PALERMO – Era stata salutata come l’impronta definitiva di Nelli Scilabra sulla formazione professionale. Adesso la delibera con la quale la giunta Crocetta ha ridisegnato il sistema dei corsi, eliminando i gettoni per gli allievi e riducendo i costi delle lezioni dell’Avviso 20, è finita sotto la scure dal Tar di Palermo. I giudici amministrativi hanno rinviato al 24 giugno la decisione nel merito sul ricorso dell’Asef, un cartello che riunisce 12 enti di formazione, ma con una pesante bacchettata al governo Crocetta: il Tar, infatti, ha ordinato alla Regione “di riesaminare il provvedimento impugnato”. Insomma, riscrivere tutto.
Nel mirino è finito l’“avviso 20”, il bando attraverso il quale dal 2011 vengono organizzati i corsi. Una torta che quest’anno vale 150 milioni, a patto di rispettare alcune regole fissate appunto dal governo con una delibera del 16 settembre: fra queste, l’obbligo di utilizzare il personale iscritto all’albo unico dei formatori e la riduzione dei costi delle lezioni. Decisioni contro le quali i dodici enti rappresentati dall’Asef – Inforwork, Des, “Promozione e sviluppo”, Cesfor, C&B, “La Città del Sole”, “Ada Comunicazione”, Emmeciquadro, Cesam, Euroform, “Form Azione europea” e Cesia – hanno presentato il ricorso al Tar, chiedendo l’annullamento della delibera e dei decreti emanati dall’assessorato per applicarla.
La prima decisione del Tar è arrivata giovedì. In particolare, i giudici amministrativi si sono pronunciati su uno dei punti, la riduzione dei costi delle lezioni: se infatti fino a settembre ogni ora di lezione veniva pagata 129 euro, adesso ne costa 117. Una decisione che secondo l’Asef altera le regole a partita in corso: “Gli enti – scrivono gli avvocati Carlo Comandé ed Enzo Puccio nel ricorso – hanno manifestato il loro interesse ai pacchetti formativi presentando la relativa dichiarazione entro il 5 giugno 2014, e dunque in data antecedente l’emanazione dei decreti impugnati”. Insomma: gli enti si erano candidati prima, senza sapere che il compenso sarebbe stato ridotto.
Al momento restano invece in piedi l’eliminazione dei gettoni per gli allievi e le nuove regole sul personale degli enti, che saranno valutate nel giudizio di merito. “Quegli atti – attacca il presidente dell’Asef, Benedetto Scuderi – modificano l’avviso 20 in corso d’opera. Noi rendiamo un servizio: non è giusto che le regole vengano cambiate a partita già iniziata. È inaccettabile anche che il problema del personale sia scaricato sugli enti senza una contrattazione”. Su questo, però, il Tar si pronuncerà a giugno. Nel frattempo c’è una delibera da riscrivere. Un sistema da ripensare.
Accolto il ricorso degli enti contro la delibera con la quale la giunta Crocetta ha ridisegnato il sistema dei corsi, eliminando i gettoni per gli allievi e riducendo i costi delle lezioni dell'Avviso 20. Il governo dovrà "riesaminarla".
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