Morte di Aurelio Visalli, domani pomeriggio l'autopsia

Morto per salvare due ragazzi|Autopsia sul corpo di Visalli

Indagine a carico di ignoti per omicidio colposo.

MESSINA – La Procura di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) ha disposto l’autopsia sul corpo di Aurelio Visalli, 40 anni, il sottufficiale della Capitaneria morto annegando nel tentativo di salvare due ragazzini a Milazzo.

Morte di Aurelio Visalli, l’inchiesta

Gli inquirenti proseguono le indagini sui dettagli di quanto accaduto a Milazzo sabato. Questo anche dopo le dichiarazioni del cognato che ha denunciato ritardi e mezzi inadeguati per le ricerche. I funerali inizialmente previsti per domani a Milazzo slitteranno di qualche giorno. Il fascicolo d’indagine aperto ieri dalla procura di Barcellona Pozzo di Gotto sulla morte di Aurelio Visalli, è per ora a carico d’ignoti. Lo conferma la procura del Longano che ha disposto l’autopsia che verrà eseguita domani all’ospedale Fogliani di Milazzo. L’esame autoptico è in programma per le 15. L’ipotesi di reato per cui si indaga è ipotesi l’omicidio colposo.

Il video

Intanto un video sul web confermerebbe le parole del cognato di Visalli, Antonio Crea. Questi ha denunciato che Aurelio e i suoi due colleghi non erano dotati di attrezzature adatte per salvare i ragazzini e per tutelarsi quando hanno soccorso i due ragazzi dalla riva. I tre uomini sarebbero stati senza giubbotto salvagente. Così la famiglia ha chiesto di fare chiarezza sulla morte di Aurelio Visalli.

La famiglia: vogliamo giustizia

“La sua frase ogni giorno prima di andare a lavoro era: vado a servire la patria. Lui era nato per fare questo lavoro, era la sua passione, la sua vita oltre la famiglia. Viveva solo per sua moglie ed i suoi due figli di 6 ed 11 anni”. Così il cognato di Visalli, Antonio Crea, ricorda il congiunto. ” La sua vita era solo lavoro casa famiglia. Non aveva sport o altro ma solo loro. Non ha mai fatto malattia o un cambio turno era l’unico a non assentarsi mai. Dava sempre la disponibilità per qualunque servizio: Natale, Pasqua o ferragosto. I suoi figli lo adoravano lo avevano come un uomo dai super poteri, adesso sono rimasti soli”. Auurelio era sposato da 15 anni con la moglie Tindara. “Adesso la sua famiglia chiede giustizia si deve ai bambini che sono rimasti orfani”, dice il cognato. (sa.t.)


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