CATANIA – Sebastiano Maiolino detto “Nello”, cancelliere del tribunale etneo, è stato arrestato con l’accusa di “aver rivelato a soggetti sottoposti ad attività tecniche di intercettazione, notizie coperte dal segreto d’ufficio”.
L’indagine, coordinata dal procuratore Giovanni Salvi, è stata delegata ai commissariati di Avola e Noto e alla Squadra Mobile di Catania ed è sfociata, dopo mesi di intercettazioni, nella notifica del provvedimento al detenuto Waldker Albergo, accusato di associazione mafiosa per aver fatto parte e per aver diretto l’attività del clan mafioso Trigila di Noto. Albergo è accusato, insieme al cancelliere Maiolino, di rivelazione del segreto d’ufficio e favoreggiamento alla mafia.
Secondo le ipotesi della Procura l’asse tra il mafioso e il cancelliere avrebbe favorito, attraverso la rivelazione del segreto d’ufficio, il capo storico del clan mafioso Antonio Trigila, detto “Pinuccio Pinnintula”. Quest’ultimo sarebbe stato avvertito dal cancelliere e della moglie del mafioso Nunziatina Bianca, durante i colloqui con il marito in carcere.
Il cancelliere infedele avrebbe favorito anche Giovanni Cassarino, pregiudicato per una estorsione commessa ad Avola negli anni novanta, in concorso con i capi clan Antonio e Giuseppe Trigila.
La Procura di Catania ha notificato un invito a presentarsi per rendere interrogatorio, ai fini dell’eventuale adozione di misure interdittive, a Maria Pulvirenti, convivente del Maiolino, direttore della cancelleria della Sezione G.I.P. del Tribunale di Catania.