CATANIA – Compagnie che lasciano a fronte di compagnie che arrivano, scelgono Catania e investono risorse. L’amministratore delegato di Sac, la società che gestisce l’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini, affronta lo spinoso argomento dell’abbandono dello scalo etneo da parte di importanti nomi – si pensi ad Airone – che, negli scorsi mesi, ha occupato pagine di giornali ed è stato affrontato in ogni dove, dal Consiglio comunale, all’Ars, a Roma, dove è stato rappresentato lo “strappo” nei confronti del popolo siciliano, isolato sempre di più (considerato che anche a livello ferroviario i collegamenti con il nord Italia sono stati ridotti ai minimi termini). Molti hanno parlato di addii, ma Mancini getta acqua sul fuoco.
“Non si tratta di un addio – dice – ma una scelta industriale di Alitalia che, sostanzialmente, sospede l’attività di Airone e si concentra su alcuni collegamenti. Il piano industriale della compagnia di bandiera prevede una forte attenzione ai voli intercontinentali e credo che alla fine questa sarà un’opportunità anche per Catania. Non mi iscrivo al partito di quelli che giudicano questo fatto come catastrofico – aggiunge. Ritengo che sia un’opportunità, anche è stato dimostrato in passato che, anche quando compagnie importanti hanno, dall’oggi al domani, dismesso, nel giro di qualche mese il mercato è stato tutto recuperato. Anche queste tratte lasciate da Airone, che sono molto appetibili per altre compagnie, si recupereranno – assicura Mancini. Nel frattempo avremo in più l’opportunità data dalla strategia di Alitalia che concentrerà sui propri hub passeggeri intercontinentali e noi, se saremo bravi, potremo attirare a Catania una parte di questi”.
Nessun pianto greco, nessun dramma, dunque, per l’abbandono di Airone. Mancini è convinto che lo scalo etneo crescerà in ogni caso e l’interesse mostrato dalle altre compagnie aeree sembrerebbe dargli ragione. “Ritengo che questo sia un fatto positivo, non negativo – prosegue l’amministratore delegato. Oggi Catania offre una serie di collegamenti importanti con tutta Europa, non è un caso se il dato sul traffico internazionale sia cresciuto in maniera significativa: qualche anno fa era al 20 per cento, quest’anno è al 31,2%. E vogliamo continuare a crescere”.
Puntare sul traffico internazionale per aumentare i flussi turistici, attraverso anche la destagionalizzazione, gli obiettivi di Mancini. Ma non solo. Sullo sfondo rimane la quotazione in borsa e l’approdo a Piazza affari e la risoluzione di alcuni importanti nodi a livello infrastrutturale. “Per quanto riguarda la parte dello sviluppo infrastrutturale dentro l’aeroporto – prosegue – stiamo lavorando. Nei giorni scorsi sono stati avviati i lavori per la soprelevazione del parcheggio, in modo da aumentare l’offerta di posti auto, abbiamo in atto il rifacimento complessivo dei servizi, abbiamo pronto il progetto di recupero del Terminal T4 e quindi il progetto del recupero dell’aerostazione Morandi. Interventi che noi sappiamo che si faranno nei prossimi anni. Poi c’è la questione dell’allungamento della pista, per la quale si è impegnato anche il sindaco, che permetterà di ospitare aerei di grandi dimensioni. L’intoppo rimane la ferrovia, ma mi sembra che sia stato fatto qualche passo avanti, dato che c’è un progetto che vede tutti concordi. Occorre che la volontà politica si concretizzi. Certamente i dati che abbiamo registrato quest’anno aiutano il percorso per arrivare a Piazza Affari. Dimostrano che il nostro è un aeroporto appetibile e che non sta svolgendo solo una funzione sociale e di crescita del territorio, ma sta facendo anche impresa con risultati lusinghieri”.
