Addio a Ennio Morricone, è morto dopo una caduta - Live Sicilia

Addio a Ennio Morricone| Morto a 92 anni dopo una caduta

E' deceduto nella notte in una clinica romana
IL LUTTO
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6 min di lettura

E’ morto nella notte in una clinica romana per le conseguenze di una caduta il premio Oscar Ennio Morricone. Il grande musicista e compositore, autore delle colonne sonore più belle del cinema italiano e mondiale da “Per un pugno di dollari” a “Mission” a “C’era una volta in America” da “Nuovo cinema Paradiso” a “Malena” , aveva 92 anni. Qualche giorno fa si era rotto il femore.

Re delle colonne sonore

C’è una meravigliosa schizofrenia nella vita artistica di Ennio Morricone (nato a Roma il 10 novembre del 1928 e scomparso stanotte a Roma) : ha composto più di 500 melodie, spesso immortali, per il cinema e la televisione, il suo tocco da arrangiatore ha caratterizzato la musica pop italiana degli anni ’60, tra Edoardo Vianello, Mina e tanti altri. Sua la musica, ad esempio, di un grande classico di Mina, la fortunata “Se telefonando”. Ma la sua vera passione era la musica sinfonica, la sperimentazione e l’innovazione musicale, sulla scia di un maestro come Goffredo Petrassi e delle improvvisazioni del gruppo Nuova Consonanza cui contribuì a dare nuova linfa fin dal 1964.

Figlio di trombettista e diplomato al Conservatorio di Santa Cecilia nella stessa materia e in direzione d’orchestra, Morricone siedeva da tempo nel ristretto pantheon dei più grandi musicisti da cinema di sempre come confermano la stella sulla Walk of Fame di Los Angeles, l’Oscar alla carriera del 2007, l’infinito elenco di premi che scandiscono la sua carriera e perfino l’intestazione di un asteroide. La sua musica ha da sempre un impatto trasversale che contagia le più diverse generazioni e gli ha assicurato fama oltre il cinema, in tutto il mondo, con più di 70 milioni di dischi venduti. Il chitarrista degli U2 The Edge dichiara da sempre di considerarlo il suo musicista di riferimento, gruppi come i Metallica o i Ramones aprono i propri concerti con un omaggio a lui, Quentin Tarantino ha saccheggiato le sue melodie ben due volte (“Kill Bill” e “Bastardi senza gloria”) rendendogli pubblico omaggio fino convincerlo a firmare una colonna sonora originale per “The Hateful 8” (in quell’occasione il regista italoamericano disse che preferiva Morricone a Beethoven) con cui il musicista ha vinto il suo primo Oscar dopo ben cinque nomination (quando già l’Academy però lo aveva onorato con l’Oscar alla carriera, caso rarissimo per un musicista).

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La vita artistica

Nonostante centinaia di partiture che hanno fatto epoca, è sempre il sodalizio con Sergio Leone a fare da sigla ideale al cinema di Morricone. I due si conoscono sui banchi di scuola, alle elementari, e quando il debuttante regista si rivolge a lui nel 1964 (“Per un pugno di dollari”) non sa ancora che molto del suo inatteso trionfo si deve alle invenzioni del musicista, costretto a lavorare senza orchestra e con pochi soldi, capace di trasformare un fischio, una tromba, uno sparo nella più formidabile sintesi dell’epopea western. In questa spiazzante performance Morricone mette a frutto tutto il suo talento di arrangiatore che gli era valso una buona nomea nel mondo della musica leggera italiana. La trilogia del dollaro diventa un successo mondiale, gli americani apprezzano lo stile crudo e rivoluzionario degli spaghetti western, e le colonne sonore di Morricone ne diventano il più riconoscibile marchio di fabbrica, insieme ai prmi piani stretti di Leone. L’amicizia tra il maestro e il regista non verrà mai meno e scandirà una carriera di successi fino all’ultimo film di Leone “C’era una volta in America” che anche per il musicista rappresenta una delle sfide compositive più complesse e importanti.

Le porte di Hollywood

Se nel mondo è proprio lo “spaghetti western” ad aprire a Morricone le porte di Hollywood con autori come John Carpenter, Brian De Palma, Roland Joffé, Oliver Stone e titoli come “Gli intoccabili” o “Mission”, in Italia sono molti i cineasti che con lui vantano un rapporto quasi simbiotico. E’ il caso di Elio Petri per cui Morricone inventa i suoni di “Indagine su un cittadino” o di Gillo Pontecorvo che scrive con lui la partitura della “Battaglia di Algeri” che gli ispira “Queimada” e che sarà tra gli amici più cari fino alla fine. Anche in “Nuovo cinema Paradiso” il maestro firma la colonna sonora, insieme al figlio. Che cos’è il genio di Morricone? In primo luogo una perfetta conoscenza dei classici che lo accompagna in scorribande stilistiche di grande suggestione e gli permette di usare la grande orchestra, il piccolo gruppo, i solisti e i cori con la massima naturalezza; poi una sintonia quasi fisica con l’emozione e l’epica; infine una abitudine all’arrangiamento dei motivi che gli permette di andare di pari passo con le idee visive dei registi senza mai deviare dal proprio percorso espressivo.

“Ogni volta – ha detto – cerco di realizzare una colonna sonora che piaccia sia al regista, sia al pubblico, ma soprattutto deve piacere anche a me, perché altrimenti non sono contento. Io devo essere contento prima del regista. Non posso tradire la mia musica”. E’ una fedeltà monogama che non lo lascia mai e che ogni volta lo conduce a sfide più impervie, come ha spesso dimostrato nella maturità quando ha cominciato ad esibirsi in pubblico come direttore d’orchestra delle sue composizioni. E con la bacchetta in mano, davanti alla sua orchestra, Morricone rivelava ogni volta la sua duttilità da camaleonte: compositore contemporaneo, creatore di epopee per il più vasto pubblico, nostalgico cantore di emozioni segrete. Non è un caso che, nel 2007, sul palco dell’Oscar sia stato Clint Eastwood a consegnargli l’ambita statuetta (e a tradurre dall’italiano il suo emozionato discorso di ringraziamento): Eastwood non sarebbe esistito senza Leone e Morricone. E il musicista aveva trovato nell’attore il primo simbolo della sua musica amata in tutto il mondo. A gennaio di quest’anno aveva ricevuto in Senato il premio alla carriera dalla presidente Elisabetta Casellati. ”Io credo che la prossima stagione sarà bellissima. Ci vedremo nella grande Sala di Santa Cecilia. Ora state a casa”. Aveva detto poi ad aprile nel saluto a pubblico dell’ Accademia Nazionale durante il lockdown in un video pubblicato sul sito dell’ istituzione musicale in occasione del Natale di Roma.

Toccante il necrologio scritto di suo pugno, con l’estremo saluto alle persone care e in particolare alla moglie Maria. LEGGI QUI.

L’omaggio delle Istituzioni

“Ricorderemo sempre, con infinita riconoscenza, il genio artistico del Maestro Ennio Morricone. Ci ha fatto sognare, emozionare, riflettere, scrivendo note memorabili che rimarranno indelebili nella storia della musica e del cinema”. Così su Twitter il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha ricordato il grande musicista.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha reso omaggio al maestro: “La scomparsa di Ennio Morricone ci priva di un artista insigne e geniale – ha detto il Capo dello Stato -. Musicista insieme raffinato e popolare, ha lasciato un’impronta profonda nella storia musicale del secondo Novecento”.


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