A fuoco il camion del pentito: Giarrizzo, ex boss del clan Scalisi - Live Sicilia

A fuoco il camion del pentito: Giarrizzo, ex boss del clan Scalisi

Indagano i carabinieri. C'è una inquietante coincidenza.

ADRANO – Una strana coincidenza. La notte prima dell’udienza in cui è programmata la requisitoria del processo The King danno fuoco al camion dei panini che è stato di Salvatore Giarrizzo, il pentito che ha blindato l’apparato probatorio nei confronti degli imputati. È stato infatti dopo l’arresto nel blitz della Squadra Mobile che il boss del clan Scalisi (articolazione dei Laudani ad Adrano) ha deciso di vuotare il sacco ai magistrati e raccontare i segreti della cosca adranita. E non solo. I suoi verbali, infatti, sono finiti anche nei fascicoli di alcune inchieste antimafia sul clan Cappello. 

Ma torniamo alla notte scorsa. Nella centralissima piazza Sant’Agostino di Adrano le sirene dei vigili del fuoco e dei carabinieri hanno svegliato molti dei residenti. Sono servite diverse ore per domare il rogo che ha distrutto l’intera cabina. Saranno i militari della stazione di Adrano e della compagnia di Paternò a indagare su quanto accaduto. Ma già dai primi accertamenti pare che l’incendio sia di matrice dolosa. A questo punto potrebbe essere determinante riuscire a trovare qualche telecamera di video sorveglianza della zona che abbia potuto magari immortalare anche il passaggio di qualcuno o di un mezzo. 

Il camion, che risulta intestato a un incensurato, è stato al centro dell’operazione del Commissariato di Adrano e della Squadra Mobile in quanto ritenuta tra i principali strumenti per lo spaccio di droga. 

A questo punto sarà importante capire se c’è un collegamento tra l’incendio, il processo e la scelta di collaborare con la giustizia di Salvatore Giarrizzo. Se ci fosse davvero un collegamento si tratterebbe di un atto intimidatorio vero e proprio nei confronti del pentito. E anche un avvertimento per i militanti del clan. 

Adrano non è nuova a forme di intimidazioni nei confronti di chi sceglie il programma di protezione. Alcuni anni fa la cittadina etnea fu tappezzata di necrologi con la foto di Valerio Rosano. Era stata la stessa famiglia del figlio del boss a disconoscere platealmente il giovane che ha deciso di voltare le spalle alla malavita.   

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI