Cracolici: "I casi di Paternò e Tremestieri gridano vendetta"

Antimafia, Cracolici: “I casi di Paternò e Tremestieri gridano vendetta”

Il presidente della commissione Ars: "In gioco c'è la nostra democrazia"
L'INTERVENTO
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CATANIA – “Non ci sono più alibi: il ministero degli Interni non può avere approcci diversi per questioni simili. A Paternò va disposto l’accesso ispettivo. In gioco c’è la nostra democrazia”.

Il presidente della commissione Antimafia Ars, Antonello Cracolici, ha così commentato l’esito del ricorso proposto dalla procura di Catania in merito ai domiciliari a Nino Naso, sindaco di Paternò, e la notizia circa gli sviluppi giudiziari del caso Pandora, che vede coinvolti, tra gli altri, il deputato regionale Luca Sammartino e il sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando.

L’intervento di ieri alla Festa dell’Unità

“Il caso di Paternò, insieme a quello di Tremestieri, grida vendetta. Per molto meno i comuni sono stati sottoposti ad accesso ispettivo per verificare la presenza di eventuali infiltrazioni mafiose”.

Antonello Cracolici era intervenuto appena ieri sera all’incontro “Mafia, antimafia sociale e politica, etica della responsabilità – Il caso Paternò” organizzato nell’ambito della Festa dell’Unità nel comune etneo.

“È insopportabile che il ministro degli Interni non abbia avuto la curiosità di capire cosa stava succedendo a Paternò attraverso una commissione prefettizia”, aveva sottolineato.

“Abbiamo tutti interesse – ha aggiunto – a liberare la politica dalla mafia, qui è in gioco la qualità del consenso e della democrazia, a me interessa che chi vince le elezioni, al di là dello schieramento, possa essere considerato un uomo dello Stato e delle istituzioni, e non un uomo a servizio delle organizzazioni criminali”.


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