Ars nel pantano: nuovi ko, sì a Forestali e Protezione civile - Live Sicilia

Ars nel pantano: nuovi ko, sì a Forestali e Protezione civile

Due, le volte in cui il governo va sotto. Ecco le norme approvate ma tante sono stralciate o accantonate
PALAZZO DEI NORMANNI
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PALERMO – Due nuovi ko per il governo Musumeci, nel voto della legge finanziaria all’Assemblea regionale siciliana. Gli altolà alle proposte del governo sono arrivati su articoli apparentemente “innocui”. L’ultimo stop nel comma, il sesto, di su un articolo che generalmente non conosce battaglia: quello sull’abrogazione delle norme. La norma proponeva di “sanare” la questione in quanto recependo il contenuto di una circolare della Ragioneria generale dello Stato toglieva il vincolo della non cumulabilità dei benefici: la norma è stata cassata in quanto è stato approvato con voto segreto (28 favorevoli e 20 contrari) un emendamento soppressivo proposto dal M5s.

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Non è la prima volta che durante il voto della manovra il governo viene messo sotto dal voto dell’aula. L’esecutivo non è riuscito a dettare la linea nella sessione mattutina su una norma che riguardava lo stanziamento di risorse per i contributi agli enti pubblici e privati nella disponibilità dell’assessore al Turismo. Ieri altro altolà a una norma sulla nomina degli organi di controllo delle partecipate.

Il governo va sotto anche nel voto a una norma su due contenziosi

Poco prima l’ennesimo ko è arrivato nel voto a una norma per la definizione bonaria di due contenziosi. La norma autorizzava la spesa di 5,1 milioni: 5 mln per i lavori di completamento degli allacciamenti dei bacini dei torrenti Serieri e Scioltabino al serbatoio della Diga Olivo e 100 mila euro per la definizione “dell’accordo di bonario componimento finalizzato al superamento del contenzioso in atto tra la Regione siciliana e il gruppo di cooperazione territoriale europea Grct ArchiMed”.

La norma sembrava fra quelle di minore interesse ma ha visto alzare il muro delle opposizioni che hanno chiesto il voto segreto e con 34 voti hanno bloccato la proposta del governo.

Lassessore regionale all’Economia Gaetano Armao ha così chiesto una sospensione dell’aula che però non è stata accolta. Armao ha chiesto di confrontarsi con la Ragioneria generale perché con la soppressione dell’articolo il governo dovrà appostare ulteriori 20 milioni di euro nel fondo contenziosi, togliendo risorse da altri capitoli di bilancio. Le opposizioni hanno contestato la reazione dell’assessore, replicando che l’Assemblea non può avallare contenziosi che riguardano l’amministrazione regionale.

Norme stralciate e articoli accantonati

La seduta è andata avanti nel pomeriggio a via di norme stralciate e articoli accantonati. Stralciata, ad esempio, la norma con cui si fissavano i diritti per le pratiche dell’Autorità di bacino. Rinviata la discussione sulle norme in materia di fondi ai Comuni e “sostegno al reddito”, l’articolo che finanzia ad esempio le spese per gli Asu e gli ex Pip.

Il via libera di Sala d’Ercole è giunto solo sulle norme che hanno ottenuto il favore di tutti. Sono stati approvati così gli articoli che permetteranno al sistema della forestazione di funzionare fino a luglio e l’articolo sulle emergenze di protezione civile. Sugli altri è mancato l’accordo che occorrerà trovare in separata sede. Dalla seduta pomeridiana di Sala d’Ercole emerge quindi il disegno di un Assemblea regionale siciliana nel pantano: manca una regia e, sulle norme che riguardano il territorio e la possibilità di portare maggiori risorse a un comune piuttosto che a un altro, la divisione e i campanilismi regnano sovrani.

Il caso delle riserve per i Comuni

Un esempio fra tutti è dato dall’articolo 13, quello che verte sulle riserve al Fondo autonomie locali. Si tratta ciò della norma che sottrae risorse al fondo che finanzia i tutti i Comuni a beneficio di alcuni enti o di singole situazioni di criticità. Tanti hanno presentato subemendamenti per i territori di appartenenza.

Ogni deputato, com’è costume a Palazzo dei Normanni ‘ha fatto il suo’. Ma in tanti, eliminata la mediazione che generalmente compiono le commissioni parlamentari, e in particolare la commissione Bilancio (si ricorderà che quest’anno la finanziaria non è passata dalle commissioni), si sono opposti ai particolarismi.

Un ‘anomalo’ fronte composto dal pentastellato Sunseri, dalla forzista Grasso, dall’esponente di Diventerà Bellissima Savarino e dalla capogruppo dell’Udc Lo Curto ha chiesto quindi la riduzione al minimo delle riserve. Chiedendo così l’eliminazione delle riserve che sottraggono risorse alla generalità degli Enti locali.

Forestali, ok alla norma che stanzia 170 milioni

Fra i pochi articoli approvati, il 15, quello che riguardava i Forestali. La norma stanzia 170 milioni circa per il settore. Gli esponenti del governo hanno garantito che per il settore le risorse ci saranno fino al 31 luglio. Poi sarà necessaria una variazione di bilancio.

Critiche arrivano però dal Pd. “La Sicilia – commenta il dem Lupo – rischia di trovarsi nel mezzo dell’estate senza attività antincendio: è l’ennesimo capolavoro del governo Musumeci che ha dichiarato in aula di aver previsto per la forestazione, in particolare per le attività relative alla campagna antincendi, risorse sufficienti solo fino al 30 luglio. E ad agosto che si fa? Secondo il governo Musumeci le altre risorse ‘si troveranno con future variazioni di bilancio’: ci sembra un atteggiamento inaccettabile ed irresponsabile, soprattutto di fronte ad un tema così grave come quello degli incendi in Sicilia. Abbiamo chiesto al governo di prevedere risorse aggiuntive – aggiunge Lupo – ma non abbiamo avuto alcuna risposta. La situazione è ancora più grave – conclude il capogruppo Pd – se si pensa che mancano 23 milioni di euro per le attività dei Consorzi di bonifica e tre milioni per le attività dell’Esa”.

Dall’Ars via libera alla norma per le emergenze

Via libera anche alla norma che finanzia con 3 milioni il capitolo che consentirà alla Protezione civile di potere gestire, questa la finalità illustrata dall’assessore Gaetano Armao, le emergenze che dovessero registrarsi durante l’anno. Le risorse dovrebbero consentire un pronto intervento della Protezione civile anche con mezzi che dovessero essere richiesti dalla somma urgenza e non in possesso del dipartimento.

L’assessore Marco Falcone: “Garantiti i contributi al settore Taxi”

“Per altri tre anni la Regione riconoscerà il lavoro dei tassisti siciliani quale servizio pubblico di importanza strategica e per questo meritevole di un appropriato sostegno pubblico. Garantiamo ben 700mila euro l’anno di contributo per le cooperative e i lavoratori dell’Isola, alle prese dapprima con la crisi dovuta alla pandemia e, da ultimo, ai rincari costanti dei carburanti. Il governo Musumeci e l’Ars confermano il proprio impegno al fianco di una categoria che assicura una modalità di trasporto utile e sempre apprezzata dagli utenti nelle nostre città”. ha affermato l’assessore regionale ai Trasporti Marco Falcone, dopo l’approvazione da parte dell’Ars della norma che conferma per il prossimo triennio i contributi introdotti dal Governo Musumeci per il settore taxi dell’Isola.

Le reazioni, M5s: “Un capitombolo dopo l’altro”

Un capitombolo dopo l’altro, questa Finanziaria, senza spina dorsale e senza visione si sta rivelando una Caporetto per il governo. È evidente che non piace nemmeno alla maggioranza di Musumeci”. ha affermato il capogruppo del M5S all’Ars, Nuccio Di Paola, a commento della bocciatura dell’articolo 17 sui contenziosi. “Il governo – ha detto Di Paola – è andato sotto oltre che sull’articolo 17 anche sull’articolo 10. Prima era naufragato quello sul turismo. Altri articoli, probabilmente, faranno la stessa fine, considerato che tante norme sono state partorite più in vista della prossima campagna elettorale che nell’ottica di perseguire gli interessi dei siciliani”.

Aricó: il settore della balneazione non sia ulteriormente danneggiato

La seduta è finita in bagarre attorno a una norma che riguardava la proroga delle concessioni balneari.

«Le imprese del settore della balneazione siciliana, uno dei più colpiti dalla crisi economica causata dall’emergenza Covid, non devono essere ulteriormente danneggiate dalla normativa vigente. Pertanto, uno mio emendamento alla Finanziaria regionale prevede che possano ottenere in questa fase la concessione di una licenza o un subentro anche in assenza di presentazione del Durc, cioè del documento unico di regolarità contributiva». Lo afferma Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di DiventeràBellissima, il quale intervenendo in aula ha sottolineato «la necessità di sostenere il settore della balneazione in vista di una stagione estiva che finalmente segnerà il ritorno alla normalità e quindi la possibilità di una grande boccata di ossigeno per centinaia di imprese. Una norma di buon senso come questa prevista del mio emendamento dovrebbe essere condivisa all’unanimità, pertanto è spiacevole constatare che dai banchi del M5S abbiano manifestato un’assurda contrarietà»


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