Assessori indaffarati per il voto | La campagna elettorale del governo - Live Sicilia

Assessori indaffarati per il voto | La campagna elettorale del governo

Dagli eccessi di Sgarbi, ai viaggi degli impegnati per le urne. La fatica degli assessori in campo.

Verso le elezioni
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Gli assessori siciliani sono indaffaratissimi. Nella campagna elettorale. Ed è logico trovarli ovunque, affaccendati tra banchetti, strette di mano, baci sulle guance a gogò, lì dove infuria la battaglia voto per voto, all’approssimarsi del 4 marzo. Oppure, se non proprio nella mischia, in luoghi che, simbolicamente, alludono allo stato delle cose.

E’ il caso, per esempio, di Vittorio Sgarbi, impegnato nelle sue, davvero eccessive, provocazioni; lui, probabilmente, le definirebbe ‘pasoliniane’. Notissima è l’ultima installazione figurativa dell’assessore ai Beni Culturali, seduto sul cesso – con rispetto parlando – in una estemporanea arringa contro il grillino Di Maio, suo avversario nel collegio di Pomigliano D’Arco.
Ma di Sgarbi si sapeva che sarebbe arrivato per non restare, per lasciare un labile, pittoresco segnale di sé, per rappresentare il dadaista che scompagina le carte e spettina l’inquadrato pizzetto del presidente Nello Musumeci. Poco più che un’installazione, appunto.

Poi ci sono gli altri; un po’ meno pasoliniani. E assai più concreti, nella lunghissima disfida alle urne da uomini di governo.

E’ l’altro caso, per esempio, di Roberto Lagalla, in lizza per ‘Noi con L’Italia’ e mentore di ‘Idea Sicilia’. L’assessore alla Formazione è pure lui impegnatissimo. Il carnet degli avvistamenti recenti è fitto. In gita politica tra Regalbuto ed Enna. Di passaggio a Sciacca. Nella sua bacheca social non può mancare la foto di una convention con Saverio Romano, con l’altro assessore Toto Cordaro e Pietro Alongi. Ancora prima si registra un tour tra Alia e Bisacquino.
Il catalogo degli esodi della giunta in sedicesimi è, dunque, nutrito, incessante, gravido di fatiche. Giovedì scorso, nella sua kermesse al Palacultura di Messina, Raffaele Stancanelli, capolista al Senato con Fratelli d’Italia e Coordinatore del Movimento “Diventerà Bellissima”, ha ricevuto la visita dell’assessore alla Salute, Ruggero Razza, immortalato sul palco con il microfono in mano.

A margine dello show, soffia, malevolo, il venticello del dubbio. Ma questi assessori globe trotter, quando vanno – poiché torneranno – tengono separate le cure assessoriali dall’affanno politico? O mescolano tutto in un’insalata mista, in cui danzano la Sicilia, Roma, i disgraziati di quaggiù, i sofferenti di lassù, Musumeci, Renzi, il Papa…

A qualcuno la calata di assi da Palazzo d’Orleans, con i tempi magri che corrono, è dispiaciuta. Dopo l’annuncio della candidatura di Mariella Ippolito, assessora alla Famiglia, in pista nelle liste di ‘Noi con l’Italia’, il comitato ‘Siamo handicappati no cretini’, infatti, era insorto: “Nulla in contrario se non fossimo in un momento di crisi totale. Se non volevano fare gli assessori perché accettare un incarico così importante? Il problema non è l’opportunità o meno di candidarsi, che è e rimane una legittima scelta, seppur inopportuna a pochi mesi dalle loro nomine, quanto piuttosto la scelta di farlo a scapito nostro”.

Dal canto suo, l’assessora è, ovviamente, indaffaratissima. La sua pagina facebook trabocca di appuntamenti. Stavolta poco “elettorali” e quantomeno più esplicitamente legati al ruolo svolto nella giunta regionale. Lei (o chi per lei) annota: “A Siracusa ho preso parte ad un incontro formativo organizzato dall’Opi, l’Ordine professioni Infermieristiche, dove è stata posta attenzione sulla riprogrammazione e rifunzionalizzazione dei servizi sanitari, specie quelli domiciliari”. “Questa mattina, sono stata a Vittoria al seminario su ‘Tutela dei minori e genitorialità nell’era dei social'”.

Senza dimenticare la famosa performance con catene e fotografo davanti alla sede romana dell’Inps, in cima a una protesta sui pagamenti ritardati agli ex Pip. L’evento era stato preceduto da una sorta di pacifica dichiarazione di scoppio delle ostilità, a mezzo social, inviata al presidente dell’istituto: “I chiarimenti non viaggiano per posta elettronica certificata. Sto arrivando Tito Boeri. Dato che non rispondi al telefono, fatti trovare!”.

Molti apprezzarono la risolutezza, i soliti sospettosi misero in connessione la giusta battaglia di Mariella con il voto prossimo venturo. Perché poi non si può mai dire quanta Sicilia ci sia nel cuore, nella testa e nel carnet degli assessori globe trotter con le agendine ricolme di strette di mano, baci e abbracci. Chissà che auspici, che oroscopo e che appuntamenti avranno segnato per i giorni che verranno dopo domenica 4 marzo.


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