Addio gazebo, arrivano i dehors| Rinnovo di tre anni fuori dalle Ztl - Live Sicilia

Addio gazebo, arrivano i dehors| Rinnovo di tre anni fuori dalle Ztl

Il consiglio comunale dà dopo due anni il via libera alle nuove regole per piazzare sedie e tavolini. Rinnovo in via sperimentale per tre anni a chi aveva una concessione nelle zone fuori dalle Zone a traffico limitato. Compensazioni ad Amat e Apcoa con nuovi stalli a pagamento.

palermo - sala delle lapidi
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In grigio e azzurro le strade di quartiere e locali (clicca per ingrandire)

PALERMO – Palermo dice addio ai gazebo una volta e per tutte, ma dà anche una proroga di 36 mesi a chi ha avuto una concessione, rischia di aumentare le zone con sosta a pagamento, taglia in parte fuori le borgate e imporrà ai commercianti costosi investimenti. Dopo due anni e mezzo di attesa, Sala delle Lapidi ha infatti votato il nuovo regolamento per i dehors mandando in soffitta definitivamente le strutture in legno che per anni hanno occupato marciapiedi e strade, causando una vera e propria guerra tra amministrazione comunale e commercianti.

Al termine di una maratona finita alle sei del mattino, il consiglio comunale (con appena 26 presenti, di cui buona parte di opposizione) ha autorizzato sedie, pedane, ombrelloni e tavolini solo sui marciapiedi, in zone pedonali, nelle future Ztl (centro storico fino a Notarbartolo), nelle borgate marinare ma solo dalle otto di sera all’una di notte e solo per alcuni nel resto della città. L’amministrazione attiva ha spinto per escludere infatti le strade di tipo E ed F (di quartiere e locali, come si evince dalla cartina del Put), ma poi si è trovata una mediazione in consiglio. Tutte le strade non pedonalizzate o non Ztl di tipo E ed F godranno infatti di un regime particolare: chi in possesso di una autorizzazione di pubblico esercizio in atto svolta ha avuto in passato un’autorizzazione del Suap, avrà altri tre anni di rinnovo in via sperimentale per l’occupazione della sede stradale in attesa che il Comune decida il da farsi, mentre chi non é mai stato autorizzato (perché non ha mai fatto domanda o all’epoca semplicemente non c’era) non potrà farlo, vedi chi é nelle borgate marinare o sulla costa Sud. Sono fatti salvi i marciapiedi, lasciando due metri di spazio. Rientrano tra le vie di quartiere anche via Archimede, via dell’Autonomia siciliana, via Petrarca, via Parisio, via Pindemonte o via Resuttana. Una disparità che rischia però di creare malumori, visto che il rinnovo sarà dato anche a chi non ha smontato ma sarà negato invece a chi non ha mai chiesto nulla.

Ma cosa prevede il nuovo regolamento? L’area occupata, che andrà delimitata con strisce verdi, potrà essere grande al massimo 36 metri quadrati, che arrivano a 50 in aree pedonali o a 100 in aree pedonali, se la superficie di somministrazione supera i 200 metri quadrati. Le distanze minime (che rendono impossibile piazzare i dehors per esempio in via Maqueda) dovranno essere di 2 metri dalle piste ciclabili, 75 centimetri dal portone piú vicino, 15 metri dalle pompe di benzina. L’area non potrà essere a più di 15 metri dall’accesso dell’esercizio. Le concessioni potranno essere temporanee (8 mesi) o triennali, mentre é superato l’ostacolo di carattere sanitario: toccherà al proprietario, secondo le norme europee, vigilare sul rispetto della legge e della salubrità.

Le strisce blu potranno essere occupate solo nelle Ztl, compensando Amat e Apcoa con altri stalli aumentando così le zone pagamento. Bisognerà capire però dove avverranno le compensazioni, visto che il centro è già pieno di strisce blu e le zone bianche sono previste per legge per bilanciare le soste a pagamento. Prevista anche una norma transitoria: chi ha già una concessione dovrà adeguarsi entro 120 giorni, chi ce l’ha scaduta entro 60 potrà presentare una comunicazione di prosecuzione dell’attività. Si può occupare un’area maggiore che sia prospiciente ad altre aree private, ma solo con l’autorizzazione dei proprietari: il riferimento è a negozi vicini, ma anche a finestre di abitazioni e portoni.

Una delle novità più importanti, però, è la suddivisione della città in quattro zone: il centro storico, le borgate marinare, la fascia costiera e la zona residenziale. Per centro storico si intende quella porzione di città che va da via Lincoln a Palazzo dei Normanni, passando per via Cavour. Qui gli ombrelloni potranno essere solo in legno scuro e il telo a scelta fra bianco opaco, avorio e crema; tavoli, sedie e divanetti dovranno essere in ghisa o ferro battuto, con divanetti che potranno essere al massimo per due persone. Le borgate marinare comprendono invece Acquasanta, Arenella, Vergine Maria, Mondello e Sferracavallo, quindi la parte nord della costa. Gli ombrelloni dovranno essere in legno scuro ma di colore bianco puro o blu cielo; tavoli, sedie e divanetti dovranno essere in stile floreale, per adeguarsi allo stile liberty delle ville, ma gli arredi potranno essere neri, bianchi o blu. La fascia costiera è invece a sud e va da Acqua dei Corsari all’Acquasanta. Gli ombrelloni, oltre che in legno, potranno essere anche in metallo scuro, il telo sempre bianco puro o blu cielo; neri, bianchi o blu dovranno essere invece sedie e tavoli. Infine la zona residenziale, che riguarda tutto il resto della città. Qui gli ombrelloni potranno essere bianco opaco, avorio o crema; nessuna prescrizione per sedie e tavoli, purché siano in linea con il decoro urbano. Le pedane potranno essere montate, ma solo nelle Ztl o per colmare i dislivelli, ma dovranno essere facilmente smontabile.

Insomma, i commercianti saranno chiamati a investire pesantemente per acquistare arredi compatibili con le nuove norme. E in tempi di crisi, non è detto che siano disposti a farlo.

LE REAZIONI
“Sono soddisfatto del risultato ottenuto che è il frutto di un lungo lavoro portato avanti dalla commissione Attività produttive – dice il Presidente Paolo Caracausi di Idv – che in questi mesi ha collaborato con le associazioni di categoria, gli uffici e l’assessore Giovanna Marano alla stesura del maxi emendamento presentato e approvato dal consiglio. Abbiamo risposto alle esigenze dei pubblici esercizi che in questi mesi hanno convissuto con l’incertezza e l’assenza di un regolamento che ha tardato a vedere la luce, ma che oggi approvato ha visto il consenso e il plauso di tutti. Sono contento del rinnovo triennale concesso a chi fuori dalle Ztl, su sede stradale, aveva e ha l’autorizzazione per l’occupazione del suolo pubblico. Sono rammaricato però che questa opportunità non sarà data anche alle attività che non hanno mai usufruito dell’autorizzazione e a chi domani deciderà di aprire una nuova attività in quelle zone”. “Si tratta di un regolamento che finalmente mette ordine in un settore che può rilanciare l’economia della città – dice il capogruppo di Idv Filippo Occhipinti – i pubblici esercizi potranno così effettuare gli investimenti avendo la certezza delle regole. Idv ha partecipato attivamente alla stesura del regolamento e ha permesso con la sua presenza il mantenimento del numero legale”.

“Il voto finale – dice Giulio Tantillo di Forza Italia – dimostra ancora una volta che la città non ha una maggioranza consiliare. Grazie all’opposizione Palermo oggi ha un regolamento che mette il decoro urbano al passo con le altre città italiane ed europee. Il nostro lavoro al tavolo tecnico è stato incisivo e decisivo. Palermo non sarà invasa da manufatti che mettono a serio rischio il suo decoro. Sono state accolte le richieste delle associazioni di categoria, certamente si poteva fare di più ma ritengo che la maggioranza non abbia avuto il coraggio di osare”.

“Questa notte – dice Pierpaolo La Commare del Mov139 – il consiglio ha dato prova di grande maturità con il nuovo regolamento che vara finalmente una disciplina chiara in una materia che in passato è stata oggetto di interpretazioni contrastanti, abusi e contenziosi. La situazione si è sbloccata anche grazie all’atteggiamento di collaborazione costruttiva dell’assessore Marano, prova che la scelta dei dialogo con il consiglio paga sempre. Un ringraziamento al gruppo di maggioranza per la compattezza dimostrata, alle minoranze per il contributo che hanno dato al perfezionamento dell’atto e ai colleghi della Seconda commissione e del gruppo di lavoro per la sintesi fatta insieme agli uffici”.

“Si è messo un termine a una vicenda che durava da troppo tempo – dice Totò Orlando, presidente del consiglio comunale – grazie al buon lavoro di un gruppo trasversale di consiglieri comunali che in agosto hanno definito le linee generali del provvedimento, in collaborazione con gli uffici e l’assessore Marano. Si dà certezza agli esercenti e maggiore decoro alla città. Ancora una volta la prova di un consiglio che, al di là delle posizioni politiche, riesce a fare l’interesse dei palermitani: la maggioranza tiene bene e le minoranze danno un contributo fondamentale alla risoluzione dei problemi della città”.

“La stagione del gazebo selvaggio è stata finalmente archiviata”. Così il sindaco di Palermo Leoluca Orlando saluta la votazione del Consiglio comunale che ha approvato nella notte il nuovo regolamento per i dehors. “Il Consiglio comunale – prosegue il sindaco – ha così impresso una svolta fondamentale per la vivibilità e lo sviluppo economico della città. Quello approvato è un altro atto regolamentare che dà un quadro di riferimento certo per salvaguardare la vivibilità e favorire lo sviluppo economico di una città che ora sarà più bella”. Soddisfatta anche Giovanna Marano, assessore alle Attività produttive, la quale afferma: “Con questo Regolamento la città comincia ad imparare a cambiare se stessa. L’obiettivo del decoro urbano è uno dei fattori di cambiamento a cui il regolamento s’ispira. Per questo il mio infinito grazie al Consiglio Comunale, ai dirigenti che hanno contribuito a questo successo, perché a Palermo da oggi ci sarà un po’ più di normalità”.

“E’ stato approvato un ordine del giorno presentato dal sottoscritto come primo firmatario – dice Tony Sala del Mov139 – che impegna l’amministrazione a redigere un piano particolareggiato dell’uso del suolo pubblico per i pubblici esercizi nelle borgate marinare, nelle aree incluse nelle riserve naturali come monte Pellegrino e nelle strade E ed F escluse dal regolamento. Il tutto entro 90 giorni, perché il rischio è che zone a vocazione turistica rimangano tagliate fuori, come la costa Sud”.

“Accettiamo di buon grado quanto votato da Sala delle Lapidi in merito al nuovo regolamento per i dehors. La linea adottata è quella che da sempre Confartigianato Palermo e le altre associazioni speravano passasse senza mettere in secondo piano la legalità e il decoro della città”. A dichiararlo è il presidente di Confartigianato provinciale, Nunzio Reina, che aggiunge: “Adesso tutti dovranno adeguarsi, non ci sono più scuse per non rispettare le regole”. Dello stesso parere è il responsabile del settore Commercio di Confartigianato Palermo, Marco Mortillaro: “Questa è una vittoria di tutti, siamo stati uniti nel portare avanti le nostre richieste e adesso ringraziamo il consiglio comunale e l’assessore Marano per questo strumento che regola il suolo pubblico non penalizzando le imprese. Un passo in avanti che ci incoraggia in questo momento di forte crisi economica”.

“Dopo aver lavorato come membro della commissione Attività produttive – dice il vicepresidente Alessandro Anello (capogruppo Ncd) – sono soddisfatto. Si tratta di un buon regolamento che darà decoro alla città e ha trovato il consenso di tutte le associazioni di categoria che hanno condiviso le modifiche apportate. Di particolare importanza la possibilità di occupare le strisce blu, consentendo di salvaguardare tantissimi posti di lavoro”.

“I commercianti saranno tutti penalizzati – dice Felice Bruscia del Pid – il rinnovo non servirà a nessuno, non ci sono autorizzazioni di questo tipo. E’ una presa in giro”.

“Mi sono astenuto – dice Giulio Cusumano dell’Udc – pur mantenendo il numero legale perché la città aspettava da tempo questo regolamento. Sono in forte contrapposizione con l’amministrazione però, vista l’esclusione nelle zone E ed F della possibilità di occupare la sede stradale penalizzando chi è fuori dalle Ztl. Questo non aiuta la città. Mi aspetto che ci sia immediatamente un controllo per chi ha stranamente conservato i gazebo abusivi fuori da ogni regola, questo regolamento va applicato”.

“Temo – afferma Angelo Figuccia, consigliere comunale di Forza Italia- che l’approvazione del regolamento sui Dehors sia arrivato in ritardo. Ogni giorno – prosegue Figuccia- camminando per le vie di Palermo, vedo una città abbandonata, dove l’abusivismo è imperante e quei pochi che hanno ancora la voglia e la possibilità di avviare un’attività produttiva trovano un ostacolo insormontabile in una burocrazia comunale lenta e farraginosa, per la quale andrebbe avviato un serio processo di semplificazione. Questa notte ad esempio è stato finalmente approvato il regolamento sui dehors, che ha visto la luce solo dopo anni di lenta burocrazia e di farraginose discussioni. Centinaia di attività sono state paralizzate a lungo e con enormi danni economici, senza considerare lo spreco di denaro pubblico legato alle decine e decine di sedute in consiglio comunale, con l’avvicendamento di ben due assessori, con inadeguate competenze in materia, l’intervento di uffici tecnici e di commissioni. Adesso, proprio alla fine della stagione estiva che avrebbe potuto garantire maggiori proventi ai commercianti, finalmente la montagna ha partorito il topolino. Mi auguro- conclude Figuccia- che l’applicazione del regolamento, complesso e astruso nella sua articolazione tecnica, non trovi nuovi ostacoli per la sua interpretazione, affidata alla Polizia Municipale e ancora una volta a quella burocrazia che esercita un enorme potere sulla vita di tutti i cittadini”.

“Approviamo un regolamento necessario ma che purtroppo presenta molte criticità – dice Andrea Mineo di Forza Italia – ancora una volta la maggioranza si trova a scontare la sua inesperienza e litigiosità, mentre la minoranza seppur con atteggiamento critico nei confronti del regolamento si mostra responsabile e in questo caso attenta alle esigenze degli esercenti. Personalmente avrei osato di più”.

“Siamo soddisfatti per il risultato e per il metodo condiviso che ha portato ad un provvedimento vitale per l’economia della città superando una fase di stallo che sembrava infinita- afferma Marcello Robotti, Vice Presidente di Vivo Civile – ognuno ha fatto la propria parte nell’interesse della città in un momento difficile”. “Auspichiamo che questo percorso condiviso tra istituzioni, associazioni e cittadini diventi un modello stabile che permetta ad ognuno di fare la propria parte ed in questo modo contribuire a risollevare l’economia cittadina e dare a Palermo nuovi strumenti per risollevarsi sulle sue gambe”.


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