PALERMO – Si chiama Paolo Piampiano e fino alla scorsa legislatura è stato il barbiere dell’Assemblea regionale. Con il grado più basso che può avere un dipendente dell’Ars, cioè assistente parlamentare, Piampiano per anni ha gestito il servizio di barberia offerto agli inquilini di Palazzo dei Normanni, facendo barba e capelli non solo ai deputati ma anche a tantissimi ex parlamentari che anche dopo la scadenza del mandato tornavano da lui.
Un servizio che Giovanni Ardizzone, appena eletto presidente dell’Assemblea, ha subito deciso di abolire: “Un segnale chiaro – aveva detto a conclusione della prima riunione del Consiglio di presidenza dell’Assemblea – che, al di là del risparmio che comporta, dice che i tempi sono cambiati e che gli sprechi sono finiti”. E così, con una lettera indirizzata all’allora segretario generale Giovanni Tomasello, ha dato disposizione di tagliare il servizio. Un ‘taglio’ molto meno che simbolico, e che ha comportato ben pochi risparmi. Tanto che qualcuno si è chiesto se valeva la pena abolire il servizio.
Perché un aspetto che nessuno, forse, aveva considerato, è che non si può licenziare un dipendente dell’Assemblea (quindi un dipendente pubblico) con un regolare contratto. E così il taglio – è vero – c’è stato, ma ammonta “a soli 3 mila euro l’anno circa”, dicono a Palazzo dei Normanni, e cioè il costo delle ‘materie prime’ per mandare avanti il servizio di barberia: schiuma da barba, acqua, eccetera.
Ma Piampiano – giustamente – è ancora lì, con il suo stipendio di circa 3 mila euro netti al mese, come riportato sul sito web dell’Assemblea (dove è pubblicizzato il trattamento economico di tutti i dipendenti). “Trasferito – dicono dal servizio di Questura di Palazzo dei Normanni -, come tutti gli assistenti parlamentari che assumono di volta in volta mansioni diverse, ad un altro servizio: quello della biblioteca. Niente di strano, quindi”.
E i locali che fino ad un anno fa erano adibiti a barberia? “Adesso ci sono uffici della segreteria del presidente”, dicono. E intanto l’ex barbiere continua a traslocare, “di volta in volta, a seconda delle esigenze dell’amministrazione”. Dall’ufficio di Questura, intanto, fanno sapere che nel 2015 andrà in pensione, ma lui smentisce: “Non ho mai fatto la richiesta, non mi è mai stato comunicato nulla”. Ma, pensione o no, fino a quando rimarrà a Palazzo dei Normanni, Piampiano sarà un barbiere senza forbici.