Ars, un referendum per l'insularità | Lo Curto: "Recuperare gli svantaggi" - Live Sicilia

Ars, un referendum per l’insularità | Lo Curto: “Recuperare gli svantaggi”

Un ddl, sostenuto dall'Unione dei siciliani, per chiedere al Parlamento una modifica dello Statuto.

LA CONFERENZA STAMPA
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PALERMO – La questione dell’insularità oggetto di un referendum regionale consultivo. La proposta è di Eleonora Lo Curto, presidente del gruppo parlamentare dell’Udc, e di Rino Piscitello, coordinatore nazionale dell’Unione dei Siciliani, movimento fondato anche dal vicepresidente della Regione Gaetano Armao. Il quesito presentato ai siciliani sarebbe: “Vuoi che nello Statuto della Regione Siciliana venga inserito un nuovo articolo che preveda il riconoscimento del diritto dei siciliani alla compensazione degli svantaggi derivanti dalla condizione di insularità, come previsto dal disegno di legge n.199 presentato l’8 marzo 2018 all’Assemblea regionale siciliana?”.

“Aprire un impresa, spedire delle merci, studiare o lavorare fuori dalla Sicilia: qualsiasi attività è influenzata dal fatto di vivere su un’Isola. Siamo stufi di essere considerati cittadini di serie B. La Sicilia vive gli svantaggi derivanti dalla condizione di insularità in ogni attività che si svolge sull’isola – ha dichiarato Lo Curto -. Per questo abbiamo attivato la procedura referendaria e su questo incontreremo tutti i parlamentari dell’Ars e chiederemo loro di non dividersi tra maggioranza e opposizione e di votare favorevolmente per l’indizione del referendum consultivo per consentire ai siciliani di fare sentire la propria voce”.

La proposta referendaria è stata presentata questa mattina in conferenza stampa a Palazzo dei Normanni. All’incontro con i giornalisti ha partecipato anche l’assessore Armao: “La questione dell’insularità – ha spiegato – non è limitata, come qualche forza politica erroneamente sostiene, solo al pur rilevante problema della continuità territoriale e al conseguente maggiore costo dei trasporti, ma è molto più estesa e complessa e investe tutti gli aspetti, dal mancato sviluppo al deficit di infrastrutturazione dell’isola, alle misure come le compensazioni e la fiscalità di sviluppo. Tutti i siciliani sanno, per averlo vissuto sulla propria pelle, quanto pesi la condizione di insularità in ogni aspetto della vita quotidiana. Sarebbe peraltro un tema straordinario per utilizzare per la prima volta lo strumento referendario in Sicilia”.

All’inizio di marzo Eleonora Lo Curto ha presentato come prima firmataria il disegno di legge n. 199 che chiede al Parlamento nazionale, che ne ha la competenza, di modificare lo Statuto inserendovi il nuovo articolo 38 bis: “Lo Stato riconosce gli svantaggi derivanti dalla condizione di insularità e garantisce le misure e gli interventi conseguenti per assicurare la piena fruizione dei diritti di cittadinanza dei siciliani”. Il disegno di legge, che ha raccolto l’adesione di numerosi deputati regionali, ha già concluso il suo percorso in Commissione parlamentare. “Proprio oggi è stato esitato per l’Aula”, ha annunciato uno dei firmatari del ddl, Vincenzo Figuccia, parlamentare regionale dell’Udc e componente della Commissione Affari istituzionali all’Ars. Solo che il percorso del testo in Aula si interromperà per via della richiesta referendaria.

“Non appena un deputato regionale deposita la proposta di referendum – ha spiegato Piscitello – viene sospeso l’esame delle proposte di legge alle quali questa fa riferimento e l’Ars deve deliberare entro quindici giorni dall’inserimento della proposta all’ordine del giorno. Se l’Ars esprime un voto positivo, il Referendum deve essere indetto tra i 90 e i 120 giorni successivi dal Presidente della Regione che potrebbe però, per contenere i costi, rinviarne l’indizione fino ad un anno per farne coincidere lo svolgimento con altre consultazioni elettorali o referendarie. È quindi possibile arrivare alla consultazione dei cittadini in un tempo relativamente breve”.


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