“Una scossa ‘ndo cori”: è’ morto Franco Battiato. Il Maestro si è spento questa mattina nella sua residenza siciliana. La notizia del decesso, riporta l’agenzia Ansa, è resa nota dalla famiglia. I funerali avverranno in forma privata. La Sicilia e la musica italiana perdono uno dei loro più acclamati e luminosi geni. Un artista da sempre e per sempre profondamente unico e diverso.
Artista inimitabile
Franco Battiato è stato uno dei più grandi cantautori della musica italiana, un artista dalla cifra unica e inimitabile che ha influenzato enormemente sia la musica autoriale sia quella leggera, che seppe con intelligenza e grazia coniugare tra loro come nessuno.
Addio Battiato, aveva 76 anni
Siciliano di Ionia (Riposto), il Maestro è morto nella sua casa di Milo, dove da anni viveva lontano dalla ribalta (per molti anni suo vicino di casa fu Lucio Dalla), in condizioni di salute su cui aleggiava il mistero. Aveva compiuto 76 anni il 23 marzo scorso. Da quattro anni non si esibiva per via delle sue condizioni.
“Essere speciale”
Stamattina Antonio Spadaro direttore de La Civiltà cattolica, è stato il primo a salutare il Maestro con un tweet, che citava la sua meravigliosa “La cura”: “E guarirai da tutte le malattie Perché sei un essere speciale Ed io, avrò cura di te”. Ciao, Franco #Battiato“. La notizia ha preso a circolare così, in attesa di una conferma che purtroppo è arrivata.
I sodalizi
Eclettico, geniale, anticonformista, Battiato ha spaziato per una serie di generi, dal rock alla musica elettronica, dalla canzone d’autore alla lirica, sempre con una personalissima cifra, amata dai suoi fan che oggi lo piangono. Fortunatissimo il suo sodalizio artistico con il filosofo siciliano Manlio Sgalambro, coautore di molti suoi brani di successo. Fu anche regista e pittore. Felicissime anche le sue collaborazioni artistiche con Alice, Giuni Russo, MIlva. Battiato collaborò con tantissimi artisti, da De Gregori a Carmen Consoli, da Branduardi a Ivan Segreto, da Baglioni a Fiorella Mannoia. Generoso e disponibile verso i giovani talenti, non si contano le sue collaborazioni con giovani artisti siciliani da lui incoraggiati e sostenuti.
La parentesi politica
Tra il 2021 e il 2013 fu anche assessore regionale nel governo di Rosario Crocetta, carica che lasciò in seguito a una polemica su una sua frase sulle “troie in Parlamento”. Sempre lontano dalla mondanità, si rifugiava nel suo buen retiro di Milo, dove si sono conclusi i suoi giorni. Nelle sue canzoni Battiato spaziava dalla feroce e ironica critica dei costumi italiani (Bandiera bianca, Povera patria), alle liriche d’amore o su temi esistenziali di rara delicatezza e profondità (L’animale, Stranizza d’amuri, E ti vengo a cercare).
Una carriera straordinaria
Colto e raffinato, ma anche enigmatico e schivo, Battiato cantò pure in siciliano, si esibì in Vaticano (invitato da Giovanni Paolo II, primo cantate di musica leggera), diresse l’orchestra al Festival di Sanremo: una vita e una carriera semplicemente straordinarie, una figura unica e carismatica di cui l’Italia sentirà enormemente la mancanza.