Agricoltura, a rischio 2 miliardi|Adamo: "Una norma per utilizzarli" - Live Sicilia

Agricoltura, a rischio 2 miliardi|Adamo: “Una norma per utilizzarli”

Emendamento in aula prima dell'estate
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Quasi due miliardi di euro di fondi europei non spesi. Che rischiano di “svanire”, nel caso in cui non venissero utilizzati entro il 2013, vanificando le speranze di molti agricoltori e ditte del settore. Un emendamento, però, presentato oggi dal capogruppo dell’Udc Giulia Adamo potrebbe consentire lo sblocco di questi fondi, concedendo così una boccata d’ossigeno al mondo dell’agricoltura siciliana.

“Abbiamo proposto un norma – ha spiegato Adamo – che mira ad inserire, nel ddl “Interventi per lo sviluppo dell’agricoltura e della pesca”, un apposito articolo che indichi all’assessorato regionale delle Risorse agricole ed alimentari di dare priorità, in sede di attuazione e rimodulazione del Psr (Piano di sviluppo rurale, ndr), alle ‘misure agroalimentari’ (asse II – misura 214 e relative sotto-misure), in conformità con le norme europee”.

In pratica le risorse verrebbero focalizzate nell’ampliare i cosiddetti “pagamenti agro-ambientali” (una forma di compensazione data all’agricoltore in cambio dell’adozione di buone pratiche a
tutela dell’ambiente e del paesaggio). “Tra i vantaggi che ne deriverebbero – ha aggiunto Giulia Adamo – l’attivazione di somme a favore degli agricoltori, senza intermediazioni e con procedure semplici e trasparenti; l’aiuto immediato per le imprese agricole che vivono uno stato di crisi gravissima; la facilità d’impiego delle risorse scongiurando il rischio di perdere i finanziamenti comunitari; il sostegno all’adozione delle buone pratiche agricole, che permettono di migliorare la qualità dei prodotti (e di conseguenza la salute di chi li consuma) e tutelare meglio l’ambiente ed il paesaggio; l’affermazione del ruolo sociale e di presidio del territorio da parte degli agricoltori, visti non solo come “produttori” ma come garanti della manutenzione del suolo, della tutela della biodiversità, del rispetto dell’ambiente rurale; il rischio scarso o nullo d’infiltrazioni criminali: i pagamenti vengono erogati direttamente in
proporzione alle superfici interessate, niente progetti quindi su cui “fare la cresta” tramite intermediazioni poco trasparenti”.

Il disegno di legge dovrebbe arrivare in Aula prima della pausa estiva. E troverà l’appoggio anche dell’opposizione, rappresentata oggi, durante la conferenza di presentazione della norma, da Salvino Caputo (Pdl), presidente della commissione legislativa Attività produttive. “Posso annunciare – ha detto Caputo – che il Pdl non si metterà di traverso. Non possiamo, però, non denunciare l’inattività del governo nel settore dell’agricoltura, dove la spesa pubblica è rimasta bloccata per tre anni, con conseguente fallimento di molte imprese agricole e la fuga dalle campagne. Siamo preoccupati – ha aggiunto Caputo – perché c’è il concreto rischio che quelle somme possano tornare alla Comunità europea, visto che la Regione non è in grado di utilizzarle. Certo, apprezziamo la disponibilità dell’assessore D’Antrassi, ma il governo deve sbrigarsi per riuscire a fare, nei prossimi due anni, quello che non è riuscito a fare nei tre anni trascorsi”.

In effetti, dati alla mano, degli oltre due miliardi previsti dall’Europa per le azioni di sostegno all’agricoltura, finora sono stati spesi appena 400 milioni. E il “nodo”, secondo l’assessore D’Antrassi non sta tanto nella politica, quanto in un “problema culturale. In Sicilia – ha spiegato – ogni funzionario si arroga il diritto di interpretare i progetti a proprio piacimento e di giudicare le imprese. Altrove, invece, – ha aggiunto – la verifica è solo documentale. Ci si basa, insomma, solo sulla congruità dei documenti presentati dalle aziende. Certo – ha concluso – è incredibile che i primi bandi per il piano di sviluppo rurale siano partiti nel 2009. Due anni dopo, cioè, la programmazione dei fondi europei (2007-2013, ndr)”.

Insomma, i numeri raccontano di un governo in grave difficoltà nella spesa dei fondi europei, cosa del resto già “certificata” in aprile, quando la Sicilia è risultata la Regione meno capace di utilizzare il Po-Fesr 2007-2013: spesi, infatti, appena il 7,8% dei fondi disponibili. “Al governo – dice Giulia Adamo che, con l’Udc sostiene l’esecutivo di Lombardo – chiediamo certamente risultati e maggiore impegno. Ci conforta poter contare su un assessore come D’Antrassi che è un tecnico ‘vero’. Certo, non su tutti i tecnici di Lombardo la pensiamo allo stesso modo”.

Al di là degli uomini, però, quello che certamente ha più influito sulla spessa dei fondi è stato il frequente turn-over in giunta. Aspetto sottolineato da Salvino Caputo: “I cambi nel governo, quelli al dipartimento programmazione, quelli dei dirigenti generali creano danni evidenti: mancano le direttive, la coerenza negli uffici. Il governo ha responsabilità gravissime nella paralisi della spesa, e il tema non riguarda solo l’agricoltura, bensì tutti gli altri ambiti ai quali l’Europa ha destinato fondi utilizzati poco e male”.


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