbe potuto mostrare ciò che sapeva fare meglio, cioè giocare a calcio. Nel 2003 arriva il provino tra i giovanissimi del Fulham, e qui inizia la sua scalata che passa anche dal Tottenham. Ma il clima tra le fila degli Spurs non era quello desiderato da Kasim, che passa dai club minori: Luton, Macclesfield e infine Swindon Town, dove si afferma come perno della difesa e ottiene anche la convocazione in Nazionale. Ora per Yaser si potrebbero aprire le porte della Premier League, e lui ammette di sognare un Iraq migliore, magari più sereno grazie alle sue giocate nel Vecchio Continente.
Il difensore è dovuto scappare durante il regime di Saddam, e ora sogna il massimo campionato inglese.
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