Dottoressa violentata |Le reazioni della politica - Live Sicilia

Dottoressa violentata |Le reazioni della politica

Chiudere le Guardie mediche e potenziare i Pta tra le proposte.

EMERGENZA SICUREZZA
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TRECASTAGNI – Dottoressa violentata alla guardia medica: le razioni del mondo politico. Sono tante le voci a sostegno della dottoressa vittima di violenza, un episodio che lancia un grido d’allarme sia sul fenomeno della violenza sulle donne sia sulla sicurezza all’interno delle strutture ospedaliere etnee. “Apprendere stamani la notizia dell’aggressione alla dottoressa in servizio alla guardia medica di Trecastagni, la scorsa notte, è un fatto che angoscia per tanto decadimento di valori, di senso civico e di umanità di persone che hanno perso il senso del limite, del pensiero e dell’agire all’interno di una collettività che si è data regole di etica e di diritto. Alla dottoressa va tutta la nostra solidarietà”, hanno dichiarato gli esponenti di Sinistra PD, la parlamentare regionale del Partito Democratico, Concetta Raia, coordinatrice regionale dell’area politica Sinistra Pd, Luisa Albanella, deputata nazionale e Angelo Villari, coordinatore provinciale dell’area politica che fa riferimento al presidente Commissione Lavoro, Cesare Damiano. “Allo stesso tempo, avvertiamo un profondo moto di rabbia di fronte a situazioni che si ripetono e che sembrano già cronache annunciate – proseguono  Luisa Albanella e Concetta Raia – Da tempo, abbiamo lamentato, denunciato e presentato interrogazioni parlamentari, perché la questione della sicurezza venisse posta seriamente al tavolo della prefettura di Catania, all’Asp al fine di trovare soluzioni adeguate, anche individuando locali attrezzati  e meno isolati”. “Interventi –  aggiunge Villari –  atti a garantire la incolumità di chi di notte e di giorno si spende svolgendo una professione legata alla salvaguardia della salute dei cittadini, che meriterebbe più attenzione e rispetto”.

Sull’episodio è intervenuto anche il deputato regionale di Centristi per la Sicilia, Marco Forzese.  “Quanto avvenuto ieri sera a Trecastagni con una donna medico oggetto di violenza sessuale presso il presidio di Guardia medica lascia sconcertati e deve far riflettere sulle condizioni di grave insicurezza in cui operano i sanitari. Stamattina ho incontrato il direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Giammanco, e il direttore sanitario Francesco Luca, per esprimere loro la mia solidarietà e vicinanza. Sono certo che l’Asp di Catania assumerà iniziative utili per garantire maggiore vigilanza soprattutto nei presidi di Guardia medica negli orari notturni e nell’aree di periferia”, ha detto il deputato.

“Un sentito ringraziamento ai carabinieri della Compagnia di Acireale per l’intervento a Trecastagni, un forte abbraccio di solidarietà alla dottoressa vittima dell’aggressione e delle violenze della scorsa notte, ma è certo che le Asp devono ripensare il sistema delle guardie mediche e dei nosocomi, troppo spesso abbandonati a se stessi e lasciati alla mercé di chiunque” ha affermato il deputato azzurro Basilio Catanoso.
“Le Guardie mediche, presidio sanitario indispensabile soprattutto nei piccoli comuni,  devono essere adeguatamente vigilate principalmente durante le ore della notte ed eventualmente trasferiti in locali centrali e ben illuminati e dotate di telesorveglianza, al fine di scoraggiare possibili malintenzionati  – ha proseguito Catanoso -. I pronto soccorso degli ospedali, devono essere ancor meglio sorvegliati: medici e personale sanitario, devono essere messi nelle condizioni di sicurezza tali da assicurare con serenità l’assistenza ai pazienti”.
“Un episodio terribile che getta luce sulla necessità che i presidi sanitari siano riorganizzati puntando sull’efficienza ma anche sulla sicurezza”. Così, il consigliere comunale Carmelo Coppolino, candidato all’Ars per Sicilia futura, commenta il gravissimo episodio di violenza che si è consumato lunedì notte ai danni di una dottoressa della Guardia medica di Trecastagni. Non è la prioma volta che il componente del senato cittadino interviene sul sistema sanitario reginale e, in particolare, sull’organizzazione delle strutture di emergenza. “Si chiudano le guardie mediche e si attrezzino i PTA – propone l’esponente politico, medico radiologo – oppure si applichi la normativa che prevede, come all’estero, l’associazione dei medici di famiglia, creando in sinergia con altri professionisti dei piccoli poliambulatori aperti la notte con più figure specialistiche così da decongestionare il pronto soccorso. È infatti necessario – conclude – che il personale medico sia messo nelle condizioni di operare al meglio ma anche in condizioni di sicurezza”.
Solidarietà anche dal mondo sindacale. “È inquietante quanto avvenuto a Trecastagni, dove una dottoressa di turno alla Guardia medica è stata aggredita e violentata. Nulla di nuovo, purtroppo. Stavolta, però, siamo di fronte a un episodio ancora più grave, ripugnante, per il quale esprimiamo solidarietà alla vittima e le assicuriamo massima mobilitazione perché la risposta delle istituzioni sia adeguata, concreta”. Lo affermano i segretari generali di Uil e Uil Fpl Catania, Enza Meli e Stefano Passarello, e la responsabile della Uil Pari Opportunità, Serena Vitale, che aggiungono: “Siamo grati ai carabinieri per avere assicurato alla Giustizia l’autore di questo episodio di barbarie, ma non basta. A Governo e Parlamento, innanzitutto alle donne impegnate in queste sedi, dobbiamo manifestare tutta la nostra rabbia per la mancanza di leggi che prevedano punizioni esemplari e certe verso chi è colpevole di reati aberranti come femminicidio, violenze e abusi sessuali, stalking. Ci rivolgiamo, poi, anche al direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Catania per rilanciare oggi con maggiore forza la nostra richiesta di confronto sulle misure di sicurezza a tutela dei lavoratori della Sanità. Lo dobbiamo a loro e ai cittadini, perché un servizio di vitale importanza possa essere assicurato alla collettività nella massima serenità professionale. Abbiamo già detto queste cose, manifestato queste richieste alle Aziende ospedaliere in occasione delle aggressioni ai danni di personale in servizio di Pronto soccorso a Catania. Siamo costretti a ripeterci oggi, lanciando un appello-denuncia all’Asp. Attendiamo segnali forti e chiari, come merita questa nuova storia di ordinaria follia scritta in modo abietto e criminale da uno dei tanti, troppi, uomini che odiano le donne”.
«Siamo sconcertati da quanto accaduto alla dottoressa della guardia medica di Trecastagni, alla quale esprimiamo la nostra vicinanza. Ma le testimonianze di solidarietà non bastano più: Catania, dopo tale ultima abietta aggressione, rischia di diventare un caso nazionale anche a causa dei ripetuti atti di violenza nei confronti degli operatori dei servizi pubblici, siano essi personale sanitario, vigili urbani o autisti. Occorrono interventi da parte delle istituzioni locali e nazionali». È quanto affermano Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, Armando Coco, segretario generale Cisl Fp Catania, e Biagio Papotto, reggente Cisl Medici Catania, in relazione al grave fatto di Trecastagni. «Siamo arrivati a livelli seri di allarme sociale: occorre che le istituzioni intervengano per garantire la sicurezza non solo di tutti quei lavoratori che prestano il loro servizio alla collettività, ma anche di quanti, ad esempio, frequentano la zona industriale nei turni serali, o della cittadinanza esposta a continui episodi di bullismo e prevaricazione. «Catania non può fare un passo indietro nella lotta alla delinquenza e alla mafia. Chiediamo al Prefetto e alle altre istituzioni di farsi parte attiva nel fermare questa deriva. È necessario che il ministero dell’Interno presti maggiore attenzione alla città e al suo territorio: occorrono più mezzi e più uomini alle forze dell’ordine e, se necessario, anche un aiuto in chiave “operazione Vespri siciliani”. «È urgente un incontro straordinario del comitato per l’ordine pubblico, con la presenza delle forze sociali e degli enti coinvolti, per concordare quali interventi, logistici e operativi, è possibile mettere in campo in modo da prevenire e arginare tali manifestazioni di gratuita violenza che minano la serenità di cittadini e lavoratori»
“Sono sconcertato per quanto accaduto questa notte a Trecastagni, dove una dottoressa è stata aggredita e violentata da un 26enne mentre svolgeva il proprio turno alla guardia medica. Questo è un segnale di degrado molto preoccupante, la prima cosa di cui deve occuparsi la politica è la sicurezza dei suoi cittadini e delle donne in particolare, visto che sono oggetto troppo spesso di violenze morbose e immotivate”. Lo afferma Giovanni La Via (Alternativa popolare). “Voglio esprimere grande vicinanza alla dottoressa vittima di questo incubo e ringraziarla, perché quando è successo stava svolgendo con grande professionalità il proprio lavoro, nonostante di notte aumentino in modo esponenziale i pericoli e le difficoltà. Le donne sono una grandissima risorsa, dobbiamo fare in modo che si sentano sicure in ogni luogo e in ogni momento. L’uomo che si è reso responsabile di un gesto tanto offensivo e disumano è stato già arrestato, ora auspico gli venga inflitta una pena esemplare perché sia chiaro che su certe questioni non siamo disposti a transigere”, conclude.

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