Ars, protestano musicisti e non vedenti|Il governo: "Li garantiremo" - Live Sicilia

Ars, protestano musicisti e non vedenti|Il governo: “Li garantiremo”

Le hanno suonate ai politici. Per protestare contro i tagli alla tabella H che hanno cancellato i finanziamenti ai loro enti. Circa 400 tra musicisti dell’Orchestra sinfonica siciliana, del Bellini di Catania e del Vittorio Emanuele di Messina e coristi del Teatro Massimo di Palermo, si sono esibiti di fronte a Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale siciliana, ”per ricordare a tutti che far morire i teatri equivale a infliggere un grave colpo all’economia oltre che alla cultura di una terra”.

Insieme a loro, anche le associazioni che che garantiscono i diritti, tra gli altri, di ciechi, sordi e agricoltori. Alcuni di loro sono stati accolti nel pomeriggio in prima Commissione all’Ars dove hanno ricevuto assicurazioni dall’assessore all’Economia Gaetano Armao. In pratica, si sta pensando a qualche strumento legislativo che possa proteggere alcune categorie previste nell’elenco della tanto vituperata “ex Tabella H”.

Così, si parla di un nuovo disegno di legge ad hoc, in grado di rendere “indipendenti” da tutti gli altri enti, quelli in difesa soprattutto dei non vedenti, e dei malati di talassemia.

A dar man forte ai manifestanti, è sceso in campo anche Leoluca Orlando: “La Regione – ha detto il candidato sindaco – taglia le gambe alla cultura e alle fasce sociali più deboli. È vergognoso che siano messi a rischio i posti di lavoro e l’assistenza ai più deboli. È inoltre indegno che siano stati eliminati i fondi per gli enti che assistono i ciechi e i sordomuti che svolgono una funzione essenziale di assistenza e che ora sono a rischio”.

E tra chi “le ha suonate” ai politici, c’è Claudio Cerdisco, suonatore di corno dell’orchestra sinfonica siciliana e sindacalista della Fials: “La manovra – ha detto – prevede un taglio di oltre il 30 per cento sul bilancio dell’orchestra, che compromette la nostra attività e il nostro futuro. Siamo qui perché oggi in Aula dovranno decidere cosa ne sarà di noi. Sono a rischio 60 anni di storia”. Gli ha fatto eco Gerardo Maida della Uil, e musicista dell’orchestra del Teatro bellini di Catania: “Dopo che i finanziamenti erano scesi a 18 milioni – ha dichiarato – abbiamo continuato a salvare la produzione con molti sacrifici e con molta fatica. Quest’anno i finanziamenti sono scesi a 12 milioni e settecento mila euro. Rischiamo di non riuscire a chiudere l’anno e neanche a pagare gli stipendi. Il teatro potrebbe chiudere”. Lo stesso allarme è stato lanciato da Giampero Cannata, musicista del Vittorio Emanuele di Messina: “Da giugno a dicembre non ci sarà niente da fare. Chiuderemo tutto”.

Uno spiraglio, per gli enti, però, potrebbe arrivare da un disegno di legge annunciato dal deputato del Pd Giovanni Barbagallo, col quale si potranno ripristinare i finanziamenti che sono stati decurtati ai teatri siciliani. L’impegno di spesa complessivo (pari a 18,6 milioni di euro) scaturisce dalla differenza tra lo stanziamento per il 2011 e quello per il 2012. Per la fondazione Teatro Massimo di Palermo, spiega Barbagallo in una nota, è previsto un aumento di 3.866 migliaia di euro, per l’orchestra sinfonica siciliana di 4.143 migliaia di euro, per il Teatro Vincenzo Bellini di Catania di 5.488 migliaia di euro, per il Teatro Stabile di Catania di 1.260 migliaia di euro, per il Teatro Biondo di Palermo di 1.470migliaia di euro, per il Teatro Vittorio Emanuele di Messina di 2.370 migliaia di euro.

E, come detto, assicurazioni sono state fornite direttamente dal governo alle associazioni di non vedenti e non udenti, accolte dall’assessore Gaetano Armao in Commissione affari istituzionali. L’idea è quella di pensare a un ddl che possa preservare queste categorie dai tagli e garantire il finanziamento, così come confermato dal neocapogruppo dell’Mpa all’Ars Nicola D’Agostino: “Abbiamo ascoltato con attenzione le richieste giuste di queste categorie, cosi come già fatto in commissione Finanze a dicembre. Il nostro obiettivo è garantire le stesse somme erogate nel 2011 ai non vedenti e nel 2010 ai non udenti, per non dover rinunciare all’erogazione di indispensabili servizi a favore di queste categorie meno fortunate”. Ma se ne riparlerà non subito. L’Aula infatti, quasi certamente affronterà la questione la prossima settimana. O addirittura dopo i ballottaggi.


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