Ars, la Corte dei conti ai gruppi: | "Avete restituito i soldi avanzati?" - Live Sicilia

Ars, la Corte dei conti ai gruppi: | “Avete restituito i soldi avanzati?”

Dalle consulenze alla pubblicità, fino al "credito" di Cracolici. Tutti i dubbi dei giudici contabili.

PALAZZO DEI NORMANNI
di
4 min di lettura

PALERMO – La sezione di controllo della Corte dei conti rispedisce i bilanci suppletivi dei gruppi parlamentari della passata legislatura all’Ars: “Ci sono irregolarità”. Quali? Una su tutte: non è provato, stando ai documenti in possesso dei magistrati contabili, che i partiti abbiano riversato nel bilancio dell’Assemblea gli avanzi di amministrazione. Cifre che vanno da poche centinaia di euro a oltre un milione nel caso del Partito democratico.

I giudici contabili, poi, hanno contestato a quasi tutti i gruppi la mancanza del verbale di approvazione e della prova di restituzione degli avanzi di gestione all’Assemblea regionale siciliana. In qualche caso mancano pezze d’appoggio o estratti conto mentre alcune operazioni contabili non convincono i magistrati. Il gruppo del Partito democratico è quello che riceve più osservazioni sul suo bilancio.

Sono gli ultimi lasciti, economici, della legislatura che si è conclusa nel 2017. I bilanci suppletivi non sono altro che bilanci di liquidazione dei gruppi parlamentari. I gruppi si configurano come associazioni non riconosciute che smettono di esistere con la fine della legislatura o con lo scioglimento. Dal momento della chiusura, così, i gruppi possono svolgere solo “operazioni solutorie” cioè tutte quelle operazioni che servono per pagare i debiti, incassare i crediti, chiudere i conti in banca e liquidare l’eventuale avanzo di amministrazione all’Ars. Mentre sono già stati chiusi e approvati i bilanci del Movimento Cinque Stelle e del gruppo Misto mancano all’appello tutti gli altri partiti. Entro fine mese i presidenti degli ex gruppi parlamentarti dovranno chiarire ogni dubbio.

Sul bilancio suppletivo del gruppo del Partito democratico arrivano sette rilievi. L’errore più vistoso rilevato dai giudici riguarda il fondo di cassa finale per le spese di funzionamento. Nell’ultimo bilancio vistato dalla Corte dei conti il fondo valeva 1,4 milioni mentre nel nuovo bilancio alla stessa voce corrispondono 1,2 milioni: mancano all’appello 200mila euro circa. Inoltre, risulta un maggior esborso per le spese del personale di circa 4mila euro. La Corte, poi, contesta al gruppo alcune voci di spesa. I giudici ad esempio vogliono sapere se una fattura di pubblicità su un quotidiano è servita per la promozione delle attività del gruppo o per la propaganda politica del partito di riferimento, poi chiedono a cosa sono serviti i 32mila euro di parcella staccata dall’avvocato Francesco Ganci e inclusi nelle “spese per consulenze, studi e incarichi”.

Ci sono, infine, due punti irrisolti che non convincono i giudici contabili. Il bilancio rappresenta un avanzo di amministrazione di 1,2 milioni circa da cui andrebbero decurtate le somme per il contenzioso con un dipendente, un debito verso Antonello Cracolici di circa 48mila euro e “eventuali sopravvenienze passive maturande del Gruppo parlamentare devolvente” cioè del gruppo del Pd della XV legislatura. Per la Corte dei conti, infatti non sarebbe accettabile che venga calcolato “un avanzo eventuale”. I giudici fanno così notare che è difficile quantificare a quanto ammonterà la cifra da pagare se il ricorso verrà perso, “che non vi è alcuna documentazione a supporto del credito vantato dall’on. Cracolici, anche perché non sono stati concretamente prodotti nemmeno i documenti citati nell’istanza dell’interessato” e che non può essere accettata la voce di spesa “eventuali sopravvenienze passive”. Per di più gli estratti conto del primo trimestre 2018 sono “incompleti e con gli importi illeggibili” e mancano anche alcune fatture telefoniche.

Il secondo gruppo a ricevere maggiori contestazioni è quello “Grande Sud – Pid Cantiere Popolare verso Forza Italia”. Il bilancio non potrà essere chiuso “in quanto a carico del Gruppo risulta iscritta a ruolo la somma complessiva di € 3.711,94, per tributi vari, in ordine ai quali il Presidente si è riservato la possibilità di accedere alla cosiddetta ‘rottamazione ter’”. Ma c’è di più. Il gruppo parlamentare ha, infatti, un contenzioso tributario per l’Irap dal 2010 al 2012 pari circa 45mila euro. Così “non è ad oggi ipotizzabile – queste le parole della relazione che accompagna il bilancio – quantificare l’eventuale saldo residuo sul conto corrente accesso per il pagamento delle spese di funzionamento”. Mancano inoltre: il verbale di approvazione del bilancio, gli estratti conti bancari per giustificare i movimenti, la documentazione per provare alcune entrate. Insomma, sarà bisogno un nuovo bilancio.

I magistrati contestano al gruppo “Udc Unione di centro – Rete Democratica- Sicilia Vera” sia la mancanza del verbale di approvazione che il ritardo nella presentazione del bilancio. Manca all’appello anche la prova del versamento all’Ars di 6.273,34 euro, l’avanzo di gestione del gruppo. Nel caso del gruppo “Partito dei Siciliani – Mpa” non sono stati presentati il verbale di approvazione e alcuni estratti conto del primo trimestre del 2018. In questo caso l’avanzo di gestione, poco più di 23mila euro, non potrà essere versato all’Assemblea perché servirà per le ritenute d’acconto sullo stipendio dei dipendenti di dicembre così dovrà essere presentato un ulteriore bilancio.

Il “Partito Socialista Italiano – PSE”, oltre a non avere presentato il verbale d’approvazione del bilancio, ha presentato in ritardo il bilancio. Nel documento contabile, però, i conti non tornano: mancano all’appello circa 2500 euro di entrate e manca pure qualche euro di differenza fra il saldo contabile (pari ad € 101,95) e il saldo dopo l’ultima movimentazione bancaria (pari ad € 84,73). Riceve meno contestazioni, infine, il gruppo del “Diventerà Bellissima” per cui il vecchio presidente Santi Formica dovrà presentare solamente il verbale di approvazione del documento contabile e la documentazione comprovante che l’avanzo di gestione, pari a circa 20 mila euro, è stato restituito all’Ars.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI