La scorsa notte il consiglio comunale, all’unanimità con l’unica astensione del presidente Campagna, ha annullato il raddoppio dell’addizionale Irpef approvato dal sindaco e dalla giunta. Un semplice atto di responsabilità verso la città, o un chiaro segnale politico?
Lo abbiamo chiesto al capogruppo del Pdl a palazzo delle Aquile, Giulio Tantillo.
“Nessun segnale politico – ha subito precisato Tantillo – il consiglio comunale per intero ha fatto in modo, con un atto di responsabilità, di non gravare sulle tasche dei contribuenti. Per il bene della città”.
Lei dice che è stato fatto per il bene della città. Ma, allora, il provvedimento di Cammarata….
“E’ chiaro che io ieri sera ho fatto un passaggio telefonico col sindaco, nel momento in cui la nostra posizione si è spostata dallo 0,6% allo 0,4%. D’altronde, già durante gli scorsi giorni il primo cittadino aveva fatto sapere che se fossero venute le condizioni che avevano portato al raddoppio dell’aliquota, nessuno aveva intenzione di mantenere in vita il raddoppio Irpef”.
Stando alla sua versione, il sindaco oggi non sarebbe poi così solo.
“Cammarata non è solo, è stato tenuto al corrente degli aggiornamenti. E poi l’assessore Bavetta, presente in aula, ha seguito tutti i passaggi. Non bisogna inoltre sottovalutare il fatto che l’aula ieri sera ha approvato il riequilibrio, tale e quale a quello presentato dall’amministrazione”.
A proposito di riequilibrio, possiamo dire che se c’è un vincitore, in questa vicenda, è il consiglio comunale che approvando la manovra ha scongiurato il rischio di andare a casa?
“Il consiglio non andrà a casa, questo è vero. Ma a vincere, ieri, è stata la città tutta. Compreso il primo cittadino”.