balestrate capitale del mango, le aziende: un marchio locale per difendere il prodotto

Balestrate capitale del mango, le aziende: un marchio locale per difendere il prodotto

Un marchio per blindare l’eccellenza del mango di Balestrate e coniugare le potenzialità agricole con il turismo. È la sfida lanciata da produttori e professionisti nel corso del convegno Le vie del mango promosso dalla Pro Loco. L’evento, finanziato dall’assessorato regionale all’Agricoltura, col patrocinio del Comune, ha visto diversi momenti di confronto per fare il punto sulla situazione e trovare soluzione ai problemi del settore.
L’evento si è svolto in tre giorni, di cui due dedicati a convegni e focus group e una terza giornata con degustazioni e intrattenimento. I vertici della Pro Loco, rappresentati da Salvatore Spica, Anna D’Asaro e Salvatore Provenzano, hanno messo a disposizione l’associazione e le risorse umane per accogliere le richieste dei produttori. “Vogliamo assicurare il massimo supporto anche politico – ha detto Provenzano – per sostenere la crescita del settore che può avere importanti ricadute sull’economia locale”. La Pro Loco avvierà sin da subito un lavoro di raccolta dati del settore e un percorso per creare un marchio in collaborazione con il giornalista Riccardo Vescovo.

Il gruppo di lavoro proporrà al Consiglio comunale l’adozione del regolamento per creare il registro dei prodotti a denominazione comunale, creando così un marchio utile non solo al mango ma anche a tutti quei prodotti storici del territorio.
Dal dibattito con i professionisti e produttori, tra cui le aziende Muzzikato e Il Filo Tropicale che esportano in tutta Italia, è emerso che oggi nel territorio di Balestrate e dintorni sono presenti tra 20 e 30 ettari di coltivazioni, ma i numeri sono incerti e manca una banca dati per monitorare l’evoluzione e i problemi locali, tra cui quello dei frequenti furti. Tra le iniziative avviate dal gruppo di lavoro ci sarà quindi un primo censimento del settore.

I produttori ad oggi non sono ancora riusciti a consorziarsi e si registrano difficoltà nella crescita complessiva della produzione, anche se è ritenuta molto redditizia. Per avviare una coltivazione servono 30 mila euro a ettaro, riuscendo così a piantare circa 500 piante, ma la complessità delle tecniche rendono non semplice avviare un’azienda. Ecco perché oggi la domanda del mango locale supera di gran lunga l’offerta. Il clima locale è ideale e favorisce la crescita di frutti deliziosi, profumati, di una qualità superiore nettamente rispetto a quelli che provengono dall’estero come ad esempio la Spagna, dove esistono migliaia di ettari di coltivazione. Un grosso problema per il mercato locale, anche perchè dall’estero arrivano anche a 1,5 euro contro i 3-4 euro di prezzo locale.

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