Pd, ok alle regole del congresso | La questione del Megafono - Live Sicilia

Pd, ok alle regole del congresso | La questione del Megafono

Cracolici: "Le divergenze tra noi e il presidente restano tutte". Presenti gli assessori Scilabra e Lo Bello. Crisafulli: "Chi ha attaccato il Pd non può farne parte". Il segretario Lupo: "Disponibili al dialogo. Ma non abbiamo cambiato idea: serve un governo più forte. Ed è sbagliato il veto all'ingresso in giunta dei deputati regionali". I dirigenti regionali del partito e il governatore potrebbero però incontrarsi già stasera.

Crocetta assente
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PALERMO – I veleni, in coda. Nella commissione selezionata per gestire le fasi del congresso, spunta un nome che non avrebbe dovuto esserci. Salvo Notararrigo, di Enna, ha militato fino a poche settimane fa nel Megafono. E la sua presenza in quella commissione fa saltare sulla sedia Mirello Crisafulli e Antonello Cracolici. “E che centra Notararrigo?”. Il politico ennese era entrato in commissione, in effetti, al posto di Pino Apprendi. Un modo per cercare di recuperare, nel partito, un “dissidente crocettiano”. Ma dopo l’insurrezione, la “marcia indietro”. In commissione resta Apprendi. Le ferite prodotte dal Megafono bruciano ancora.

E bruceranno ancora un po’. Almeno fino a mercoledì. Quando si riunirà la commissione di garanzia regionale. Il tema è sempre quello: l’applicazione della deliberazione della commissione nazionale di un paio di settimane fa. Una decisione che ha confermato, di fatto, quella di luglio. In poche parole: il Megafono non può essere un partito. E gli esponenti del Pd devono scegliere: lasciare i gruppi e gli organi del Movimento, o lasciare il Partito democratico. “Il presidente Crocetta – commenta il segretario regionale Giuseppe Lupo – assicura da tempo che si iscriverà al gruppo del Pd all’Ars. Non mi risulta che l’abbia ancora fatto”. “Se il presidente – dice il capogruppo Pd all’Ars Baldo Gucciardi – decidesse di formalizzare il suo passaggio al gruppo del Pd, si tratterebbe di un gesto politico di grande importanza”.

Ma il discorso al momento resta in sospeso. Anche perché il presidente Crocetta oggi con un “doppio passo” ha eluso il confronto con i vertici del partito. Nessun colloquio stamattina. E assenza anche oggi pomeriggio, in direzione. Dove erano presenti due degli assessori “dissidenti”. “Io spero che il Pd, che è il mio partito, e il presidente si chiariscano” ha commentato Mariella Lo Bello. Ma Crocetta, come detto, anche oggi non si è visto. La direzione, intanto ha approvato il regolamento per il congresso. Che ricalca in buona sostanza quello nazionale. Ma che ha acceso gli animi su un punto: quello in cui si tiene ‘aperto’ alle nuove iscrizioni il partito fino alla celebrazione del congresso stesso.

Una soluzione fortemente difesa dai renziani, ad esempio, con Davide Faraone che ha anche puntato l’indice contro chi, in alcune province, si è arrogato il diritto di decidere chi possa e chi non possa iscriversi al partito. “A molte persone – ha detto Faraone – in questi giorni è stata rifiutata la tessera con motivazioni assolutamente opinabili. Solo perché magari dieci anni prima avevano partecipato a una lista civica contro il sindaco che si pensa essere del Pd, o perché magari hanno militato nell’Mpa o in Alleanza nazionale. Serve una regola che valga per tutti e in tutti i circoli”.

“Una follia tenere aperte le iscrizioni fino all’ultimo momento”, secondo il coordinatore della segreteria regionale dei democratici, Enzo Napoli. “Un’offesa per i tanti dirigenti e militanti del partito – secondo Fabio Teresi, segretario circolo Pd della circoscrizione Noce – che da anni lavorano sul territorio. Con questa norma – aggiunge – i vari segretari di circolo potrebbero essere sostituiti in un attimo, da gente che si iscrive al partito senza mai aver militato negli anni precedenti”.

“Se c’è qualche problema di questo tipo, – ha replicato Mirello Crisafulli – i diretti interessati possono ricorrere alla commissione provinciale per il congresso. Ma dobbiamo essere chiari: se una persona si è contrapposta al Pd fino a poche settimane prima, mica può essere iscritto al Pd. Non si può fare che oggi uno è di qua è domani è di là…”. Insomma, porte chiuse, ad esempio, a quanti, nelle ultime amministrative hanno sostenuto, magari rivaleggiando con i candidati democratici, proprio il Pd. A cominciare dagli uomini del Megafono.

Una querelle, quella di oggi, come detto alla quale non ha assistito il fondatore del Megafono. Il presidente Crocetta in mattinata è volato a Roma, ospite di una trasmissione televisiva. E non sarebbe riuscito a salire su una aereo prima delle 18. Così, se faccia a faccia sarà, se ne potrebbe parlare stasera. O domattina. “Vedremo – commenta Giuseppe Lupo – noi attendiamo un confronto da tre settimane. Quando il presidente deciderà di incontrarci, noi saremo pronti. Ma una cosa è certa: il Pd non ha cambiato idea”. Insomma, se si rivedranno, si parlerà nuovamente di rimpasto. Parola che non piace a nessuno, ci mancherebbe. Ma che tornerà a rimbalzare sul tavolo del governatore, sempre che Crocetta si decida a incontrare i dirigenti regionali.

“Sono fiducioso – ha detto sempre Lupo – di poter riaprire un dialogo sulla base di quanto deliberato dalla direzione regionale del partito. Il discorso è molto semplice: se il Pd fa parte della maggioranza, deve scegliersi gli assessori che crede. E il Pd ha vinto le elezioni con Crocetta, quindi ha il diritto-dovere di governare. Dovrà essere il governatore a dirci se vuole governare con noi. Noi non abbiamo cambiato idea: il partito in questo momento non ha assessori in giunta. Chi, sbagliando, è rimasto al suo posto non rappresenta il Pd. Siamo convinti – prosegue Lupo – che serva un governo più forte. Che l’attuale non sia in grado di affrontare la montagna di guai che ci attendono. Non a causa delle capacità dei singoli assessori, ma per l’identikit della giunta, che a nostro parere dovrebbe avere una matrice più ‘politica’. Per questo, riteniamo sbagliato anche anche il veto all’ingresso dei deputati nell’esecutivo”.

Insomma, il Pd non si muove. La palla passa al presidente. Che intanto ha dribblato l’incontro di stamattina e la direzione regionale. Ma un appuntamento già fissato, e al quale il governatore difficilmente potrà mancare, è quello di giovedì prossimo, quando è stato convocato a Sala d’Ercole proprio per spiegare i rapporti tra governo e maggioranza. Per questo, il chiarimento potrebbe arrivare già stasera. Al massimo domattina. Un chiarimento che potrebbe anche rendere meno “drammatica” la riunione della commissione di garanzia di mercoledì. Una seduta alla quale il segretario Lupo ha chiesto di intervenire. Il tema, è sempre quello. Pd o Megafono. E la soluzione pare sempre quella. Quella spiegata con una battuta oggi in direzione da Antonello Cracolici: “La bigamia non è consentita”.


 

LA DIRETTA DELLA DIREZIONE REGIONALE DEL PD

FINE DELLA DIRETTA

18.15. Il Pd ha approvato il regolamento per lo svolgimento del congresso regionale

17.50 Il deputato regionale Laccoto: “C’è una grande voglia di aprire il partito. Di non lasciarlo chiuso nelle stanze, imbrigliato dalla burocrazia. Tra le regole per iscriversi al Pd c’è ad esempio l’obbligo di lasciare eventualmente il gruppo di provenienza. La direzione nazionale, del resto, ha deciso così”.

17.41 Il coordinatore della segreteria regionale dei democratici, Enzo Napoli: “Secondo me il tesseramento aperto fino all’ultimo minuto è una follia”.

17.35 Crisafulli: “Nessuno può decidere in maniera discrezionale. Se c’è qualche problema, si può ricorrere al comitato provinciale per il congresso. Ma se uno si è contrapposto al Pd, mica può essere iscritto al Pd. Non si può fare che oggi uno è di qua è domani è di là…”.

17.32 Faraone: “Voglio capire chi è il custode del Verbo democratico in Sicilia. A molte persone in questi giorni viene rifiutate le tessere con motivazioni assolutamente opinabili. Solo perché magari dieci anni prima avevano partecipato a una lista civica dieci anni prima, contro il sindaco che si pensa essere del Pd, o perché magari hanno militato nell’Mpa o in Alleanza nazionale. Serve una regola che valga per tutti e in tutti i circoli”.

17.25 La direzione è iniziata. Si sta discutendo dei temi inerenti il prossimo Congresso del partito. In particolare, della presentazione delle liste a sostegno dei candidati alla segreteria regionale. L’assemblea approva l’emendamento che prevede la presentazione di una sola lista, in ogni circola, per il candidato alla segreteria.

16.45 In direzione presenti anche i due assessori “dissidenti” Nelli Scilabra e Mariella Lo Bello. La prima, glissa sulla situazione di tensione tra governo e partito: “Semmai c’è un gran fermento e tante cose da fare in assessorato”, taglia corto. La Lo Bello invece accenna: “Purtroppo non ho assistito in questi giorni a nessun passo di avvicinamento. Che ovviamente non riguarda gli assessori ma il Pd che è il mio partito e il presidente che è un uomo del Pd. Spero riescano le due parti a fare un po’ di chiarezza”.

16.37 “Novità? Nessuna novità”. Antonello Cracolici taglia corto. Nei rapporti tra partito e governatore, per il momento, nessun passo avanti. “Non mi pare che ci siano dei fatti nuovi. Noi abbiamo un’idea precisa e il presidente un’altra. Spetta a lui decidere se andare avanti per questa strada. Io ritengo il presidente Crocetta un uomo del centrosinistra, un uomo del Pd col quale al momento c’è un evidente dissenso politico. La commissione di garanzia si occuperà del caso Megafono? Chiariamoci: il caso del Megafono non è uno scontro tra dirigenti Pd e Crocetta. Non trasformiamo i fatti politici in risse tra comari. Io su questo tema sono stato sempre dello stesso avviso. Il Megafono nasce come lista elettorale finalizzata a quella specifica competizione politica. Un’altra cosa è strutturare un movimento politico. La bigamia non è concessa”.

16.32 “Il presidente Crocetta potrebbe essere qui nel tardo pomeriggio”. Il capogruppo del Pd Baldo Gucciardi spiega: “Il governatore non è riuscito a prendere il volo precedente. Ci ha comunicato che proverà con quello del pomeriggio, così da poter partecipare alla direzione”. Ma la tensione è alta, nonostante Gucciardi provi un po’ a smorzare. Dopodomani infatti la commissione regionale affronterà il tema della militanza di Crocetta nel Megafono: “Questo non è il tema della direzione di oggi, e non è un fatto puramente politico. Ci sono gli organismi del partito deputati ad affrontare il nodo”. Ma tra i paletti posti dalla commissione regionale , c’è l’obbligo, per gli iscritti al Pd di far parte dei gruppi politici dei democratici nei Comuni e anche ovviamente all’Ars. “Certamente – spiega Gucciardi – se il presidente passasse a gruppo del Pd all’Ars, come mi ha più volte annunciato, si tratterebbe di un gesto dal grande significato politico”.

Non è ancora iniziata la direzione regionale del Pd, all’hotel delle Palme di Palermo. Sempre più probabile l’assenza del governatore Rosario Crocetta. Che quasi certamente non incontrerà i dirigenti del Pd nemmeno oggi. “Ma oggi è una direzione serena, in cui si parlerà solo di regole, in vista del congresso” dice Davide Faraone, sorridendo. Già perché oggi in direzione i democratici potrebbero anche parlare d’altro. Dei rapporti tra il Megafono e il partito ad esempio. Tema della prossima riunione, prevista per mercoledì, della commissione di garanzia regionale. Lo stesso segretario del partito Lupo avrebbe chiesto di parlare in commissione, dove potrebbe assistersi a un’accelerazione del processo di espulsione degli iscritti Pd che militano nel Megafono. Tra questi, proprio il presidente Crocetta che, stando a rumors che rimbalzano anche qui in direzione, avrebbe convocato alcuni parlamentari per dei colloqui, già da domani. Il solco col partito sembra sempre più profondo. E il presidente forse cerca di verificare se, al di là delle posizioni ufficiali del partito, può essere rinvenuta all’Ars una maggioranza “alternativa”.


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