"L'Amat non rischia il fallimento| Più vigilantes su tram e bus" - Live Sicilia

“L’Amat non rischia il fallimento| Più vigilantes su tram e bus”

Il presidente dell'Amat Antonio Gristina

Il presidente Gristina spiega le strategie per rilanciare i conti dell'azienda trasporti.

PALERMO – “L’Amat non fallirà, stiamo riducendo le spese e aumentando i ricavi e a ottobre indiremo il bando per i vigilantes sugli autobus. Il tram? Abbiamo chiesto alla Regione un contributo”. Parola di Antonio Gristina, presidente della società partecipata del comune di Palermo che da mesi è nell’occhio del ciclone per lo stato dei suoi conti. Un’azienda che è stata colpita, anche se indirettamente, dalla rimodulazione della Ztl che ne farà diminuire drasticamente gli incassi e che adesso deve convincere tutti di poter rimanere in piedi.

Il dato più eclatante è la perdita prevista, per il 2016, di ben 15,8 milioni di euro, così come riportato nel budget che la stessa Amat ha presentato per quest’anno. “Il budget è un documento che ha subito varie revisioni per renderlo omogeneo al nuovo contratto di servizio – spiega Gristina – il dato però è legato a un momento in parte superato, abbiamo cercato di contenere lo sbilancio negativo del conto economico contenendo i costi e aumentando i ricavi. Confrontando il 2015 e il 2016, abbiamo ridotto la differenza tra costi e ricavi a parità di servizi erogati come richiesti, coprendo in parte i tagli della Regione”.

L’Amat infatti, come tutte le aziende di trasporto pubblico locale in Sicilia, ha ricevuto meno soldi di quelli promessi pur avendoli già spesi. “Da dicembre 2014 a giugno 2015 abbiamo subito una decurtazione di 7 milioni di euro per servizi già erogati e ancora non l’abbiamo del tutto recuperata – continua il presidente – nonostante questo, abbiamo espletato il servizio previsto. Ovviamente adesso dovremo modificare il piano industriale. A fronte di questo, però, il valore della produzione è aumentato del 4%, abbiamo ridotto la perdita e l’azienda è vitale, per la prima volta invertiamo la tendenza negativa”. La parola d’ordine, però, è aumentare i ricavi diretti ossia biglietti, abbonamenti, pubblicità, zone blu, car sharing e servizio di rimozione.

IL TRAM. Il grande punto interrogativo resta però il tram. Ad oggi mantenere il servizio costa 12 milioni di euro ogni anno, grazie anche alla rimodulazione del global service che ha spalmato in modo omogeneo le spese su 4 anni (da 11 milioni a 5,5 l’anno, anche se la somma complessiva resta invariata) e alla diminuzione della velocità commerciale, che consente di risparmiare 3 milioni l’anno di energia elettrica. Il problema è che i 12 milioni non sono coperti con trasferimenti del Comune, né con somme della Regione; nonostante questo, Palazzo delle Aquile progetta nuove linee che sarebbero sempre a carico di Amat.

“L’estensione della rete è un progetto futuro e sarà oggetto di un’attività di sostegno economico legata a un nuovo sviluppo industriale – mette le mani avanti Gristina – è evidente che servono ulteriori entrate. La gestione del tram è onerosa, 12 milioni l’anno, e vogliamo riportare la gestione ordinaria in equilibrio. Per ora abbiamo risorse inferiori a quelle necessarie, quindi stiamo provando a intervenire per erogare il servizio a costi inferiori”. La criticità fondamentale è però l’assenza di un contributo pubblico: “Stiamo dialogando con la Regione per ottenere risorse aggiuntive per il tram – dice Gristina – realizzeremo nel 2016 un milione di chilometri col tram con standard qualitativi elevati, non ci sono i problemi del gommato come la bassa velocità commerciale o un parco autobus da ammodernare. Per questo abbiamo chiesto un corrispettivo ad hoc per il chilometro su ferro”.

I CONTI. Alla fine l’Amat fallirà? “Senza ulteriori tagli, Amat non fallirà perché nessuno vuole farla fallire – aggiunge il presidente dell’azienda – la società non è insolvente, ha una scarsissima liquidità rispetto ai crediti ma come l’hanno tutte le aziende di trasporto in Italia e in particolare in Sicilia, dove tutti hanno difficoltà a riscuotere crediti per prestazioni già realizzate. Dobbiamo però tornare in equilibrio. Del resto basta guardare al confronto con altre città: se parametriamo le risorse al numero di abitanti, scopriamo che la Sicilia eroga in media, per il trasporto pubblico locale, 31 euro per abitante contro i 49 euro di Campania ed Emilia-Romagna e i 51 di Puglia e Lombardia. Su base comunale, il contributo chilometrico e’ inferiore di circa il 40-45% rispetto ad aziende come l’Atac di Roma. Abbiamo un costo di esercizio del sistema che e’ in linea con la media italiana, sono i corrispettivi che riceviamo a non esserlo”.

ZTL. Ad aver messo in crisi i conti, però, è stata soprattutto la Ztl, rivista e rimodulata, che ha fatto precipitare i presunti incassi da 30 milioni a meno di 5 (se tutto va bene). “Il ricavo era una stima che andava verificata – obietta Gristina – E’ presto per dare un consuntivo a questa Ztl, lo potremo fare nel 2017”. Il punto è capire se Amat chiederà o meno al Comune di rivedere il contratto di servizio, approvato appena lo scorso Natale: “Il contratto ha una esecuzione parziale, stiamo dialogando con l’amministrazione perché ci sia una verifica costante. Stiamo ricevendo le 11 aree destinate a parcheggio, anche se piazzale Ungheria, piazza Di Maria o Unità d’Italia sono già a parcheggio. Entro l’anno partiremo con la gestione delle altre aree, che però da sole non bastano”.

VIGILANTES E APP. Da qui l’esigenza di aumentare i ricavi in altro modo. Amat può già vantare un aumento del 28% di biglietti e abbonamenti ad agosto, con un incremento medio nell’anno di 11-12 punti percentuali: un risultato che l’azienda vuole migliorare anche attraverso le guardie giurate sugli autobus, che sulla linea 806 per Mondello hanno dato ottimi risultati. “L’attività sperimentale ci ha dimostrato che in questo modo si garantisce meglio la sicurezza degli utenti e dei nostri operatori, inoltre è un valido deterrente per chi non fa il biglietto: se gli utenti lo pagassero, potremmo migliorare il servizio”. Il bando uscirà a ottobre e riguarderà le linee più affollate o considerate più a rischio, come la linea 101 o la 1 del tram. Un investimento che, dicono in via Roccazzo, non soltanto si ripaga da sé ma produce anche utili.

Così come produce risultati positivi l’internalizzazione della distribuzione di biglietti per l’autobus o le strisce blu, iniziata a maggio. L’Amat continuerà a posizionare le emittitrici alle fermate del tram, con una nuova blindatura anti-scasso ideata e montata da personale interno, ma punta anche ai parcometri con carta di credito, come fatto con successo in estate a Mondello e Sferracavallo dove ne sono stati installati 13. A gennaio sarà la volta del biglietto magnetico e sempre nel 2017 tornerà la App, con pagamento mediante borsellino elettronico sul modello di quanto fatto a Roma.

I LAVORATORI. “Appena riscuoteremo i finanziamenti ministeriali per il car e il bike sharing, potenzieremo la flotta ma chiediamo la collaborazione degli utenti contro gli atti vandalici o i furti – dice il presidente – inoltre abbiamo avviato un percorso di aumento delle ore dei lavoratori part-time impiegati in officina, come autisti, addetti alla rimozione o ausiliari del traffico. Alcuni si stanno occupando anche della Ztl”.

LE REAZIONI
“Che a nascondere la realtà sia il sindaco o l’assessore lo posso capire, ma dal presidente dell’Amat è inaccettabile. La situazione attuale è il frutto delle scelte della Regione e del Comune, con quest’ultimo che ha puntato tutto sulle Ztl. Avevo chiesto un piano alternativo, ma non ce n’è traccia: anzi, spunta la perdita di esercizio. Bisogna inoltre adeguare il costo dei lavoratori e i minori costi sono da imputare a meno bus in circolazione. Serve un piano B che però ancora non c’è”. Lo dice il capogruppo dei Comitati Civici Filippo Occhipinti.


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