“Anna Rosa ha sbagliato, la perdono | Non si occuperà più di Formazione” - Live Sicilia

“Anna Rosa ha sbagliato, la perdono | Non si occuperà più di Formazione”

Crocetta riabbraccia la Corsello e spiega la sua scelta: "Si è scusata e ha la mia fiducia. Nei giorni del click day in qualche caso parlò a sproposito. Ma è una dirigente valida e sarebbe stato un errore perderla dopo aver già perso la Scilabra. Anche Nelli, però, presto tornerà". Leggi anche: la Corsello torna al comando.

PALERMO – “Quando dovranno scegliere un nuovo dirigente dovranno, per legge, operare una valutazione dei curriculum. Dovranno, insomma, valutare anche il mio”. Anna Rosa Corsello lo aveva detto. Il 19 settembre scorso. Cinquanta giorni fa. Nel pieno caos del Piano giovani. Mentre “saltava” prima ancora di insediarsi Lucio Oieni, e veniva sostituito (ad interim, era già un segnale) da Dario Cartabellotta. “Tornerò a fare il dirigente generale e mi occuperò di lavoro”, ribadì la dirigente in quella intervista a Live Sicilia. Molto più di una premonizione. Una convinzione che poggiava probabilmente su fatti concreti. Il presidente Crocetta, insomma, avrebbe reintegrato Anna Rosa Corsello. Quando le acque si sarebbero calmate. “La mia – dice oggi il governatore – è la politica del perdono”.

E Anna Rosa Corsello sarebbe stata “perdonata” dal presidente. Un chiarimento del resto già evidente qualche settimana fa, quando la stessa burocrate, dopo aver usato parole di fuoco nei confronti dell’ex assessore Scilabra aveva optato per toni soft, accomodanti. “Se la mozione di censura a Nelli è fondata sulle mie parole, allora può anche essere ritirata”, diceva. Ma le parole erano state durissime. “Forse il mio giovane assessore – il j’accuse della Corsello durante una tesissima seduta della commissione Lavoro – temeva una diminutio della sua visibilità. Occorreva – ecco l’affondo politico – quindi salvare la credibilità politica dell’assessore anche a costo di scegliere come capro espiatorio il dirigente generale che non ha fatto altro che attuare l’indirizzo politico dell’assessore”. Ma non solo. La burocrate in quella occasione ha anche ventilato altri interessi dietro gli affidamenti diretti a Italia Lavoro: “Quante altre assunzioni si volevano fare?” disse la Corsello, prima dell’accusa finale: “Ho sempre agito nell’interesse dell’assessore. Che, pur presentandosi come paladina dei giovani li ha sacrificati sull’altare di una gara di velocità. Oggi è stata scritta una pagina di raro squallore”.

E furono quelle parole, in particolare, a non piacere al presidente della Regione. Anzi, quelle parole, a Crocetta, non piacciono nemmeno oggi. “Anna Rosa in quel caso ha chiaramente sbagliato. Si è spinta oltre, esprimendo valutazioni di natura politica, che non le competono. Ma ha chiarito, mi ha detto di essere dispiaciuta. Lo ha detto anche a Nelli. Quella per me è una polemica chiusa”. Ma la polemica “chiusa” aveva lasciato effetti evidenti. La Corsello, in quei giorni, fu “cacciata” sia dal dipartimento della Formazione che da quello del Lavoro, rami dell’amministrazione che lei guidava in qualità di dirigente generale. “Certamente – dice oggi Crocetta – dopo tutto quello che è successo, la Corsello non si occuperà più di Formazione. Ma lo dico anche nel suo interesse”.

Non si occuperà più di Formazione, la Corsello, assicura il presidente. Anche se, a dire il vero, alcuni bandi della Regione, come quello della Garanzia giovani, oltre che le varie attività rigurdanti gli “sportellisti” sono state finora gestire “in contemporanea” dai due diversi assessorati. “Infatti – annuncia Crocetta – pensiamo di spostare la gestione del bando di Garanzia giovani dal dipartimento Lavoro a quello della Formazione. Non possiamo pensare di fare una serie di bandi diversi per le stesse tipologie di persone. Ce lo ha anche chiesto Delrio”. A dire il vero, proprio la scelta di unificare gli stanziamenti destinati ai tirocini in un unico bando, voluto da Anna Rosa Corsello, scatenò (era il 18 agosto scorso) la reazione degli allora assessori Scilabra e Bruno. Fu, insomma, la classica “goccia” che portò il vaso a traboccare. E portò la Corsello fuori dai due dipartimenti dei quali era a capo.

“Riguardo all’incarico della Corsello al dipartimento Lavoro, – ricorda infatti Crocetta – fu l’ex assessore Bruno ad affermare che era venuto meno il rapporto fiduciario. Adesso è un’altra storia”. Un’altra storia. Un’altra giunta. Un altro assessore (Sebastiano Bruno Caruso). Ed ecco che Anna Rosa Corsello può tornare al timone del dipartimento che sente più “suo”. “Non posso pensare – spiega sempre il governatore – che ad ogni vicenda di questo tipo io debba tagliare una testa. Abbiamo già perso Nelli, perché dobbiamo privarci della professionalità di una dirigente esperta come la Corsello? Non ho condiviso il metodo che qualcuno ha utilizzato per Nelli e dovrei usare lo stesso per la dirigente? Quello che in tanti non hanno capito – aggiunge Crocetta – è che la cultura dell’odio non mi appartiene”. Senza contare, a dire il vero, che ci sarebbe anche una “clausola di salvaguardia” nel contratto della burocrate che le avrebbe garantito comunque una posizione equivalente (almeno dal punto di vista economico) alla precedente. “Non mi sembra saggio – dice infatti il presidente – scegliere di andare incontro a un contenzioso. Il governo ha il compito di eliminare i problemi, non quello di crearli”. E presto Crocetta potrebbe anche riabbracciare la “contendente” di quei giorni: “Nelli non sarà certamente abbandonata – spiega – e sarà parte integrante del mio governo. Sarà lei a decidere in che veste. E voglio che decida con la massima tranquillità”.

Tutto superato, quindi. E dire che pochi mesi fa lo stesso Crocetta, difendendo l’ex assessore, ventilò persino l’ipotesi-licenziamento della dirigente. In quei giorni era stata diffusa la notizia (sgonfiatasi poi molto presto) del possibile conflitto di interessi legato all’assunzione della figlia della burocrate in un’azienda vicina all’Ett, società “presa di mira” in quei giorni dal governatore e dall’assessore Scilabra dopo il flop del click day. “Per casi del genere, se fossero confermati, è previsto anche il licenziamento” disse Crocetta. Tutto superato. Anna Rosa Corsello si è ripreso il “suo” dipartimento. Il presidente l’ha perdonata: “La politica del perdono rende grandi”.


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