Antiparentopoli: tutto rinviato - Live Sicilia

Antiparentopoli: tutto rinviato

Il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone

Il disegno di legge sull'incompatibilità dei deputati regionali non è stato discusso a Sala D'Ercole in attesa della riscrittura del testo. Approvata invece la norma presentata dal deputato Pd Marziano in favore delle aziende turistiche dell'isola.

PALERMO – Dopo il clamore provocato dalla richiesta del Commissario dello Stato Carmelo Aronica di una riscrittura del disegno di legge, passato alla ribalta come antiparentopoli, oggi a Sala D’Ercole il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone ha posticipato qualsiasi discussione proprio sulla norma che porrà un metro sull’incandidabilità dei deputati regionali che hanno interessi diretti in enti della stessa Regione.

“La norma antiparentopoli verrà presentata come sviluppo di una legge che doveva essere aggiornata – ha affermato stamani il governatore Rosario Crocetta -. E’ una legge che ha superato tutti i criteri di legittimità e che comprenderà anche gli enti onlus”. Per il presidente un’eventuale approvazione della norma “sancirebbe le incompatibilità tra le cariche di amministratore e rappresentante della Regione con la gestione di società che ricevono denaro pubblico”.

Tutto rimandato a domani, con la riunione preliminare dei capogruppo prima di un nuovo round in Aula. L’attenzione dell’assemblea si è dunque concentrata sul disegno di legge, presentato dal presidente della commissione Attività produttive e deputato Pd, Bruno Marziano in merito alla modifica degli indicatori occupazionali per aziende e imprese dell’isola che usufruiscono del dei fondi comunitari Por del periodo 2000/2006.

“La legge – spiega Marziano – coinvolge ben duecento imprese che rischiavano la revoca del finanziamento dando la possibilità di salvaguardare uno dei settore cruciali della nostra isola come quello del turismo, in attesa di tempi migliori”.

La nuova legge dovrà però passare al vaglio del Commissario dello Stato e della Commissione europea che eroga i fondi. “Abbiamo voluto inserire una norma di salvaguardia verso l’Ue, la legge infatti produce effetti immediati sul blocco delle revoche dei finanziamenti, ma prima che l’iter sia concluso ci sarà bisogno dell’autorizzazione della Commissione. In questo modo – spiega Marziano – evitiamo qualsiasi danno erariale. Siamo fiduciosi che la Commissione europea possa dare l’autorizzazione anche perché altre regioni hanno legiferato in materia e superato l’esame della Commissione Ue”.


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