CATANIA- Agata saluta Catania. E lo fa anche quest’anno con ritardo. La suggestiva “acchianata” di via di Sangiuliano è iniziata quasi alle 8 del mattino, per concludersi intorno alle 9. E questo ha allungato i tempi del rientro in Cattedrale avvenuto dopo le 10 dove, dopo aver riposto il Busto reliquiario nel sacello, si è celebrata la liturgia del ringraziamento.
E’ stata un’alba salutata con i tradizionali fuochi del Borgo. Poi da piazza Cavour è iniziata la discesa verso i quattro canti. Da lì sono iniziate le complicate manovre del fercolo per la salita che da qualche anno si tiene a passo d’uomo. E’ stata la prima salita affrontata dal neo maesto del fercolo Claudio Consoli.
Sono stanchi i volti dei devoti, ma non si può mancare al canto delle monache in via Crociferi. Da lì è scattata l’ultima parte della processione: piazza San Francesco d’Assisi, via Santa Maria della Lettera e piazza Mazzini fino a scorgere piazza Duomo per il rientro. E già a Catania manca la sua patrona, che tornerà ad abbracciarla il 12 febbraio per l’Ottava.
E mentre il Fercolo percorreva la via di Sangiuliano in via Etnea sono partite le opere di pulizia delle strade. Rifiuti, buste e carte e la segatura mischiata con la cera. Sarà un lento “tornare” alla normalità. Intanto la macchina messa a punto dal Comune di Catania è partita.
E da questa mattina sono al lavoro anche i tecnici che si occupano della rimozione della cera dalle strade. Ma per completare tutto serviranno diversi giorni. Intanto agli automobisti si raccomanda massima prudenza e di rispettare le ordinanze relative alla viabilità predisposte dal Comune.