Ars, sì alla legge sulla Formazione | Ecco le novità per i lavoratori - Live Sicilia

Ars, sì alla legge sulla Formazione | Ecco le novità per i lavoratori

Il testo passa con pochi emendamenti. Sammartino (Italia Viva): "Musumeci non tema il parlamento".

IL VOTO DELL'AULA
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PALERMO – La riforma della formazione professionale è legge. L’Assemblea regionale siciliana ha approvato il ddl che riforma il testo di riferimento del settore, datato 1976. Al testo c’erano solo sei emendamenti e l’approvazione è stata veloce e scorrevole, un dato politico subito sottolineato dal presidente della commissione Lavoro e istruzione e deputato di Italia Viva, Luca Sammartino. “Oggi – ha commentato – abbiamo dimostrato che l’Ars può legiferare. Voglio dire al governo Musumeci che il dialogo con l’opposizione che fa proposte può portare all’approvazione delle leggi di riforma di cui la Sicilia ha bisogno. Il governo non abbia paura dell’aula”.

Il testo prevede anche la divisione del dipartimento dell’Istruzione e della formazione. Nasceranno due strutture una competente per la Formazione professionale e un’altra competente per l’Istruzione, l’Università e il Diritto allo studio. Per questo l’Ars ha appostato 200mila euro così da consentire l’assegnazione del nuovo incarico di Dirigente generale. Il passaggio d’attribuzione dei poteri dell’autorità di gestione dei fondi europei invece sarà attribuita con decreto dell’Assessore alla formazione dopo che i dirigenti generali dei due dipartimenti si accorderanno sulla ripartizione del personale e delle risorse logistiche.

Novità sono previste per i lavoratori del settore. I docenti, ad esempio, dovranno essere laureati per legge, mentre gli istruttori pratici dovranno avere la relativa qualifica professionale e un’esperienza di lavoro lunga almeno cinque anni. Per comprendere la qualità del personale attivo presso gli enti di formazione, a scopo ricognitivo, l’assessorato terrà un registro dei formatori. Transitano nel registro tutti i lavoratori iscritti all’elenco previsto dalla legge del 2018.

La legge prevede poi anche regole di modifica dell’albo in esaurimento. Il 31 dicembre 2030 sarà l’ultimo anno in cui varrà l’obbligo per gli enti di formazione di reclutare i lavoratori prioritariamente attraverso l’albo dei formatori. La permanenza nell’albo deve essere accompagnata da alcune attività e occorrerà confermare esplicitamente la propria volontà di rimanerne all’interno. Per questo il dipartimento regionale della Formazione indirà una procedura ad evidenza pubblica entro 120 giorni dall’approvazione della legge.

Inoltre per rimanere nell’albo, sarà necessario partecipare a corsi di aggiornamento da svolgere in tre anni. I corsi di aggiornamento serviranno anche per la riqualificazione del personale amministrativo e dei lavoratori degli ex sportelli multifunzionali. Anche loro potranno accedere ai corsi e, se rispetteranno i requisiti fissati dalla legge, potranno accedere al ruolo di docenti e di tutor.

In generale il disegno di legge aggiorna la normativa alle regole imposte dall’uso del fondo sociale europeo come strumento di finanziamento della formazione isolana. La legge riconosce, infatti, il sistema che si basa su accreditamento, catalogo dell’offerta formativa e repertorio delle qualifiche. La legge promuove lo sviluppo di reti con le imprese e gli istituti di formazione e prevede la possibilità di dividere il catalogo in sezioni territoriali.

Brinda l’assessore alla Formazione professionale Roberto Lagalla che sottolinea come il ddl sia il risultato di “un metodo di confronto e di concertazione con le parti sociali e quelle datoriali. Attorno al disegno di legge si è sviluppato un consenso diffuso che ha consentito ai deputati di fare facilmente una scelta. È un fatto importante per il governo che ha operato insieme alla commissione e viceversa. È una pagina di politica parlamentare importante. La legge dà al governo uno strumento di coordinazione del mondo della Formazione secondo regole più moderne e competitive”.

Luca Sammartino, presidente della Commissione che ha preparato il ddl per l’aula ha voluto dedicare l’approvazione del testo a Lino Leanza. “Dopo oltre 40 anni – ha commentato – abbiamo una riforma della formazione che guarda ai lavoratori, che garantisce la salvaguardia del bacino, che punta a migliorare la formazione in Sicilia dal punto di vista qualitativo. Il settore dovrà essere sempre più integrato con il mondo delle imprese. Il voto dell’aula e la grande concertazione con gli operatori del settore ha fatto sì che si arrivasse a un testo condiviso. Ciò dimostra che questo parlamento può fare sintesi, abbiamo dimostrato che – ha ribadito Sammartino – l’Ars può legiferare”.

“Con la riforma appena approvata dall’Ars – ha affermato poi Pino Galluzzo, deputato regionale di Diventerà Bellissima e relatore del disegno di legge – la Formazione professionale in Sicilia potrà finalmente voltare pagina. Dopo decenni contraddistinti soprattutto da sprechi ed inefficienze, ora si valorizzerà l’attività di quegli enti che dimostreranno di introdurre realmente nel mondo del lavoro i propri formati. Meccanismi premiali da un lato, maggiori e più rigorosi controlli dall’altro: questo settore vitale potrà così dare finalmente un contributo essenziale all’economia della Sicilia, garantendo un futuro professionale per migliaia di disoccupati”.

Critico invece Vincenzo Figuccia. “Sono uscito – ha detto il deputato Udc – dall’aula in segno di protesta rispetto a un testo che è stato approvato rapidamente senza un dibattito. Questa trasversalità che va dal PD a parte della maggioranza non mi convince, non mi sembra che ci siano abbastanza tutele per i lavoratori. Va garantito un sistema di effettivo collegamento tra il mondo della formazione e quello del lavoro ma soprattutto vanno date maggiori tutele agli ex dipendenti della formazione professionale che in questi anni, sono stati massacrati dal sistema. Temo – ha concluso – che questo segno un ulteriore passaggio nella direzione dello smantellamento delle tutele garantite dalla legge regionale 25 del ’93”.

Ma di un altro parere è invece la capogruppo dellUdc Eleonora Lo Curto che giudica la riforma “di grande rilevanza” in quanto “fissa una road map per la Formazione professionale in Sicilia legandola al mondo del lavoro e dando dignità agli operatori del settore”. “Sono estremamente soddisfatta – commenta Lo Curto – che con questa buona legge votata dal parlamento regionale la Formazione professionale esce dal limbo che aveva fatto conoscere anche la disperazione a tanti lavoratori storici licenziati negli scorsi anni. Il governo Musumeci, assieme alle forze parlamentari presenti all’Ars, anche al di là della stessa maggioranza, si sono intestati un’importante revisione del settore che rimane strategico nel creare nuova occupazione e connessione con le imprese che producono in Sicilia”.


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