PALERMO– C’è una stanza, all’Ospedale dei Bambini, che è uguale alle altre, anche se la cronaca le ha dato un rilievo speciale, anche se ha un arredamento tecnologico che la rende ancora più unica. Lì riposa, intubata, nella terapia intensiva pediatrica, la bambina di quasi undici anni che ha contratto il Covid.
In quell’alveare operoso di terapie e carezze, spesso a distanza, non c’è differenza, perché tutti i bambini sono inestimabili allo stesso modo. E tutti i bambini sono simili, nella loro irripetibile singolarità. C’è sempre qualcuno a vegliare l’inquilina di quella stanza, isolata dalla positività. C’è sempre qualcuno che monitora, scruta e, se è il caso, interviene. La piccola è stata infettata dalla variante Delta: la più contagiosa. Con lei sono stati contagiati alcuni operatori sanitari.
“La variante Delta – spiega la dottoressa Desirè Farinella che, di quei luoghi, è una delle anime portanti – è sette volte più contagiosa del ceppo originario. Mi pare che il paragone dica tutto. Dobbiamo vaccinarci, per metterci in sicurezza e per evitare che arrivano altre varianti ancora più pericolose”. Così parla questa dottoressa gentile, sfidando le rappresaglie dei No Vax. Ma non ha paura, anzi rilancia.
“Basta osservare la realtà – spiega – abbiamo dei colleghi contagiati con la variante Delta e vaccinati con la doppia dose che è l’unica arma efficace: stanno tutti bene e non è certo un caso. Il mio invito ai genitori è condiviso da tutti i colleghi: vaccinate i figli dai dodici anni in su e vaccinatevi voi, soprattutto se i bambini hanno meno di dodici anni. Così li proteggerete”.
La dottoressa Farinella racconta: “Abbiamo vaccinato i nostri piccoli pazienti cronici e le famiglie. Tra i fragili non c’è stata una sola reazione avversa. A parte tragici eventi rarissimi, il vaccino è sicuro e testato con la massima garanzia. Con la vaccinazione e gli antibiotici abbiamo scardinato le pestilenze dell’umanità. Dobbiamo proteggerci e proteggere. Qui, all’ospedale dei Bambini, abbiamo messo in sicurezza circa ventimila persone. Sono in corso degli studi che prevedono che si potrà vaccinare anche sotto i dodici anni. E speriamo che avvenga presto”. Ricordiamo – come sottolinea la dottoressa – che ancora non è così.
E poi c’è quella stanza, uguale alle altre, dove si rincorrono sogni che non sappiamo. Dottoressa, ma voi come riuscire a fare in modo che non vi si spezzi il cuore davanti a tanta sofferenza innocente? “Io non potrei fare altro – è la risposta del coraggio -. I bambini sono la nostra speranza, sono la nostra forza”.