Altavilla Milicia, sangue e speranza: "Non potremo dimenticare mai"

Altavilla Milicia, sangue e speranza: “Non potremo dimenticare mai”

Il dolore dei familiari. La reazione di una comunità

PALERMO- “Mi sono ritrovato davanti la scena più toccante della mia carriera professionale”. Le parole del dottore Ambrogio Cartosio, procuratore di Termini Imerese, fissano lo sgomento di un confine oltrepassato. E si deve, forse, partire da qui per raccontare l’impossibile. Il procuratore Cartosio è un valoroso magistrato, con la sua vasta esperienza umana e professionale. Ma quello che ha visto, occupandosi della strage di Altavilla Milicia, dell’abisso scavato dal muratore Barreca che ha sterminato la sua famiglia, in un contesto perverso di follia e complicità, va oltre ogni immaginazione.

Adesso, l’esigenza di un paese ferito in profondità – nei suoi abitanti, nelle sue forze dell’ordine, in chiunque abbia anche solo sfiorato i contorni di un inconcepibile meccanismo di sangue – non è mettere via ciò che rimarrà per sempre, ma sollevare il macigno che schiaccia al suolo. Ieri sera, praticamente tutti sono scesi in piazza per una fiaccolata che rappresenta una rivolta benefica contro il male assoluto. Un grido collettivo di molte anime. Un corteo luminescente che ha tracciato la rotta. Niente sarà rimosso, però da quel tutto di morte bisognerà, chissà come, ricominciare.

Una delle immagini gentilmente concesse da Salvatore Matranga

Nel cuore della marcia, con altri, il sindaco Pino Virga, un politico gentile, innamorato della sua comunità. “La notizia del coinvolgimento della figlia diciassettenne di Barreca in questa abnorme violenza – dice – ha aggiunto orrore all’orrore. Noi non vogliamo dimenticare, non potremo, ma vogliamo sottolineare che Altavilla Milicia è un luogo di speranza, di amicizia e di generosità”.

“Siamo tutti molto uniti e solidali – continua Virga -. Lo siamo stati durante la pandemia del Covid e lo siamo ancora. Con noi ci sono il papà e la mamma di Antonella (la moglie atrocemente trucidata, ndr) e stiamo cercando di fargli sentire la nostra vicinanza, perché sono ovviamente provatissimi. Avevano concentrato il loro affetto sulla nipote superstite e hanno ricevuto un altro terribile colpo. Siamo qui anche per abbracciarli”. “Mai come ora – ha, infine, detto Virga in piazza, parlando al megafono – ho sentito così forte l’appartenenza”. Ieri sera, la gente ha sfilato, con le sue fiaccole, nella più classica delle contrapposizioni: la luce contro le tenebre. C’erano i sindaci del circondario, venuti a portare la loro solidarietà. Altavilla Milicia non potrà mai dimenticare l’orrore, ma non si arrenderà mai all’orrore.


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