Aumentano i prezzi per traghettare - Live Sicilia

Aumentano i prezzi per traghettare

Solo negli ultimi otto mesi è aumentato di 5 euro il prezzo del biglietto per imbarcare un’auto su un mezzo di navigazione privato. “In dieci anni, ci sono stati incrementi di prezzo che superano il 50%. Incrementi non giustificabili con il solo aumento del gasolio”.

Questo è quanto denunciato dal Comitato pendolari dello Stretto in conferenza stampa a Palazzo Zanca. Una situazione che, secondo il Comitato, si è creata per colpa del monopolio degli armatori privati e di un servizio pubblico ridotto al minimo. Un esposto-denuncia è stato presentato all’autorità nazionale garante per la sorveglianza dei prezzi. “Abbiamo interpellato Mister prezzi che ha aperto un’indagine conoscitiva – ha spiegato Piero Interdonato, presidente del Comitato – consideriamo non giustificabili gli aumenti dei biglietti delle navi traghetto sullo Stretto di Messina”. Come esempio basti pensare che il biglietto di andata e ritorno per un’auto, dieci anni fa, costava 30 mila lire. Oggi costa 50 euro. Negli ultimi otto mesi il biglietto è passato da 45 a 50 euro. Dalla compagnia privata immediata arriva la replica alle accuse che gli sono state mosse. “Il rincaro dei prezzi della Caronte & Tourist – dicono – è in linea con i prezzi di mercato ed è stato determinato dal caro gasolio”.

Negli ultimi giorni è arrivata però una nota positiva. I rappresentanti del Comitato pendolari dello Stretto, durante la conferenza stampa, hanno infatti dimostrato la loro soddisfazione per l’attivazione ormai prossima della metropolitana del mare, un sistema veloce di trasporti marittimi per soli passeggeri. Il ministero dei Trasporti ha, pochi giorni fa, pubblicato il bando di gara. Trenta i milioni di euro stanziati per un contratto che avrà durata triennale. Il bando prevede l’attivazione di due servizi circolari con fermate al Porto di Messina, Papardo, Villa San Giovanni, Reggio Calabria, in modo da garantire un collegamento continuo tra i tre comuni ed anche tra la zona del Papardo e il porto di Messina, un servizio circolare che finirà con il rivolgersi non solo agli utenti pendolari, ma anche ai turisti, e che può aprire le strade a forme di collaborazione con il trasporto locale, quindi tram e autobus.

di Gabriella Cerami


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