Arcidiacono contesta il metodo: |"Solo il Prg garantisce tutti" - Live Sicilia

Arcidiacono contesta il metodo: |”Solo il Prg garantisce tutti”

Il vicepresidente del Consiglio comunale spiega le motivazioni che, ieri sera, lo hanno portato ad astenersi dal votare la delibera relativa alla variante di via Vagliasindi. "Così - afferma - si favorisce chi può sostenere economicamente un giudizio".

Urbanistica e varianti
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CATANIA – E’ vicepresidente del Consiglio comunale ed esponente della maggioranza che sostiene Enzo Bianco in quota Articolo 4. Eppure, è stato uno dei maggiori oppositori della delibera votata ieri sera dall’aula relativa all’ennesima variante urbanistica al Prg. E non per il merito, stavolta. Sebastiano Arcidiacono contesta il metodo perpetuato dalla giunta Bianco in ordine alla materia urbanistica, giudicandola “poco democratica”.

Vicepresidente, lei, insieme a due suoi colleghi di maggioranza, si è astenuto su una delibera dell’amministrazione il che, di fatto, equivale a una bocciatura. Perché?

Non ho fatto una valutazione nel merito della delibera, ma nel metodo. Fare delle varianti per lotti di 3000 metri quadrati, senza una visione complessiva della programmazione urbanistica, ritengo sia completamente sbagliato. Votare atti che scaturiscono da sentenze perché qualche proprietario, che evidentemente ha i soldi per sostenere un ricorso, si è rivolto alla Giustizia, non lo ritengo democratico. Lo strumento che garantirebbe tutti i cittadini è il Piano regolatore.

Quindi è il metodo, secondo lei, a essere sbagliato?

Certo, e credo che proseguire su questa strada possa portare a una deriva anche per quanto riguarda il senso stesso dell’esistenza del Consiglio comunale che ha il compito di pianificare a livello generale e a dare regole valide per tutti perché tutti abbiano le stesse opportunità. E invece questa prospettiva manca e il Consiglio è inseguito dai cittadini che devono rivolgersi alla Giustizia per avere riconosciuto un diritto.

Non sarebbe stato possibile evitare la variante, riapponendo il vincolo scaduto?

I vincoli, quando sono espropriativi, hanno un costo. Per questo l’amministrazione, di fronte a sentenza del Tar, ha cercato di salvaguardare il territorio, concedendo il meno possibile e non consentendo speculazioni. Ma continuo a pensare che questa sia una visione limitata che fa male a tutti. Si esclude la possibilità di pianificare il territorio, una delle attività principali del Consiglio comunale.

 


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