Ai Forestali ho detto: | attenti, non vogliono assumervi - Live Sicilia

Ai Forestali ho detto: | attenti, non vogliono assumervi

Nuova puntata del diario di Andrea Vecchio. L'assessore racconta di un incontro con i tanto discussi dipendenti regionali: "Alla politica conviene tenerli precari. Li ho invitati a organizzarsi, a mettersi in proprio".

DIARIO DI UN ASSESSORE
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Sabato mattina, in seguito all’invito ricevuto tramite un assessore del comune, mi sono recato a Nicolosi per incontrare un gruppo di operai forestali che desideravano manifestare il loro disagio, il loro disappunto per le condizioni nelle quali sono costretti a vivere e a lavorare, per le condizioni di disagio manifestate dalle loro famiglie.

L’impatto è stato freddo, di diffidenza verso questo marziano che tanto aveva criticato la loro condizione. Che non aveva condiviso il loro avviamento al lavoro per questa stagione. Che aveva osato sostenere che, forse, molti di loro per garantirsi la continuità, la conservazione dell’occupazione erano quelli che gli incendi li appiccavano.

Cosa mai avrebbe detto questo tizio che vedevano come il loro primo nemico? Dopo gli interventi, pacati e ragionati di alcuni di loro è intervenuto il comandante del nucleo operativo provinciale del Corpo Forestale, sig. Luca Ferito, che con chiarezza e responsabilità ha spiegato ancora meglio le loro ragioni, ha tentato di giustificare alcune loro lagnanze ed alla mia recriminazione sull’origine degli incendi, smentendo la statistica che io conoscevo, 86% di incendi dolosi e il resto incidentali, ha affermato, con l’assenso di tutti i presenti: “ le posso dire che noi siamo certi che gli incendi, per il 98% sono dolosi, sono causati dalla mano dell’uomo, il 2% sono di origine colposa”.

Ho spiegato che io non ero andato a trovarli perché siamo in campagna elettorale. Io non faccio politica, non sono candidato né sono candidabile. Che stiano però attenti alle sirene della politica, di certa politica che li ha tenuti per oltre venti anni nelle condizioni di precariato nella quale si trovano.

Non solo loro ma tutti gli altri precari, che in questa regione sono un esercito tra forestali, precari comunali, Pip, multiservizi vari e tante altre sigle. Non se ne conoscono i numeri reali, ma alcune statistiche riferiscono che sono oltre centomila.

La politica è da sempre a conoscenza del fatto, consapevole che mai e poi mai potrebbero essere tutti stabilizzati. Se ne potrebbero, al massimo, stabilizzare un paio di migliaia lasciando tutti gli altri a casa, privi di speranza.

Così facendo tenendo sulla corda l’enorme esercito di precari, alimentando la speranza di una futura sistemazione tengono sotto ricatto un popolo che vota, e chi vota, nella speranza di un futuro migliore con la stabilizzazione. La politica, i suoi faccendieri sanno bene come, strumentalmente, orientare il voto.

Se stabilizzassero la piccola parte per la quale potrebbe esistere una possibilità, frusterebbero le aspettative, le speranze, della restante grande parte di essi, di molti di voi. Voi perdereste la speranza della stabilizzazione, loro, le sirene della politica, la certezza del vostro voto.

Vi invito a non sperare più nella stabilizzazione, a muovervi, a darvi da fare. Cercare proposte e opportunità di sfruttare al meglio la enorme ricchezza che la Sicilia possiede: i boschi.

Se le mie informazioni sono esatte, e quanto ci conferma il comandante Ferlito, in Sicilia ci sono oltre cinquecentomila ettari di boschi. In Sicilia ci sono, secondo alcuni 29.000 secondo altri 19.000 precari forestali.

Fatevi avanti, rendetevi promotori della vostra vita, afferrate voi il vostro destino lavorativo. Proponete voi, non aspettate altri che lo facciano per voi, un progetto razionale di sfruttamento di questa immensa ricchezza.

Riunitevi in cooperative di 18 o 20 o più elementi, con una seria intenzione di lavoro, chiedete di parcellizzare i boschi assegnandone un lotto ad ogni cooperativa e proponete progetti di sfruttamento serio. Si può usare la strumento e lo sviluppo del turismo con le escursioni, le visite guidate, le zone di sosta e campeggio.

Si possono sfruttare le risorse naturali del bosco pulendo il sottobosco, raccogliendo la legna secca, il periodico taglio e sfoltimento degli alberi, realizzando biomasse da bruciare in piccole centrali per la produzione di energia elettrica.

Pulite i sottoboschi per favorire la nascita e la crescita di funghi, occupandovi della raccolta e della commercializzazione. Datevi da fare perché la possibilità di stabilizzarvi non esiste, mancano le risorse.

L’Europa ci chiede di razionalizzare, ridurre, normalizzare la nostra amministrazione, siamo costretti a farlo. Coraggio, rimboccatevi le maniche e abituatevi a non cercare suffragi, abituatevi a dire anche…. NO!

Mi avevano accolto con diffidenza. Mi hanno salutato con un lungo, caloroso applauso, che mi ha molto imbarazzato.


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