Abbattuta per costruire la stazione | La storia della Torre dei Diavoli - Live Sicilia

Abbattuta per costruire la stazione | La storia della Torre dei Diavoli

La storia del monumento che ha dato il nome all'operazione antimafia che ha portato a sei arresti di presunti boss e gregari. Abbattuto nel 2011 per far posto alla galleria del passante ferroviario, con un rimpallo di responsabilità fra la Sovrintendenza e la ditta. (Nella foto tratta da Google Maps i cantieri di piazza Guadagna).

Il blitz di Santa Maria di Gesù - la curiosità
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PALERMO – Un’antica torre di età aragonese, restaurata alla fine dell’Ottocento ma ridotta a un rudere, che nel 2011 è stata completamente abbattuta per far posto alla galleria del passante ferroviario. E’ questa la storia della “Torre dei Diavoli” che ha dato il nome al blitz antimafia di Santa Maria di Gesù che ha portato in cella sei presunti boss. Si tratta di un palazzotto a pianta rettangolare con portali con archi acuti, chiamato così nella borgata per via della superstizione popolare. Un monumento ormai scomparso che però ha dato il nome all’operazione giudiziaria sulla mafia di Santa Maria di Gesù.

In realtà della torre si sa molto poco: incerta la data di costruzione, incerta la proprietà, incerto anche se fosse un monumento vero e proprio, malgrado sia stato adottato dalla scuola Cesareo nel 2004. La costruzione non risultava censita fra le proprietà del Comune e l’unica traccia era nell’archivio biografico dell’amministrazione in cui è riportato un restauro fra il 1873 e il 1895, a cura dell’architetto della Real Casa borbonica Giuseppe Patricolo. Poi più nulla, nessun progetto di recupero o altro.

Ma nel 2011 la torre, o meglio quei ruderi che ne restavano, sono stati abbattuti per il cantiere della nuova stazione Guadagna del passante ferroviario. Un’operazione contro cui si è opposta Nadia Spallitta, all’epoca consiglieri comunale e oggi vice presidente di Sala delle Lapidi, che con un’interrogazione chiese di sapere chi aveva autorizzato e perché l’abbattimento. Ne scaturì un sopralluogo del nucleo tutela patrimonio artistico della Polizia municipale che, sentiti i vari enti, arrivò a conclusioni quantomeno sorprendenti: la ditta disse che la Sovrintendenza non aveva evidenziato alcun vincolo, mentre la Sovrintendenza sostenne che il nulla osta rilasciato non riguardava l’area su cui sorgeva la torre. Un rimpallo di responsabilità utile a poco, visto che tanto ormai della torre non era rimasto più nulla.


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