"All'Ars non ci sono scappati di casa |Micciché e Salvini, insieme si può" - Live Sicilia

“All’Ars non ci sono scappati di casa |Micciché e Salvini, insieme si può”

Intervista a Calderone, capogruppo di Forza Italia: "Il centrodestra unito è il futuro"

L'intervista
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5 min di lettura

Tommaso Calderone, nuovo capogruppo di Forza Italia all’Ars, come ha trovato il gruppo , che ha appena perso un pezzo con l’uscita di Luigi Genovese?

“Io ho sempre avuto l’impressione di un gruppo coeso. Forza Italia è sempre stata compatta. Sono alla prima legislatura e quindi non ho parametri di riferimento, ma mi sembra di poter dire così”.

Beh, all’inizio della legislatura c’erano i “ribelli” che votavano spesso e volentieri contro il gruppo…

“Quella è stata una stagione derivante da incomprensioni e per quanto mi riguarda da visioni sbagliate. Credo che noi avevamo una visione non correttissima. E comunque, quella di ‘ribelli’ non era una mia definizione. C’era qualche incomprensione dovuta al fato che non ci conoscevamo bene. Io mi trovo benissimo con tutti, primo fra tutti il presidente Miccichè. E con Giuseppe Milazzo ho costruito un rapporto di amicizia”.

E ora Milazzo le ha passato il testimone…

“Il gruppo mi ha eletto”.

Sì, certo, dicevo di Milazzo, che è stato protagonista di una campagna elettorale che in Forza Italia è stata…

“… frizzante, diciamo così”.

Le tensioni di quella campagna sono state superate?

“Io non ho avuto tensioni con nessuno, C’era un candidato di Forza Italia, il nostro capogruppo e l’unico siciliano. Quindi ho ritenuto normale sostenerlo, insieme al presidente Berlusconi, era naturale che il gruppo facesse così. L’onorevole Cicu era di Forza Itala ma è sardo, l’onorevole Romano siciliano ma non di Forza Italia, quindi ci siamo guardati in faccia e abbiamo sostenuto l’onorevole Milazzo”.

Però poi sono volati gli stracci.

“Succede in tutte le campagne elettorali, dal più piccolo comune d’Italia alle Politiche, ci sono sempre strascichi e polemiche, ma finita la campagna elettorale finisce tutto, tra persone intelligenti è così. Poi c’è chi ha tenuto una linea di partito e chi no, ma questa è una competenza che non mi appartiene. Io sono il presidente del gruppo parlamentare e per quello mi assumerò tutte le responsabilità. Sulle scelte politiche c’è un commissario del partito”.

A proposito, Forza Italia sta lavorando a una riforma del regolamento che introduca tra l’altro le elezioni dei vertici regionali. Le sembra una buona cosa?

“E’ un fatto di carattere generale, a Roma si sta mettendo nero su bianco una visione strutturata del partito. Noi in Sicilia siamo andati benissimo, abbiamo conseguito una percentuale doppia di quella nazionale. Qui non abbiamo da approntare manovre correttive. In altre parti d’Italia qualcosa non sta andando, Ma Berlusconi è uscito sempre vittorioso da scissioni e momenti di contrasti interni che in politica ci stanno sempre. La storia dice che Forza Italia si è sempre ripresa e sa perché?”.

Perché?

“Il moderato di centrodestra ha necessità di avere Forza Italia. Magari ora c’è stato un allontanamento di qualcuno. Ci sono in giro buoni comunicatori, che non sempre sono buoni politici. Ma io sono molto sereno sul futuro di Forza Italia”.

Un futuro per il quale in Sicilia guardate con speranza a Mara Carfagna.

“Straordinaria, una donna di grandissima competenza, studia e ha sobrietà e preparazione. È il modello di politico che a me piace. Un politico di contenuti che non grida, proprio come io intendo la politica. Io in un anno e mezzo non ho mai rilasciato dichiarazioni, ora lo faccio per ragioni istituzionali ma credo che un politico deve lavorare in Parlamento e portare risultati per il territorio, deve fare parlare i fatti, Rilascio questa intervista a lei per dovere istituzionale”.

Lei ha presentato un ddl contro il razzismo, un momento significativo nella legislatura di Forza Italia, una mossa che per come è oggi il centrodestra…

“… Guardi, la anticipo, so dove vuole arrivare. Io provengo dal Movimento sociale. Ho una cultura del rispetto del prossimo. Non mi piace fare polemiche con nessuno. In un centrodestra come quello che io auspico vincente è normale che ci siano diverse anime. Il programma deve essere unico. Ma sui migranti ci può essere chi la pensa in una maniera e chi in un altra. Io dico che noi dobbiamo intervenire facendoci sentire in Europa. Anche se è molto difficile cambiare le norme europee. Bisogna agire diplomaticamente. Il problema esiste ma non va trattato unilateralmente, non basta chiudere i porti alle navi delle ong e poi arrivano canotti e gommoni, non ne facciamo approdare 43 e ne arrivano 423, che cosa abbiamo risolto?”.

E allora che fare?

“E allora serve una classe politica che io sogno con una capacità in grado di modificare i trattati. Io sono per parlare di regole sui tavoli e nelle sedi opportune”.

Tornando all’Ars, c’è il rischio che perdiate qualche altro pezzo? L’onorevole Cannata, ad esempio, in queste Europee ha avuto i l fratello candidato con Fratelli d’Italia.

“Quello era il fratello. Non ho notizie di cambiamenti. Rossana è una risorsa, una persona che lavora moltissimo per il territorio, per il quale si batte sempre. Spero che resti come speravo che restasse Luigi Genovese. Ho trovato sgradevolissima la definizione che ha dato il senatore Candiani di ‘scappati di casa’. Quattro parlamentari non possono essere definiti così, la politica è eleganza e rispetto. Luigi Genovese ha fatto una scelta”.

Però non credo che le faccia piacere che vi sfilino i deputati.

“Non mi fa piacere e non mi fa dispiacere, Non è un problema di Forza Italia. Io ho il compito di mantenere coeso il gruppo. Dobbiamo farlo diventare ancora più produttivo. Quello degli altri gruppi non è un problema mio. Andiamo avanti e cerchiamo di essere utili per il territorio”.

Il centrodestra ha ancora un suo senso secondo lei?

“Secondo me sì, sia quello nazionale sia a livello di Ars. Sono molto fiducioso, Il centrodestra è il futuro. E ripeto: con diverse anime, perché non necessariamente su tutto Micciché la deve pensare come Salvini”,

Intanto una scissione in Forza Italia c’è stata, con l’uscita di Salvo Pogliese. Si poteva evitare?

“Sono tropo amico con Salvo Pogliese per dare un giudizio. Abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto. Sono dispiaciuto a livello personale. La politica è secondaria, non voglio dare a bella posta un giudizio politico. Questo suo allontanamento mi ha addolorato”.

 


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