Il giorno di Falcone, un mare colorato di studenti al Palazzo di giustizia - Live Sicilia

Il giorno di Falcone, un mare colorato di studenti al Palazzo di giustizia

Migliaia di studenti per ricordare la strage di Capaci - VIDEO
L'ANNIVERSARIO
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PALERMO – Sembra una grande festa, nel trentaduesimo rintocco di un immenso dolore. La piazza del Palazzo di giustizia di Palermo trabocca di studenti.

Ci sono le bambine e i bambini. Ci sono le ragazze e i ragazzi, convenuti qui per ricordare la strage di Capaci e i nomi di chi perse la vita: Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani.

Ed è giusto così. È giusto che, alle lacrime di ieri, si sovrapponga questa caciara colorata di voci che si rincorrono, di cappellini e occhi infantili. Nessuno dimentica. La memoria viene meglio illuminata dal chiasso della vita e dalla sua speranza.

Sul palco si alternano suonatori, declamazioni e canti. Sono in migliaia. Le scuole di Palermo hanno risposto in massa all’appello della rete per la legalità e l’antimafia. Gli striscioni e i disegni raccontano, ognuno con la sua personalità, un lungo passaggio di dolore e riscatto.

Una mano bambina ha provato a copiare l’orrore in autostrada, disegnando l’esplosione. “Rendiamo omaggio alla giustizia con la bellezza e l’impegno”, dice la professoressa Valeria Catalano, dirigente dell’istituto comprensivo ‘Colozza-Bonfiglio”.

“Siamo qui per rinnovare la memoria di trentadue anni fa, quando, da questa piazza, una grande folla cominciò una esperienza di riscatto”, dice Giusto Catania, oggi preside all’istituto ‘Giuliana Saladino’.

“Siamo convinti che nella lotta alla mafia bisogna partire dai giovani”, dice Giuseppe Tango, presidente a Palermo dell’Associazione nazionale magistrati che insieme all’Ordine degli avvocati, guidato da Dario Greco, ha aderito alla manifestazione.

“La memoria rischia di sbiadirsi – dice Domenico Di Fatta, preside al liceo ‘Regina Margherita’ -. I docenti mi dicono che, anche nelle nostre prime classi, c’è chi non conosce Falcone e Borsellino”.

Che, anni fa, vissero qui, passarono moltissime giornate qui, nel palazzo di giustizia che si staglia oltre la marea colorata. Furono giorni terribili e coraggiosi di lotte e di addii. Dove c’erano le lacrime, oggi ci sono sorrisi, voci e speranze.


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