A Librino riunione operativa |Presti: "Non sia speculazione" - Live Sicilia

A Librino riunione operativa |Presti: “Non sia speculazione”

Al convegno per discutere delle Zfu c'era anche Antonio Presti che ammonisce: "Bisogna coinvolgere gli abitanti - afferma - senza i quali nessuna reale crescita potrà avvenire".

Zone franche urbane
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CATANIA – Una riunione operativa con i soggetti coinvolti per trasformare un traguardo storico ancora sulla carta in un’occasione unica di crescita e riscatto. Oggi, nei locali della Parrocchia della Resurrezione di Librino, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, insieme all’assessore Vancheri, al sindaco Bianco, ai rappresentanti della giunta comunale e a quelli del ministero dello Sviluppo economico hanno affrontato a 360 gradi l’argomento Zone franche urbane, in particolare quella catanese di Librino, i cui bandi potranno essere presentati entro il prossimo 23 maggio. “Le zone franche urbane erano bloccate dal 2009 e noi siamo riusciti non solo a renderle reali- evidenzia Crocetta. Il Governo metterà 35 milioni di euro mentre la Regione colmerà con lo sforzo per arrivare a 180 milioni e, nella prossima programmazione, metteremo altri 150 milioni”.

Milioni di euro in arrivo, dunque, anche a Librino, per cui saranno ben 17. Fondi che consentiranno l’avvio di imprese che saranno avvantaggiate da agevolazioni fiscali e contributive per le aziende, micro e piccole, che decideranno di investire in quei luoghi. A patto, però, come hanno sottolineato in molti, che vi sia controllo capillare delle attività, di chi fa richiesta di accesso e, in generale, su tutti gli aspetti dell’accesso alle agevolazioni. Un aspetto messo in evidenza da chi vive e opera da tempo nel quartiere. Come Antonio Presti secondo cui l’attivazione delle Zone franche potrebbe rappresentare l’occasione da non perdere, ma solo con il coinvoglimento attivo della cittadinanza. “Oggi è vero che si prospetta una possibilità storica per la rinascita economica di questo posto – afferma – ma bisogna vedere qual è il percorso e qual è la verità”. Non bastano le agevolazioni fiscali, per Presti:”se è una Zona franca che deve lavorare – aggiunge – allora bisogna abbattere la burocrazia, ma soprattutto bisogna coinvolgere gli abitanti del quartiere, senza i quali difficilmente qualcosa può riuscire. Ci vuole un ribaltamento storico anche dell’immagine e della storia di questo luogo, che deve dare sicurezza agli investitori”.

Non solo. Presti evidenzia anche come, senza azioni volte al sociale – vedi l’aumento dei servizi – anche la Zfu si trasfromerà in un fallimento. Anche la politica sociale deve essere ribaltata: deve offrire assistenza e servizi, mi sembra che ancora oggi non ci siano. Dall’altra parte, la politica culturale che io ho fatto da sempre, questa può restituire un’immagine a livello nazionale e internazionale, per dire che investire a Librino non è pericoloso. Perché c’è anche questo Gap da colmare. Se parallelamente la politica di sviluppo sociale ed economico grazie alla Zfu diventa concretezza e diventa bellezza nel suo svilupparsi, questo è un percorso storico e potrebbe essere una delle grandi svolte per il quartiere. Dall’altra parte, però, ci vuole la coscienza rinnovata del quartiere, parlare alle associazioni, ai cittadini e far comprendere loro che è vero che lo sviluppo nasce dall’economia, ma nasce anche da una rinnovata coscienza”. Presti parla di occasione che, se non verrà colta dagli stessi abitanti, rimane sulla carta. Non deve essere una speculazione di “esterni” che vengono qui, si fanno la sede e approfittano delle detrazioni. Su questo bisogna vigilare: sviluppo non è speculazione”.  Aspetto, questo, evidenziato anche da Sonia Messina, esponente del Pd cittadino ed ex presidente del Comitato Librino Attivo. “Bisogna modificare anche l’approccio – sottolinea la Messina – smettendo di parlare di “recupero” e “devianza” e coinvolgendo chi in questo quartiere vive, lavora e paga le tasse”.

Una necessità su cui si sofferma anche Enzo Bianco. “Servono due cose per fare sì che il progetto riesca – afferma –  da un lato, la comunita di Librino che deve credere in questo progetto e dall’altro l’imprenditoria catanese che deve decidere di investire su questo territorio, per creare questo spirito di impresa. Qui – prosegue – oltre al territorio che è bellissimo, la stragrande maggioranza della gente è seria e di altissimo livello. Qui a Librino si è creato un pregiudizio – aggiunge – ma le stesse criticità si presentano ugualmente in tutto il resto della città. Smettiamola di fare di questo un alibi. È chiaro che chiederò alle forze di polizia, nel momento in cui verranno attivate imprese, di vigilare per contrastare le azioni illegali. Librino deve diventare un quartiere modello”.

Per agevolare l’utenza, il primo cittadino ha annunciato la nascita di due sportelli dedicati, uno al Comune e uno nella sede della sesta municipalità. “Da adesso in poi – conclude – correremo e daremo ogni suggerimento, ogni consiglio. L’assessorato comunale è pronto: apriremo due sportelli, uno al Comune e uno al quartiere, e stenderemo tappeti rossi a chi voglia venire a investire”.

 


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