Gare a "trattativa privata": | indagine su 700 appalti - Live Sicilia

Gare a “trattativa privata”: | indagine su 700 appalti

Il Dipartimento tecnico dell'assessorato regionale alle Infrastrutture avvia i controlli sugli appalti aggiudicati senza bando pubblico in virtù della "somma urgenza". Due casi già segnalati alle procure della Repubblica di Catania e Palermo.

PALERMO – Oltre settecento appalti sotto osservazione. Sono stati assegnati in giro per la Sicilia con le cosiddette procedure ristrette. Niente pubblicazione del bando – on line o in Gazzetta ufficiale – ma un invito indirizzato ad un numero ristretto, appunto, di imprese. Il tutto in nome dell’urgenza dei lavori da eseguire.

Quando in ballo ci sono problemi di pubblica incolumità o esigenze improrogabili di garantire un servizio ai cittadini anche le gare per importi superiori ai 150 mila euro posso essere assegnate senza un’asta pubblica. Il Dipartimento tecnico dell’assessorato regionale alle Infrastrutture e mobilità ha deciso di spulciare gli atti relativi ad oltre settecento cantieri aperti in giro per la Sicilia dal 2006 al 2013. Una mole di lavoro impressionante a caccia del malaffare.

In alcuni casi il tetto dei 150 mila euro è stato superato di parecchio, fino a raggiungere importi per milioni di euro. Tutto legittimo? Il giro di vite è fissato da una circolare dello scorso 27 gennaio e porta la firma del dirigente generale del Dipartimento tecnico, Vincenzo Sansone, e dell’architetto Vincenzo Pupillo da poco assegnato all’ufficio. Gli accertamenti sono mirati, si legge nella circolare, “ad evidenziare le possibili collusioni di rami dell’amministrazione per orientare le assegnazioni di lavori, servizi e forniture. Ciò allo scopo di tentare di arginare il ricorrente interesse privato camuffato dall’interesse pubblico, assai spesso marginale, che spesso è causa di inefficacia per la collettività siciliana di interi programmi di finanziamento regionale”.

Il primo passaggio è stata la richiesta di acquisire i dati inoltrata dal Dipartimento all’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici. È servito consultare gli archivi informatici per arrivare al numero di settecento gare su cui adesso si sono accesi i riflettori. Sarà un lavoro lungo e complicato, ma sarebbero già emersi alcuni casi che destano sospetti. Casi in cui non solo la trattativa era ristretta in origine, ma si è pure finito per aggiudicare i lavori ad una impresa in virtù dell’esclusione di altre ditte per motivi tutti da chiarire.

In altre circostanze, lavori avviati sotto l’ombrello dell’urgenza sarebbero stati ultimati anni dopo con l’adeguamento, al rialzo e in favore delle imprese, dei prezzi. Gli accertamenti che riguardano due gare, per quasi due milioni e mezzo di euro, sono già stati inviati all’Autorità garante per la concorrenza, alla Procura della Repubblica di Palermo e Catania, e a quella regionale della Corte dei Conti. Si parla di gare “gravate da preoccupanti circostanze turbative, entrambe affidate con il metodo della trattativa privata”. Come dire: c’è più di un sospetto che le cose non si siano svolte nel pieno della trasparenza.

 


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