"Cure monoclonali per evitare i ricoveri e la zona gialla"

“Cure monoclonali per evitare i ricoveri e la zona gialla”

Parla Razza. Il Cts approva il protocollo domiciliare. "Un medico non vaccinato è come un prete che non crede in Dio"

PALERMO – Passo dopo passo la Sicilia si avvia verso la zona gialla. Per tentare di evitare che ciò accada l’assessorato regionale alla Sanità ha messo a punto un protocollo, spiega l’assessore Ruggero Razza, “per curare a casa i casi meno gravi ed evitare che le persone finiscano in ospedale”.

Il protocollo per le cure domiciliari è stato approvato e trasmesso dal Comitato tecnico scientifico al governo regionale. L’occupazione dei posti letto, sia nei reparti ordinari Covid che nelle terapie intensive, è il parametro su cui si basa l’imposizione del cambio di colorazione. Analizzando i bollettini degli ultimi giorni la Sicilia rischia di passare da bianco a giallo nei giorni immediatamente successivi a Ferragosto, dunque ancora in piena estate. Sarebbe un ulteriore disastro per la già falcidiata economia della Sicilia e dell’Italia intera.

Assessore partiamo dai vaccini, la Sicilia è maglia nera in Italia per il numero delle somministrazioni. Cosa si può fare per invertire la tendenza?
“Non c’è una carenza organizzativa quindi possiamo solo cercare di convincere chi non lo ha ancora fatto. Condivido quello che ha detto il premier Draghi: il vaccino è uno strumento indispensabile. Restiamo, comunque, la quinta regione per numero complessivo di vaccini utilizzati, e sopra la media nazionale per il numero dei giovani vaccinati”.

Come si possono convincere gli indecisi e soprattutto quanto tempo si può ancora aspettare?
“Il Green pass può essere utile per convincerli, così come la decisione del Comitato tecnico scientifico siciliano che spinge a valorizzare il numero dei vaccinati quando si devono decidere eventuali chiusure nei Comuni. Stiamo lavorando con molti sindaci che si sono messi in competizione. Una competizione sana nell’ambito delle iniziative da adottare. Penso alle vaccinazioni notturne in camper come è stato fatto a Marzamemi. Resto convinto che l’impianto immaginato dal presidente Musumeci con la vaccinazione stimolata dai datori di lavoro sia indispensabile per riprendere a settembre le attività economiche che non sono meno importanti della scuola”.

A proposito di scuola. L’ultimo report dice che che il 44% del personale scolastico non è vaccinato. L’assessore Roberto Lagalla nei giorni scorsi ha smentito Roma, sostenendo che in Sicilia la percentuale supera l’80%. Dove sta la verità?
“I numeri reali sono quelli nostri. Non c’è margine di errore perché il personale viene caricato dal ministero della Pubblica istruzione con riscontro nominativo”.

Altro dato che allarma è quello sul personale sanitario non vaccinato
“L’ordine dei medici sta facendo un grande lavoro, ne ho parlato con il presidente Amato. C’è da considerare, però, che una parte dei non vaccinati è iscritta come ordine in Sicilia ma si è vaccinata fuori e tanti sono in quiescenza. Quindi non è personale interno agli ospedali. E poi ci sono coloro che per ragioni di salute non possono vaccinarsi. In ogni caso voglio essere chiaro: un operatore sanitario che non si vaccina è come un prete che non crede in Dio”.

E chi non vuole vaccinarsi e lavora nelle strutture pubbliche?
“Bisogna adottare le misure previste dalla legge e abbiamo chiesto il massimo della severità alle aziende”.

Il passaggio in zona gialla dipende dal numero dei posti letto. Cosa state facendo per aumentare la dotazione?
“Al momento i posti letto attivi nei reparti di terapia intensiva sono inferiori rispetto a quelli della fase critica della pandemia e saranno riattivati. Ne ho già parlato con le direzioni ospedaliere”.

Qual è il numero di ricoveri in intensiva che non dobbiamo raggiungere altrimenti la Sicilia sarà gialla?
“Poco sotto gli ottanta, circa il doppio dei pazienti oggi ricoverati”.

Lentamente ma ci stiamo avvicinando. La zona gialla è inevitabile?
“Tendo a pensare che potremmo avere il valore aggiunto di chi a luglio ha fatto la prima dose e di coloro che la completeranno. Il dato è quello che ho detto alcuni mesi fa: sono i non vaccinati a finire in terapia intensiva, non dobbiamo avere un approccio ideologico sulla vaccinazione”.

Perché non creare nuovi posti letto e alzare la soglia di occupazione massima?
“C’è un limite previsto dalla rete oltre il quale non possiamo andare”.

Quindi, ripeto, la zona gialla, continuando con i piccoli incrementi giornalieri nei ricoveri, è inevitabile?
“Ciò che stiamo facendo è trattare i casi meno gravi a domicilio, attraverso un protocollo sanitario che è stato approvato ieri dal Comitato tecnico scientifico e che prevede anche le terapie monoclonali. A proposito c’è chi sostiene che il Cts sia stato messo da parte. Ogni volta che c’è un cambio di prospettiva abbiamo sempre chiesto il suo parere”.

Arrivano tanti turisti, per fortuna, in Sicilia, come li controlliamo?
“Green pass e tamponi: non possiamo fare altro. E poi deve esserci il buon senso di ciascuno di noi. Se sono all’aperto e c’è tanta gente io indosso sempre la mascherina”.


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